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News ed Eventi50 anni e non sentirli: Capitan Findus e il Big Mac, Kinder e Zymil, eterni coetanei

50 anni e non sentirli: Capitan Findus e il Big Mac, Kinder e Zymil, eterni coetanei

Nel 1968 sono nati alcuni famosi marchi alimentari, come Capitan Findus, Kinder e Zymil, e un cibo iconico come il Big Mac. E da allora che ci accompagnano. Sempre uguali ma anche sempre diversi. Perché forse non sai che…

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Decisamente nel mondo dei prodotti alimentari il tempo scorre in modo diverso rispetto a quello di noi umani: il barbuto Capitan Findus è coetaneo del paffuto bimbo biondo dei dolcetti Kinder. Ma anche dei prodotti senza lattosio Zymil e del popolare Big Mac. Tutti questi marchi, infatti, sono figli del 1968. E quindi compiono 50 anni tondi tondi. In questo mezzo secolo hanno accompagnato la vita e i pasti di milioni di consumatori, in Italia e nel mondo. Adeguandosi al passaggio dei tempi, senza invecchiare mai. Come avranno mai fatto?


167385 Capitan Findus: un Babbo Natale in blu
Per lui il tempo non passa, o meglio, gira al contrario: all’inizio, quando è apparso alla tv britannica, nel 1967, era un pacioso nonno con la barba bianca e lo sguardo birichino. Poi, in questi 50 anni, spot dopo spot, è via via ringiovanito, diventando prima un aitante e affascinante giovanottone e poi un rassicurante lupo di mare dalla barba sale e pepe. Quel che non è cambiato è il suo mondo avventuroso, fatto di viaggi a bordo di un veliero con la stiva piena degli inconfondibili bastoncini di pesce Findus; gli stessi che oggi comprano 10 milioni di famiglie italiane. Un prodotto inventato a metà degli anni ’50, in due versioni: quelli a base di aringa subito scartati e quelli di merluzzo bianco, che invece, così buoni e così pratici, sono stati da subito un successo. In Italia sono arrivati nel 1967 e sono stati prodotti (allora come oggi) nello stabilimento di Cisterna di Latina, da cui escono ogni anno 355 milioni di bastoncini di pesce Findus. A farli conoscere agli italiani è stato il volto rassicurante di Capitan Findus (che, per inciso, in Inghilterra si chiama Captain Bird Eyes, mentre in Germania e nel nord Europa è Capitan Iglo). In mezzo secolo di viaggi per mare è diventato non solo il garante della genuinità e della qualità di questi prodotti, ma anche il mentore per i “capitani di domani”, colui che aiuta i bambini a crescere e a conoscere le storie del mare, grazie a kit didattici distribuiti in oltre 300 scuole e arrivati l’anno scorso a 22mila bambini di tutta Italia.


167415 Zymil: dalle farmacie al frigorifero di casa
È stato il primo latte senza lattosio venduto in Italia. Al momento del lancio da parte di Parmalat, nel 1968, era distribuito solo nelle farmacie, confezionato in lattine dall’aspetto “farmaceutico”, su cui veniva definito un latte sterilizzato a lunga conservazione “di più facile digestione e assorbimento”. Ci vorranno 12 anni perché Zymil arrivi anche nei negozi e nei supermercati: un passo necessario per rispondere alla crescente domanda di latte delattosato. Con il nuovo millennio arrivano le bottiglie colorate e pop a cui siamo abituati. Sicuramente il pack più adatto e più pratico per confezionare il latte delattosato microfiltrato fresco, il prodotto con cui Zymil entra nel frigorifero delle case italiane. Da lì in poi è tutto un fiorire di nuovi prodotti, che consentono anche a chi vuole eliminare il lattosio di cucinare e mangiare bene, senza rinunciare ai latticini. Zymil diventa, così, un linea di prodotti “lactose free”, con decine di prodotti: dalla panna allo yogurt alla greca, dal gelato al latte biologico alla mozzarella. Un percorso di innovazione che ha permesso a Zymil di tenere il passo con l’evoluzione delle esigenze alimentari degli italiani e di continuare a entrare nel loro carrello della spesa. Sapevi che la bottiglia da 1 litro di latte Zymil è la seconda referenza più venduta nella grande distribuzione italiana?


