I bocconcini di pecorino e fave sono uno spuntino delizioso. Il piatto è adatto sia per una cena in piedi sia a tavola. Con questo piatto conquisterete proprio tutti.
Preparazione dei bocconcini di pecorino e fave
1) Immergile fave in acqua bollente per pochi istanti, poi privale della pellicina e rimettile in acqua bollente per altri 5-6 minuti, scolale e raffreddale in acqua e ghiaccio. Grattugia 100 g di pecorino e mettilo nel bicchiere del frullatore a immersione con le fave. Unisci un cucchiaio di olio, una macinata di pepe e 6 foglioline di menta e frulla grossolanamente: il mix risulterà asciutto, ma girandolo un paio di volte con un cucchiaio, non faticherai ad amalgamarlo.
2) Preleva il composto con un cucchiaino, crea tante palline, grandi quanto una noce, e passale nel pecorino rimasto che avrai grattato con la grattugia a fori grossi. Fai riposare in frigorifero per mezz'ora. I bocconcini di pecorino e fave sono pronti, decora con le piccole foglioline di menta rimaste e porta in tavola.
Curiostià
Le origini del pecorino
Il pecorino è un formaggio prodotto con latte di pecora. La sua produzione è storicamente di origine mediterranea ma è diffuso anche altrove. In Italia il pecorino è una vera eccellenza, tant’è che la Comunità Europea ha riconosciuto ben cinque denominazioni d'origine protetta: pecorino sardo, pecorino romano, pecorino toscano, pecorino siciliano pecorino di Filiano, pecorino crotonese. Secondo il ministero delle politiche agricole e forestali, molti altri pecorini fanno parte dei prodotti agroalimentari tradizionali.
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Menù di appartenenza
Vino Consigliato con Bocconcini di pecorino e fave
Marino
Non è facile accostare un vino al pecorino romano gustato da solo: la prepotente salinità provoca un effetto quasi caustico, tanto da rendere necessario l’effetto emolliente di un vino dolce e glicerinoso. Nell’accostamento con le fave si diluisce e si rinfresca il gusto del formaggio e possiamo aprire a un bianco secco e generoso, un Marino (Colle Picchioni), che sa accogliere i sapori della campagna romana.
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scelta del vino di Sandro Sangiorgi