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News ed EventiPiaceriPranzo di natale, ricette del nostro patrimonio culturale

Pranzo di natale, ricette del nostro patrimonio culturale

In famiglia, con tutti i parenti o in coppia; con gli amici o i compagni di viaggio… per non parlare della tradizione regionale. Sulla tavola di Natale anche quest'anno ci sarà più di un piatto intorno al quale riunirsi per festeggiare questo periodo, che è sempre un po’ magico

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In famiglia (più o meno allargata); con tutti i parenti o in coppia; in gruppo con gli amici o i compagni di viaggio… Il pranzo di Natale significa riunione, festa, assaporare il piacere dell’attesa, apparecchiare una tavola speciale, goderci il profumo dei dolci tipici che aspettiamo di anno in anno e lil gusto delle pietanze che hanno quel sapore seducente, quell’aroma speciale che viene proprio dal clima di festa.

Regione che vai, Natale che trovi

CAPPONMAGRO LIGURECapponmagro ligure

Ogni regione, ogni città, ogni paese, perfino ogni famiglia ha le sue specialità per il pranzo natalizio, piatti particolari che i commensali “sanno” che compariranno sulla tavola della Festa, cibi che contribuiscono ad attribuire un valore particolare al convivio, diverso da tutti i giorni.
Ne abbiamo scelti diversi, omaggiando le tipicità di regioni e città per dare una (seppure parziale) panoramica di quanto ricca sia la cucina italiana – che proprio in questi giorni è diventata Patrimonio Immateriale dell’Unesco – e di fornire, perché no, qualche suggerimento per chi desidera comporre un menu di Natale alternativo al solito. 

Gli antipasti di Natale

Panettone gastronomicoPanettone gastronomico

Gli antipasti di Natale sono moltissimi, vassoi di salumi e di formaggi, il panettone gastronomico, l’insalata russa e quella capricciosa, bicchierini monoporzione, crostini e tartine con mousse di prosciutto o di pesce, cozze e capesante gratinate, salmone affumicato a fettine con pane di segale e burro, bignè salati di formaggio o di pesce… ogni famiglia ha le sue ricette. Qui trovate dei pratici suggerimenti per portarvi avanti con gli antipasti di Natale.

Primi di Natale: nel Nord Italia

Cappelletti in brodo emiliani e romagnoli

La tavola del pranzo di Natale nel Nord della Penisola vede sicuramente trionfare la pasta ripiena, asciutta o in brodo, anche se non mancano le minestre, come il muset, la minestra di rape e cotechino che riscalda i natali friulani. Nel primo caso, ecco i tortellini alla faraona e gli anolini emiliani, in brodo di cappone; gli agnolotti con il plin con sugo d’arrosto piemontesi; i cappelletti in brodo di cappone o gallina: i tortelli di zucca mantovani: i casoncei alla bergamasca con il brodo di tacchino, i marubin cremonesi. A Modena si preparano gli spaghetti al pesce conservato (sgombro, acciuga, tonno).

Natalin con la trippa (Genova e Savona)

In Liguria troviamo i ravioli, di carne o di pesce, oppure i natalin (penne lunghe) con la trippa, in brodo. In Veneto, compaiono sulla tavola, oltre all’onnipresente brodo di cappone, il risotto al radicchio oppure gli gnocchi al sugo d’anatra. Se si ama il brodo, oltre a tortellini, cappelletti & C. che campeggiano anche sulle tavole toscane, non si può sbagliare con i passatelli emiliani. In Alto Adige e in Trentino non mancano i canederli, anch’essi serviti asciutti con burro fuso o ragù o, più spesso, in brodo. In Val d’Aosta si prepara la zuppa alla Valpellinentze, a base di cavolo e verza.

Secondi di Natale: nel Nord Italia

cappone-ripienoCappone ripieno lombardo

Partiamo dal Nord-Ovest: in Val d’Aosta la si serve con la carbonnade o carbonata, striscette di manzo cotte nel vino aromatizzato, e la salsiccia con le patate. In Liguria troviamo il cappon magro, un trionfo di pesce. In Piemonte si sceglie il cappone al forno, il bollito di bue di Carrù e Moncalvo e, ad Alba e non solo, si gusta l’insalata di carne cruda battuta a coltello, condita con un'emulsione di olio, limone e sale e, quando possibile, scaglie di tartufo bianco; ci sono anche i peperoni in bagna cauda. Tipici il cappone ripieno lombardo con la mostarda di Cremona e, curiosamente, l’anguilla al cartoccio.
Nel Nord-Est del Paese regna la polenta: in Veneto arrivano sulle tavole il baccalà, fritto, in umido, lesso, con la polenta e il lesso di manzo “al cren” (salsa di rafano). Tipici il capriolo o capretto al forno con patate in Trentino-Alto Adige; sempre polenta ma con la trippa, oltre al cappone, si gusta in Friuli.

