Soda, selz, acqua tonica: tre bevande diverse ma che spesso vengono erroneamente confuse tra di loro. Infatti, se l'aspetto può facilmente trarci in inganno, il gusto è in grado di chiarirci le idee, sia che vengano bevute singolarmente o miscelate all'interno di un buon cocktail.
La buona riuscita di un drink
Non molti sanno che la buona riuscita di un cocktail è basata non solo sulla qualità e quantità del distillato in questione, ma anche sulla presenza di una bevanda analcolica in grado di esaltare i giusti sapori e renderlo il più equilibrato possibile. Molte di queste sono accomunate da una caratteristica, la trasparenza, ma ognuna di esse ha delle particolari caratteristiche che la rendono più adatta ad un cocktail piuttosto che a un altro.
La soda
Chiamata "soda" dai bartender e dagli amanti dei cocktail, altro non è che acqua molto frizzante a cui viene aggiunto potassio, bicarbonato di sodio o solfito di potassio. La sua storia inizia nel 1750, quando Gabriel Francois Venel - un chimico francese - per la prima volta produce acqua frizzante potabile. Qualche anno dopo inizia ad essere bevuta miscelata a whiskey o altri liquori e distillati, in quanto non ne altera il gusto.
Il selz
Deve il suo nome ad una cittadina tedesca - Selters - conosciuta per l'acqua minerale naturalmente ricca di anidride carbonica, la Selterswasser. Si tratta di una bevanda molto semplice, in quanto altro non è che acqua naturale arricchita di anidride carbonica e chiusa ermeticamente in un sifone. Per intenderci, si tratta di quella bevanda che viene spruzzata per allungare lo spritz dopo l'aggiunta dell'Aperol e del Prosecco.
L'acqua tonica
Probabilmente la più saporita tra le tre, dall'anima un po' frizzante e un po' bitter dovuta ad una piccola percentuale di chinino. Viene aggiunta a diversi distillati per esaltarne il gusto, come accade per il celebre Gin Tonic. Esiste in diverse varianti che si differenziano per sapore e realizzazione.
I favolosi anni '70
Le bevande gassate erano un vero e proprio must durante quegli anni: preparate con erbe e frutta, volevano dissetare anche le gole più esigenti. Tra queste ricordiamo il tamarindo Erba, bevanda preferita dell'ingegnere Carlo Erba, che la inventò e amò, ovviamente, gassata. Indimenticabile anche la Cedrata Tassoni, tra le più storiche realtà italiane, dal 1884 nella famiacia storica di Salò. Indimenticabile anche il loro slogan: “Quante cose al mondo puoi fare…?” Infine il chinotto, decisamente più amaro, l’alternativa italiana alla Coca Cola, ha fatto scuola negli anni Settanta.
Le novità
Riprende il gusto europeo di altri Paesi la nuova Setz Hard Seltzer, realizzata con aromi naturali e ingredienti italiani, può considerarsi un'alternativa alle bevande alcoliche grazie al basso tasso alcolico (5%, pari a quello della birra), a basso contenuti di carboidrati, zuccheri e calorie. Si trova da pochissimo in Italia in quattro gusti: anguria, angrumi, frutti di bosco e melograno.
Camilla Rocca
marzo 2022
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