Il film narra la storia di uno chef stellato, Pier (Michele di Mauro), che a un certo punto ha una specie di burn out, di esaurimento, e non riesce più a reggere la pressione sul lavoro. Quando l’ambiguo socio decide di chiudere il locale citando vaghi problemi economici, Pier ha un crollo. Abbandona tutto e tutti, moglie e figlia comprese, per diventare un barbone che nasconde però un oscuro segreto.
Dopo anni, Pier torna a Torino per la morte della moglie, chiamato dalla cognata, e incontra la figlia adolescente, in piena fase ribelle. Il confronto con la figlia porterà Pier, ancora una volta, a rimettersi in gioco. Quando Pier inizierà a cucinare con gli scarti dei supermercati per un altro barbone dall’animo gourmet appena incontrato, comincerà anche un secondo percorso di “recupero” degli affetti: oltre alla figlia, ritroverà il suo migliore amico e perfino il vecchio socio, oltre alla passione per la cucina e a una nuova vita.
La pellicola accende un faro sui paradossi e le contraddizioni legati agli sprechi alimentari, mostrando le enormi quantità di cibo destinate a essere distrutte da supermercati e ristoranti e arrivando a chiedersi se è veramente illegale rubare del cibo destinato comunque alla distruzione.
Il film è firmato da Umberto Spinazzola, dal 2012 il regista di Masterchef Italia, che conosce bene le pressioni e il carosello emozionale, finanziario e umano cui sono sottoposti i cuochi stellati. La pellicola – co-produzione italo - canadese mostrata in anteprima al Salone del Gusto 2022 - è vincitrice di 3 premi al Terni Film Festival/Popoli e Religioni 2022 diretto da Moni Ovadia ed è stata presentata alla Mostra Internazionale D’arte Cinematografica La Biennale di Venezia 2021 Venice Production Bridge.
Nell’epoca contemporanea, dopo la crisi causata dalla pandemia e ancora durante una guerra in atto alle porte dell’Europa, sempre più persone si trovano in una condizione di difficoltà nel reperire cibo e vivere una vita dignitosa.
“Mai come in questo periodo il cibo e la catena alimentare della grande distribuzione sono diventati un business di proporzioni mastodontiche. Si produce per buttare. E si butta per produrre. Lo spreco nutre l’industria alimentare con una velocità mai vista prima d’ora. Eppure, è un argomento di cui, tutto sommato, si parla ancora troppo poco” (Umberto Spinazzola)
Non morirò di fame (2023)
Regista: Umberto Spinazzola
Produzioni: La Sarraz Pictures, Rai Cinema, Megafun Productions
Con il contributo della Regione Piemonte
Francesca Tagliabue
marzo 2023
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