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News ed EventiNewsWorld Pizza Day e il protettore dei pizzaioli

World Pizza Day e il protettore dei pizzaioli

Cos’hanno in comune pizzaioli, fornai, fuochisti e pompieri? Non indovinereste mai: queste categorie hanno a che fare con il fuoco, e quindi godono della protezione dello stesso santo patrono. La Giornata Mondiale della Pizza cade nella festa del santo, e non è un caso

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Paese che vai, santo che trovi. Diversi momenti importanti della storia del Vecchio Continente sono legati a santi e sante e pian piano, nei secoli, interi Paesi, città, luoghi e mestieri sono stati posti sotto la protezione di un santo che, il più delle volte, si ritneva avesse un’affinità particolare con i suoi “protetti”. Pizzaioli, fornai, fuochisti e pompieri cadono sotto la protezione dello stesso santo patrono, Sant'Antonio Abate, il Santo del fuoco.

Perché proprio Sant’Antonio Abate è il protettore dei pizzaioli

Sant’Antonio Abate

Questo religioso eremita del III secolo nacque benestante nell’Egitto nel 251. Decise di seguire il Vangelo, distribuì tutti i suoi beni ai poveri e si ritirò a vivere nel deserto, in solitudine e in preghiera, dove si nutriva di solo pane, acqua e qualche frutto. Qui, si narra, incontrò diverse specie animali, che guariva grazie alle sue virtù taumaturgiche, facendoseli amici. La leggenda vuole che Sant’Antonio Abate abbia portato il fuoco agli uomini, scendendo nelle profondità dell'inferno insieme a un maialino selvatico da lui benedetto e rubando una fiammella, che il Santo eremita portò sulla Terra e donò all’umanità.

Di conseguenza, Sant'Antonio – conosciuto come il “Santo del fuoco” – protegge gli animali domestici e tutte quelle professioni che sono associate al fuoco: è quindi Patrono di fornai e pizzaioli, ma anche di salumai, macellai, allevatori, contadini.

L’iseparabile porcellino divenne il suo simbolo insieme al bastone del Tau e a un fuoco acceso, e così il Santo venne nei secoli rappresentato da moltissimi artisti, tra cui Della Robbia.

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World Pizza Day: perché il 17 gennaio

Secondo la biografia scritta da Atanasio di Alessandria, vescovo di Alessandria d’Egitto, Sant’Antonio Abate morì a 106 anni il 17 gennaio del 356, divenendo uno dei santi più conosciuti e vicini alle persone, festeggiato in questa data.
Tra le professioni associate al fuoco c'è naturalmente quella degli artigiani della pizza (la conoscete la storia della pizza?). Proprio a Napoli, in passato, il 17 gennaio i pizzaioli prendevano mezza giornata libera in occasione della festa del Santo per accendere un fuoco propiziatorio.

Campfire / falò

Un’altra usanza molto antica vede in molte regioni d’Italia – tra cui Sardegna e Puglia, Marche, Calabria, Campania, Sicilia, Lombardia e Toscana – accendere grandi falò nelle piazze e nei cortili in onore del “Santo del fuoco”, perché il fuoco sia un elemento purificatore di passaggio tra il vecchio e il nuovo.
In tutto il mondo, inoltre, la tradizione vuole che nel giorno dedicato al Santo si portino gli animali domestici a messa, che per l'occasione viene tenuta all'aperto sul sagrato  per ricevere la benedizione, in segno di gratitudine e di protezione. 

Nel 2017 l’Arte del Pizzaiolo Napoletano viene dichiarata Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. L’anno dopo, l’Associazione Verace Pizza Napoletana (AVPN) decise di dedicare questo giorno alla pizza, lanciando il World Pizza Day, che quindi si festeggia 17 gennaio insieme al Santo patrono dei pizzaioli.

Giulia Paganelli
gennaio 2025

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