Si avvia verso le 100 candeline sul gobbone, questo figlio d’Italia nato a Torino la cui popolarità pare intramontabile. E non si fa spaventare nemmeno dal successo conclamato di suo fratello panino, che continua a far tendenza e vanta persino un’Accademia a lui dedicata. Mentre il “tramezzino” dallo scorso anno è stato incredibilmente e furbescamente brevettato da tre veneti sbarcati in Nord America…
Internazionale, gourmet, eclettico, ma rigorosamente artigianale, il tramezzino dal classico prosciutto&formaggio o pomodoro&mozzarella si veste di lusso, con tartufo o aragosta, piuttosto che di calda regionalità, vedi bagna cauda, lardo caldo o lingua in salsa verde. Ma va oltre le nostre regioni, per sconfinare in spazi esotici e diventare etnico e fusion. E poi si farcisce di benessere e salute.
Partiamo dall’etnico, che spesso significa declinare a tramezzino preparazioni della cucina del mondo racchiuse nel pane. Un primo spunto potrebbe essere il cosiddetto smushi, un mix tra smørrebrød e sushi, rigorosamente nippodanese. Il primo, specialità danese, letteralmente "pane e burro", è una sorta di panino o tramezzino "scomposto", in auge dalle parti di Copenaghen ed è una fetta di pane sulla quale giacciono le guarnizioni, mentre il secondo, il sushi, non ha più bisogno di presentazioni. L'unione tra i due dà origine chiaramente allo smooshi. Da assaggiare.
In Inghilterra invece c’è il chip butty, sandwich di pane a fette con le patatine fritte, che volendo potrebbe essere declinato come tramezzino, così come potrebbe essere trasformato in tramezzino il barros luco cileno, sandwich con manzo e formaggio fuso. E perché non tramezzizzare anche il bauru brasiliano, tramezzino carioca composto da mozzarella, roast beef, pomodori e cetrioli sott’aceto?
Carne, avocado, formaggio fuso e salsa piccante per il cemita messicano, che deve il suo nome proprio al pane ricoperto di sesamo che può essere però sostituito. Altro panino declinabile a tramezzino può essere il chivito, con manzo churrasco, maionese, olive, formaggio e pomodori oppure il cuban cubano, riempiendo il tradizionale tramezzino con prosciutto, arrosto di maiale, emmental, cetriolini e mostarda rubata al bollito. Inoltre lo si può fare alla greca: basta chiudere tra due fette di pane carré la freschezza della salsa tzatziki, aggiungere dei pomodori saporiti e arricchire il tutto con degli straccetti di fesa di tacchino. E infine, anche se in questo caso si può dire lo famo strano più che etnico, c’è il tramezzino mimosa: erba cipollina, pane nero, gorgonzola, mascarpone e uova.
Passiamo ora all’altro fronte (che con l’etnico si può peraltro combinare): il tramezzino-benessere, sfizioso, sì, ma anche buono per la salute. E qui sorge subito la prima domanda: maionese sì, maionese no? Per molti il tramezzino non è un tramezzino senza maionese. Beh, se siete di questa scuola di pensiero, rispettabilissima e retrò: preparatela in casa! È molto più semplice di quello che pensate, potete usare ingredienti di qualità e prepararla in versione leggera. Altrimenti, del sano olio d’oliva è una validissima scelta. A volte, non è davvero necessario un condimento. E il pane, cosa dire? Anche qui è una questione di qualità: poca farina bianca, farine integrali e alternative e grani antichi. E poi esiste anche un estremo: “il tramezzino a nome improprio”: quando la farcia è dentro due fette, che non sono di pane. Ovvero il pane diventa un ingrediente che di solito sta dentro il pane. Quindi tramezzini fatti con fette di melanzane grigliate piuttosto che d’arrosto o di mela.
Ma torniamo alle due fette di pane di dovere: che metterci dentro? Un ingrediente immancabile è l’avocado, che fa anche da burro (il quale, peraltro, è stato riabilitato). Avocado e frutta, sia fresca che secca, magari a sua volta esotica, come le noci di macadamia o quelle brasiliane per quella a guscio, e mango, papaya o aronia davvero fresche perchè coltivate in Puglia piusttosto che in Sicilia! Frutti esoticissimi e italianissimi. Da mischiare con gli altri ingredienti salati (formaggi, salumi, verdure e insalate) o per creare un tramezzino-dessert (da provare, per esempio, quello pesche e lamponi).
Infine, l’ultima tendenza è quella del crudo infilato nel tramezzino, non nel senso di prosciutto, ma di crudo di carne e di pesce: preferibilmente in carpaccio, classico o originale, finisce in tramezzino. Very cool!
Emanuela Di Pasqua,
agosto 2017
aggiornato da Carola Traverso Saibante
agosto 2018
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