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News ed EventiConsigli praticiCondimenti per insalate di riso: come sceglierli?

Condimenti per insalate di riso: come sceglierli?

Con l’estate arriva la loro stagione e i consumi aumentano. Comodi e veloci, i migliori sono fatti con verdure pregiate. Hanno poche calorie, ma occhio al sale

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Con il caldo aumenta la voglia di cibi freschi e anche facili da preparare, per non passare troppo tempo vicino ai fornelli. Tra i piatti più gettonati dell’estate ci sono le insalate di riso e di pasta: pratiche e sfiziose, condite con le tante varianti di preparati che si trovano nei supermercati, per soddisfare i gusti di tutti. Ma quelle verdurine così uniformi nei colori e nelle dimensioni sono di prima qualità? L’olio è davvero d’oliva, come pubblicizzano le etichette? Sono davvero poveri di calorie quelli che si dichiarano light? E quali additivi contengono i vasetti? Vediamo di scoprire come fare una buona spesa.

Ingredienti, attenzione alla qualità
Questi condimenti pronti sono prevalentemente a base di verdure (in genere almeno una decina di varietà), che pesano per il 50-75% del prodotto totale. Esistono anche versioni arricchite con filetti di pollo o wurstel. A fare la differenza non è solo la quantità di verdure ma anche la loro tipologia: il prodotto migliore è quello che contiene più ortaggi pregiati, come carciofi funghi, capperi, melanzane, pomodori e zucchine, rispetto a carote, cetriolini, finocchi, cipolline, mais, piselli e sedano. In etichetta non c’è l’indicazione specifica della quantità delle singole verdure, quindi bisogna valutare un po’ a occhio (e in questo il fatto che questi condimenti siano confezionati in vasetto di vetro trasparente aiuta!)

Condimenti: non sono tutti uguali
I vari ingredienti sono conservati in un liquido di governo, che può essere a base di olio (raramente d’oliva, più comunemente viene utilizzato quello di girasole e in alcuni casi olio di riso). Ci sono anche prodotti con verdure in salamoia (ossia in acqua e sale) e con una piccola quantità di aceto. L’aceto non serve solo a dare un tocco agrodolce, ma è usato anche come conservante, perché permette di prolungare la vita di questi condimenti: i barattoli sigillati possono restare anche tre anni fuori dal frigorifero senza deteriorarsi. Anche il sale e lo zucchero, generalmente usati in quasi tutti i prodotti, fungono da antimicrobici perché bloccano la proliferazione dei batteri.

Peso sgocciolato: fa la differenza
Una valutazione importante per decidere l’acquisto è verificare la differenza tra peso netto e peso sgocciolato, perché così si scopre quanto prodotto effettivamente edibile è contenuto in ogni vasetto. Però queste due informazioni non sono sempre obbligatorie: devono essere dichiarate in etichetta solo per i condimenti in salamoia, mentre sono facoltative per quelli sott’olio.

Calorie ok, sale ko
Altroconsumo ha analizzato i principali condimenti pronti in commercio e ha concluso che hanno un apporto calorico accettabile, soprattutto se vengono ben sgocciolati prima dell’uso.
Promosse anche le versioni light che, in linea con quanto promettono, forniscono dalle 4 alle 10 calorie per porzione, sempre olio escluso.
Il vero neo di questi prodotti è il contenuto di sale (che va dall’1,2 al 2,5%), necessario sia per insaporire gli ingredienti sia come conservante. Meglio quindi, non aggiungere sale nell’acqua in cui si cuociono riso o pasta con cui verrà preparata l’insalata.

Occhio alla conservazione
Dato che questi preparati non fanno uso di conservanti, o ne contengono quantità molto ridotte, una volta aperte le confezioni, vanno tenuti in frigorifero e consumate entro due settimane al massimo.

Manuela Soressi

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