Seguici su Facebook Seguici su Instagram
News ed EventiPiaceriIl dolce che si mastica ma non si mangia

Il dolce che si mastica ma non si mangia

È il chewing gum, nato negli Usa ma da anni prodotto in Italia. Vediamo come

Condividi

Probabilmente è il prodotto alimentare che in Italia vanta il maggior numero di nomi: c’è chi lo chiama gomma americana, chi chickle, chi cingomma, chi giunga e chi cicca, solo per fare alcuni esempi. Nel resto del mondo, invece, ha un solo nome: chewing gum. E una data di nascita certa: 1870. Nel 1880 ne è stata perfezionata la ricetta, a metà Novecento è sbarcato in Europa (al seguito delle truppe americane) e dagli anni Cinquanta viene prodotto anche in Italia. Oggi è entrato nelle nostre abitudini tanto che viene acquistato da 8,5 milioni di famiglie italiane. Ma come viene realizzato? E com’è cambiato nel tempo?

Dal puro piacere alla salute dei denti
Certo il chewing gum che mastichiamo oggi è ben diverso da quello inventato da Thomas Adams e perfezionato da William G. White nell’Ottocento. Decennio dopo decennio sono cambiati ingredienti, formati, gusti e anche funzioni. Se per i soldati americani era un modo per rilassarsi e combattere lo stress e per i giovani degli anni ’50 un simbolo di ribellione, dagli anni ’80 il chewing gum è diventato anche un prodotto funzionale, perché “amico” dell’igiene orale, e salutistico, grazie alle versioni senza zucchero e a quelli con ingredienti benefici.

Confetti o stringhe?
In Italia il brand storico è Brooklyn, la famosa “gomma del ponte” che è stata il primo chewing gum ad apparire in pubblicità sulla televisione dalla fine degli anni Sessanta. Viene prodotta a Lainate, in provincia di Milano, dall’azienda Perfetti Van Melle, insieme a tante altre tipologie di chewing gum, come le mitiche Big Babol o i confetti che aiutano l’igiene orale Vivident e Daygum (quelli che hanno fatto sì che il gusto più venduto in Italia sia proprio la menta). Ed è qui che siamo andati a vedere come si producono i diversi tipi di chewing gum.

Come si produce?
L’ingrediente che caratterizza il chewing gum è la gomma base, che può essere di origine naturale (come il chicle, un lattice estratto da un albero) o sintetica (come il butadiene o lo stirene). In ogni caso ha le stesse precise caratteristiche: non si scioglie in acqua o nella saliva, non si sfalda né si appiccica, resta flessibile ed elastica. Insomma, la si può considerare un supporto inerte, che lega tutti gli ingredienti permettendo di ottenere la consistenza morbida, elastica e uniforme tipica del chewing gum.
La gomma base viene messa in grandi impastatrici insieme alle altre materie prime che formano la parte gommosa del chewing gum: lo zucchero o gli edulcoranti che lo sostituiscono (come sorbitolo, mannitolo), lo sciroppo di glucosio o il maltitolo, i dolcificanti intensivi, la glicerina e gli aromi. Infine vengono aggiunti gli eventuali ingredienti funzionali, come fluoro e sali di calcio. Nelle grandi vasche d’acciaio riscaldate l’impasto viene lavorato finché raggiunge le giuste omogeneità e consistenza. Dopo che si è raffreddato è pronto a prendere la forma con cui il chewing gum sarà venduto.
Per ottenere le stringhe l’impasto viene laminato in modo da ricavarne dei fogli che poi vengono tagliati e incartati. Invece, per realizzare i confetti l’impasto passa prima attraverso degli estrusori che lo trasformano in cordoni e poi in una stampatrice che dà loro la forma finale. Dopo che si sono raffreddati, i confetti vengono caricati nelle bassine e vengono aggiunti sciroppo e aroma: in questo modo, agendo su temperatura e umidità dell’aria usata per asciugare lo sciroppo, si ottiene la caratteristica crosta croccante e aromatizzata. Solo a questo punto i confetti di chewing gum sono pronti per essere confezionati.

Manuela Soressi,
ottobre 2023

Abbina il tuo piatto a

Aggiornamento disponibile!
Fai tap sul pulsante AGGIORNA per aggiornare la Web App.

AGGIORNA ANNULLA

Installa la Web App Le ricette di Sale&Pepe sul tuo iPhone.

Fai tap su Installa Web App e poi Installa Web App "Aggiungi a Home".

Sei offline, alcune risorse potrebbero non essere disponibili. Verifica la connessione.