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News ed EventiPiaceri5 curiosità sui supermercati in Italia

5 curiosità sui supermercati in Italia

Le tappe fondamentali della storia della distribuzione moderna

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Oggi li diamo per scontati: dai supermercati agli ipermercati, passando per discount e superette, siamo tutti entrati in un punto vendita della distribuzione moderna. Ma non è sempre stato così, ovviamente. Il primo negozio a libero servizio d’Italia lo ha aperto la Pam nel 1958 ma per arrivare al discount bisogna aspettare la crisi economica del 1973. E per le casse veloci a cui siamo abituati occorre avvicinarsi ai dorati anni ’80. Ecco cinque curiosità sulla storia e l’evoluzione della distribuzione moderna in Italia.

1956. Gli italiani scoprono il supermercato    

II 21 giugno 1956, a Roma, venne inaugurato il primo ’“American Way Supermarket” allestito in Italia. Era un punto vendita dimostrativo allestito al Palazzo dei Congressi dell’EUR dal dipartimento dell’Agricoltura USA e dalla National Association Food Chains , che nell’arco delle sue 13 settimane di apertura sarebbe stato visitato da 450.000 persone. “Nei suoi  mille mq di superficie, questo negozio raggruppa sotto lo stesso tetto tutto ciò che serve per la mensa ed è all’insegna della praticità” come lo descriveva il radiogiornale dell’Istituto Luce, sottolineando l’assenza di commessi e la novità delle casse con i nastri scorrevoli su cui appoggiare gli acquisti. I prodotti erano tutti statunitensi, con etichette in americano, peso in libbre e once, e prezzi in dollari. Ma non erano acquistabili.

1957. Apre il primo supermercato d’Italia

Nel 1957 a Milano, in viale Regina Giovanna, viene inaugurato da Esselunga (foto sopra) il primo supermercato in Italia: si estende su 500 metri quadri di vendita ed è senza posti auto, ma per l’epoca si tratta di una straordinaria innovazione. Pochi mesi dopo, a Padova debutta l’insegna PAM (acronimo di “Più a meno”, foto sotto). “Quegli incredibili negozi di ampie superfici dove si potevano trovare generi alimentari diversi, dotati di carrelli e comodi parcheggi, portarono tante novità” scrive Silvia Cadrega nel libro “La spesa degli italiani”, edito da Mondadori, dedicato ai primi 65 anni di Pam.

La loro prima innovazione fu la comparsa del self service, il sistema di vendita a servizio libero in cui l’acquirente poteva servirsi da solo, perché il cibo era confezionato, e pagare il conto a fine spesa, e la seconda fu l’apparire di nuove tipologie di prodotti, come i surgelati, destinati a riempire i comparti freezer dei frigoriferi, appena arrivati nelle case degli italiani. Al successo dei supermercati contribuì la loro convenienza: grazie all’efficienza di questo modello distributivo, i prezzi erano molto più bassi di quelli praticati dalle botteghe tradizionali (di solito la metà). E per vincere i timori dei clienti, c’erano cartelli in cui si precisava che la confezione non si pagava perché i prezzi praticati erano fissi e relativi al peso netto dei prodotti. Se nel 1965 in Italia esistevano solo 193 supermercati, nel 1971 erano già diventati 600 e da essi passava il 4% di tutte le merci vendute in Italia.

1972 È l’ora degli ipermercati

Il primo ipermercato d’Italia è stato aperto il 6 settembre 1972 a Carugate da Carrefour, lo specialista di questi negozi, che in Francia erano presenti già dal 1963. Una formula mai vista prima in Italia: un grande punto vendita, con prodotti alimentari e non (come abbigliamento ed elettrodomestici), inserito in una galleria commerciale con una decina di negozi. Con un ampio parcheggio gratuito e orari prolungati. Una proposta che piace e attira visitatori (e curiosi) da tutto il nord Italia. Ad attrarli anche la formula del “3x2”, proposta per la prima volta proprio nel Carrefour di Carugate.

1973. Inizia l’era dei discount

La patria dei discount è la Germania, dove nel 1946 i fratelli Karl e Theo Albrecht fondarono Aldi. Ma in Italia questo tipo di negozi, adattata alle caratteristiche e alle esigenze del nostro paese, arriva solo nel 1973 con l’apertura a Mira, nel veneziano, del primo punto vendita sperimentale a insegna Metà. Cos’aveva di nuovo? Una superficie contenuta (circa 400 mq), un allestimento spartano, fatto di scaffali in legno, e un assortimento concentrato sui prodotti prima necessità, esposti in cartoni o su pallet. Ma soprattutto prometteva prezzi bassi, come chiedevano i consumatori alle prese con l’austerity, e come diceva lo slogan “Super negozio alimentari Metà – un taglio netto ai prezzi della spesa”.  È un successo immediato e così, pochi mesi dopo, a Torino debutta il primo negozio in franchising della catena Metà, che esiste ancora oggi. Invece il primo discounter tedesco ad arrivare in Italia è Lidl, nel 1992.

1980 Le casse diventano veloci

La diffusione e la crescita dei supermercati in Italia si intreccia con l’innovazione tecnologica. Nel 1977 viene lanciato in Europa il sistema di identificazione standard GS1 basato sull’UPC (Universal Product Code): è nato il codice a barre, che sbarca anche nei supermercati, dove sveltisce il lavoro delle cassiere e il tempo di permanenza in cassa dei clienti, riducendo anche gli errori nei conteggi della cifra da pagare. Nel 1980 Esselunga è la prima catena in Italia a introdurre il lettore di codice a barre alle casse: una vera rivoluzione nella gestione del negozio e dei prodotti.

Manuela Soressi,
aprile 2024

 

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