Primi di Natale: nel Centro Italia

VincisgrassiVincisgrassi marchigiani

Scendendo lungo lo stivale, le cucine preparano lasagne, tagliatelle, cannelloni nella Bassa Emilia; nelle Marche, ecco il vincisgrassi, un timballo di pasta ricco e corposo, i maccheroncini di Campofilone oppure i cappelletti in brodo. Cappelletti in brodo anche in Umbria, meglio se farciti con cappone e piccione. Nel Lazio, alla Vigilia non manca la minestra di broccoli e brodo di arzilla (cioè razza), fatta con pasta, broccoli e polpa di razza (la cartilagine serve per il brodo); talvolta si servono gli spaghetti con le alici e, il giorno di Natale, i cappelletti in brodo. Due minestre per il Molise, la zuppa di cardi e il brodetto alla termolese. In Abruzzo, oltre a quella di cardi, anche la zuppa di castagne.

Secondi di Natale: nel Centro Italia

Faraona arrosto toscana

In Emilia-Romagna trionfano il cotechino di Modena, lo zampone con lenticchie, purè e mostarda, il formaggio di Fossa  con la saba, salsa di mosto. In Toscana Natale vede l’arrosto di faraona o anatra e i fegatelli con insalata oppure il cappone ripieno; tipica anche la salsiccia speziata al finocchio. In Umbria in tavola c'è il bollito di cappone con i cardi, mentre nelle Marche il cappone è servito arrosto, oltre alla pizza marchigiana. In Lazio amano i fritti (alla romana), l’abbacchio al forno con patate, il bollito misto e il tacchino ripieno; agnello arrosto e bollito di manzo anche per i natali abruzzesi.

Primi di Natale: nel Sud e nelle Isole

minestra-maritata-alla-napoletanaMinestra maritata napoletana

Il Sud offre paste meravigliose e condimenti ricchi come la pasta con le sarde e lo sformato di anolini al forno siciliani; i culurgiones de casu sardi, ravioli ripieni con pecorino sardo e verdura o carne, serviti con sugo di pomodoro; in alternativa, i malloreddus (gnocchetti) al sugo di salsiccia.
Imperdibile la minestra maritata campana; qui troviamo anche il brodo di cappone e gli spaghetti con le vongole. Minestra maritata anche per la Calabria, insieme alle scilatelle (una pasta fatta con farina di grano duro, acqua e sale dalla forma particolare) al ragù di maiale. Minestra di scarola per la Basilicata, che vede anche gli strascinati al ragù di carne mista.
Buonissimi anche i panzerotti fritti ripieni di mozzarella, pomodoro e formaggio o ricotta pugliesi.

Secondi di Natale: nel Sud e nelle Isole

sarde-a-beccaficoSarde a beccafico siciliane

Dalla Campania arrivano il capitone e il cappone imbottito con l’insalata di rinforzo. Baccalà lesso con i peperoni cruschi e le pettole o pittule (frittelle di pasta lievitata farcite con alici, capperi e pomodori oppure con gamberi sgusciati, cime di rapa e ricotta) sono i secondi della Basilicata.

La Calabria natalizia vede il pesce stocco con un sughetto di olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta (la ‘ghiotta) oppure il capretto al forno con erbe selvatiche e patate. La Puglia offre diverse ghiottonerie: l’anguilla arrostita con alloro, il baccalà – sia in umido con cipolla e olive, sia fritto – e l’agnello al forno con lampascioni. In Sardegna preparano l’agnello con patate al forno e il porceddu al mirto. In Sicilia il pranzo di Natale vede sarde a beccafico, cardi in pastella e gallina in brodo, insalata di arance con aringa (o gamberi) e cipolla oppure agnello al forno.

Per quanto riguarda i dolci tipici di tradizione italiani, li trovate qui.

Non resta ora che mettere mano a carta e penna e creare il vostro menu di Natale!

Francesca Tagliabue
dicembre 2025

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