167412 Kinder: tedesco nel nome, italiano nel cuore
22 nuovi prodotti in 50 anni: a scorrere la timeline di Kinder ci si rende immediatamente conto di quanta creatività ha messo Michele Ferrero in questo marchio, nato nel “bollente” 1968 con l’obiettivo di mettere d’accordo genitori e figli. Come? Puntando sull’efficace slogan “+ latte – cacao”, riprodotto su tutte le confezioni monoporzioni (una novità assoluta per l’epoca) e accompagnato da una colata bianca di latte su fondo arancione. Una formula lapidaria e incisiva, che da un lato gratifica la golosità dei piccoli e dall’altro tranquillizza i grandi sul valore nutrizionale di barrette e ovetti, snack e merende fresche. Il debutto è avvenuto con Kinder Cioccolato, che può essere considerato il “papà” di tutti i prodotti arrivati nei decenni successivi, rivolti a bambini prima, e ad adolescenti e giovani adulti poi: dal Kinder Cereali (1976) al Kinder Pinguì (che nel 1992 ha inventato le merende fresche) per arrivare all’ultimogenito, Kinder Cards (2017), con cui Ferrero è sbarcata nel mondo dei biscotti farciti. Risultato: oggi Kinder è uno dei marchi italiani più diffusi al mondo. È presente in 125 Paesi e viene prodotto in 18 stabilimenti in volumi pazzeschi. Bastano le barrette di Kinder Cioccolato prodotte in 4 giorni per coprire i 9.289 chilometri della Transiberiana. Tra tutti i prodotti-brand della gamma, probabilmente, il più iconico resta Kinder Sorpresa (classe 1974), l’ovetto che ha fatto felici schiere di bambini. E non solo per il cioccolato al latte ma anche per le sorprese, sempre diverse e innovative: sapevi che ne vengono proposte più di 100 all’anno?


167418Big Mac: un’icona pop da mezzo secolo
Nei suoi 50 anni di vita è diventato così popolare e diffuso da essere usato addirittura come indice statistico dagli economisti: infatti il prezzo del Big Mac viene considerato un dato importante per valutare il costo della vita negli oltre 100 paesi dove viene venduto questo super panino. Che si deve all’inventiva di un italo-americano. È stato, infatti, Jim Delligatti, che gestiva un fast food in Pennsylvania, ad aver avuto nel 1967 l'intuizione di raddoppiare l’hamburger McDonald's, creando una ricetta infallibile nella sua formula nonché un perfetto esempio di “food design”: due fette di carne racchiuse in un pane ricoperto di sesamo e farcito con cipolle, cetriolini sottaceto, fette di formaggio, lattuga e una salsa speciale. Sette centimetri di puro gusto. Una novità subito piaciuta, tanto da essere inserita un anno dopo in tutti i McDonald's degli Stati Uniti al prezzo di 45 centesimi di dollaro. Ben presto il Big Mac è diventato il più famoso dei panini di McDonald's, segnando non solo la storia dell'azienda, ma anche quella dei consumi alimentari del nostro pianeta. E in questa veste il suo inventore, dieci anni fa, gli ha dedicato un museo in Pennsylvania. Oggi il Big Mac è diffuso in tutti i continenti. In Italia è arrivato nel 1986, insieme al primo ristorante McDonald’s, quello di piazza di Spagna, a Roma. Oggi conta 20 milioni di consumatori ed è diventato un panino “glocal”. La ricetta resta quella americana, ma gli ingredienti sono locali. Ad esempio, in Italia la carne è fornita da Inalca e proviene tutta da allevamenti nazionali.


Manuela Soressi
dicembre 2018


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