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Tecniche di BaseVerduraCome pulire, cucinare e mangiare i fichi d'India

Come pulire, cucinare e mangiare i fichi d’India

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I fichi d'India sono il frutto dell'estate: ottimo mangiato crudo o trasformato in marmellata, può essere l'ingrediente esotico per tanti piatti.

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Difficili da maneggiare, ma gustosissimi da mangiare: sono i fichi d'India, un frutto prelibato diffuso sulle tavole italiane del Sud ma ancora troppo poco usato nella cucina mainstream. Colpa forse della sua scorza dura e delle piccole spine che lo avvolgono. Ma basta un po' di attenzione e creatività per ottenere da questo frutto che "sa di sole" risultati esotici e gustosissimi. Ecco come pulire e mangiare i fichi d'India.

Cosa sono i fichi d'india

Con il termine fico d'India (scritto anche come un'unica parola, ficodindia) s'intende sia la pianta appartenente alla specie delle cactacee che il frutto generato dalla stessa. Il nome scientifico della pianta è Opuntia ficus-indica. Originaria del Messico e commerciata già ai tempi degli Aztechi, si è poi diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e nelle zone temperate di America, Africa, Asia e Oceania.

I fichi d'India si chiamano così perché furono portati nel Vecchio Continente da Cristoforo Colombo. Era il 1493. Il celebre navigatore approdato nelle Americhe, credeva di esser sbarcato invece sulle coste dell'India. Quando portò questi frutti, che gli Aztechi chiamavano nopali, alla corte reale furono soprannominati fichi d'India.

La pianta del fico d'India è composta da pale, fusti modificati dalla forma appiattita e ovale, della lunghezza di circa 30-40 cm, che le assicurano la fotosintesi e la riserva d'acqua. Le foglie di questa pianta hanno invece una forma conica e sono lunghe appena qualche millimetro. Sulle pale nascono dapprima i fiori che lasciano poi il posto a una bacca carnosa con numerosi semi (fino a 300 per unità): il fico d'India frutto.

Il peso di questo frutto può variare da 150 a 400 grammi. Il colore del fico varia a seconda delle varietà: è giallo-arancione se appartiene alla sulfarina, rosso porpora nella varietà sanguigna, mentre è bianco se appartiene alla muscaredda. A seconda del periodo in cui nascono, varia anche la forma. I primi fichi d'India sono tondeggianti, quelli più tardivi hanno una forma allungata e peduncolata.

Non tutti sanno che le parti commestibili del fico d'India pianta sono in realtà tre: le pale (che possono essere cucinate come una comune verdura), i petali dei fiori (che possono essere mescolati con gli ingredienti di un'insalata), e i frutti. Le pale hanno più o meno la stessa consistenza delle taccole, basta tagliarle a listarelle e bollirle fino a che non si ammorbidiscono. Possono essere però consumate anche grigliate.

Tra le varietà preservate dal marchio DOP c'è il Fico d'india di San Cono. Questa varietà cresce nei comuni di San Cono e San Michele di Ganzaria in provincia di Catania; a Piazza Armerina in provincia di Enna e a Mazzarino in provincia di Caltanissetta. Vengono ricavati dalle cultivar Surfarina o Nostrale, Sanguigna, Muscaredda o Sciannarina. Si tratta di una varietà il cui frutto ha grandi dimensioni, un alto contenuto zuccherino e un acceso colore di buccia e polpa.

Fichi d'India: proprietà e valori nutrizionali

I fichi d'India sono ricchi di vitamina C, tanto che in passato i navigatori li usavano per prevenire lo scorbuto. Hanno una forte carica di potassio e magnesio, contengono molte fibre che aiutano la peristalsi intestinale e cotrastano il problema della stitichezza. Sono indicati come spuntino da dieta perché, proprio grazie all'apporto di fibre, aumentano il senso di sazietà. Inoltre sono utili per assimilare meno grassi e zuccheri, tenendo dunque a bada glicemia e sovrappeso. I fichi d'India favoriscono inoltre la diuresi, riducendo il rischio di calcoli renali.

Il loro apporto calorico è limitato: per 100 grammi di frutta rilasciano 55 kcal.

Come riconoscere quando sono maturi

Quando si acquistano i fichi d'India, bisogna scegliere quelli con la buccia di colore rosso-arancio. Al loro interno la polpa sarà rubino o viola scuro: sono i frutti migliori, quelli più dolci.

Come sbucciare e togliere le spine ai fichi d'india

Una volta acquistati i fichi d'India, per mangiarne il dolce frutto bisognerà privarli delle spine e sbucciarli. Procurati uno scolapasta e mettili sotto il getto dell'acqua fredda muovendoli un po'. Solo dopo questa operazione è possibile toccarli con le mani. Se temi che qualche spina sopravvissuta alla corrente d'acqua penetri nelle tue mani, usa dei guanti. Incidi la buccia nel senso della lunghezza e con il coltello accompagna il taglio dall'interno, tirandola via con un solo movimento.

Come si mangiano i fichi d'india

Una volta puliti, la polpa dei fichi d'India può essere tagliata e mangiata pezzo a pezzo con una forchetta, oppure servita su uno stuzzicadenti. I semi possono essere ingeriti ma non bisogna morderli perché sono molto duri. In caso di fastidio, li si può anche sputare.

Idee per ricette con i fichi d'india

I fichi d'India al naturale sono un ingrediente perfetto per impreziosire una fresca insalata di arance, olive e formaggio, oppure per preparare una dolcissima insalata di frutta da servire a fine pasto o come spuntino pomeridiano. Ma i fichi d'India sono un ingrediente con cui sbizzarrirsi anche ai fornelli. Ad esempio le bucce possono diventare delle chips. Private delle spinte e tagliate a listarelle, potrai impanarle con uovo e pangrattato e friggerle. Un pezzo del frutto avvolto in una fetta di speck può diventare uno sfizioso finger food dal sapore esotico. Il succo di fico d'India può essere anche utilizzato per preparare un risotto ai fichi d'India.

Come conservare i fichi d'india

Una volta che hai pulito i fichi d'India, puoi scegliere di conservarli in un contenitore di plastica o di acciaio inox, coprendoli con un canovaccio bagnato con acqua fredda e ben strizzato. Riponili nel frigo: conservati in questo modo possono durare almeno 3-4 giorni. Puoi riporli anche in un sacchetto per il sottovuoto oppure scegliere di avvolgere ogni singolo frutto nella pellicola trasparente, prima di riporre sempre in frigo.

In alcune regioni del Sud Italia si usa anche conservare i fichi d'India essiccandoli al sole. Dopo averli tagliati a rondelle spesse, spolverizza ogni pezzo con una bella presa di zucchero di canna e aspetta che si secchino, girandoli ogni giorno prima da un lato e poi dall'altro. Un altro metodo di conservazione dei fichi d'India è legato al mondo delle marmellate e confetture. Comprando i frutti di stagione, confeziona della mostarda di fichi d'India da spalmare su ricotta o come accompagnamento per i formaggi.

TAG: #estivo#fichi d'India#frutta#tecnica

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