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News ed EventiNewsAvocado: il superfood più goloso che ci sia

Avocado: il superfood più goloso che ci sia

Entrato nel novero dei superfood e amatissimo dai gourmand, andiamo alla scoperta di questo prezioso frutti esotico

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Per gli antichi popoli del Centro America, era il “burro dei poveri”. Fra le caratteristiche dell’avocado, infatti, spicca la texture della polpa, setosa e “grassa”. Lungi dall’essere un difetto, questa peculiarità è uno dei pregi del più amato tra i frutti esotici. Sia dal punto di vista nutrizionale che da quello gastronomico.


Una composizione salutare
I grassi dell’avocado sono di tipo insaturo, Omega 3 e 6, definiti “buoni” perché protettivi per il sistema cardiocircolatorio. Una particolarità che lo rende molto indicato anche per chi segue un’alimentazione vegana e può avere problemi a trovare fonti di questi importanti lipidi. In più, è ricco di fibre, che aiutano l’intestino e il sistema immunitario. Minerali come magnesio e potassio, vitamine A, E e del gruppo B completano il profilo nutrizionale di questo frutto salutare.


Le varietà
Il successo riscosso, in tempi recenti, dall’avocado lo ha reso facilmente reperibile al mercato come dall’ortolano e al super. Sono tre le varietà più comuni. La Fuerte ha frutti grandi dalla buccia verde e sottile. Altrettanto la Bacon, la qualità più delicata in commercio. Il più diffuso al mondo è l’avocado Hass con scorza grinzosa verde scuro che, man mano che la maturazione procede, diventa sempre più scura, quasi violacea o addirittura nera. Originari del Centro e Sud America, gli avocado arrivano sui nostri mercati anche da Marocco e Sudafrica. Negli ultimi anni, poi, si sta affermando la coltivazione di questi frutti in Spagna e in Italia, in particolare in Sicilia e Calabria. Una buona notizia per poter trovare in commercio frutti colti a giusta maturazione, con polpa morbida e cremosa.


Sarà maturo?
Come spesso accade con la frutta esotica, gli avocado che arrivano da Oltreoceano via nave (non via aerea) sono colti immaturi, inadatti al consumo immediato. Se gli Hass, come detto, con la maturazione cambiano colore, per verificare lo stato di Fuerte e Bacon il senso più indicato è il tatto: la polpa non deve apparire troppo soda, ma leggermente cedevole. Se così non fosse, potete tenerli 2-3 giorni a temperatura ambiente, protetti da un sacchetto di carta. Nonostante tutto, avete aperto un avocado ed è ancora duro come un sasso? Provate a cuocerlo: sulla piastra, sulla griglia o in forno, condito con olio, sale e pepe.


Non farlo annerire
La polpa dell’avocado ha un solo, grande difetto: a contatto con l’aria si ossida e annerisce velocemente. Ecco perché, appena tagliato, va immediatamente spruzzato di succo di lime o limone. Se ne usate solo metà, conservate la parte con il nocciolo, spennellate la polpa di succo e, se volete, anche con un filo d’olio, infine avvolgete il mezzo frutto in pellicola, il più possibile a contatto. La polpa schiacciata o frullata, per esempio per un guacamole, si protegge coprendola di olio a filo ma rassegnatevi: anche tenuta in frigo, nel giro di un giorno avrà perso il suo bel verde vivace in favore di un marroncino poco invitante.


Gli abbinamenti possibili
Per essere così particolare, l’avocado si rivela sorprendentemente versatile. Per potenziare le doti salutari, riducetelo a dadini o fettine e abbinatelo a pesci ricchi di Omega 3 come il salmone, le aringhe, lo sgombro e il tonno: sia freschi e crudi, in carpacci e tartare, che conservati, affumicati o sott’olio. Ottimo anche il pairing con gamberi e scampi, specie in insalate di riso o quinoa. Indovinata anche l’accoppiata con frutta e semi, dalle mandorle al sesamo, che possono completare insalate con avocado a tocchetti, pomodori, misticanza, rucola e altre foglie piccantine, che saranno bilanciate dalla grassa dolcezza del frutto. Che è dolce, sì, ma non stucchevole. Così, si abbina bene ai salumi: usatelo a spicchi, al posto del melone, con il prosciutto crudo, ma provatelo anche con mortadella e salame, sia nei taglieri che in sandwich golosi.


Non solo guacamole
Ridotto in crema, meglio al coltello che nel frullatore (dove rischia di impastarsi), è la base del guacamole, la celebre salsa messicana con cipolla, lime, peperoncino e, se piace, coriandolo fresco. Più che una salsa, un purè corposo che può farcire tacos e tortilla ma anche essere usato per un pinzimonio di verdure croccanti o per intingere le chips di mais dell’aperitivo. Un utilizzo inaspettato? Usate la stessa crema per condire una pasta corta, da completare con una dadolata di pomodoro crudo, sostituendo all’esotico coriandolo il nostrano basilico.


Piatti di moda
Sempre più amato e onnipresente sui menu dei locali modaioli, l’avocado toast si può preparare facilmente anche a casa essere spalmando un buon pane tostato con una crema simile al guacamole, anche arricchita da fettine sottile dello stesso avocado. Tra le guarnizioni, riccioli di formaggio fresco spalmabile, ottimi il caprino o la robiola, fette di pomodoro e il classico salmone affumicato, combinazioni perfette anche per farcire i bagel, le ciambelline tipiche di breakfast e lunch in stile newyorkese. E a proposito di brunch: completate il vostro toast con un uovo in camicia o all’occhio di bue, “sporcato” da qualche goccia di ketchup o di Tabasco. Se, insieme, ci bevete un Bloody Mary, vi sembrerà di essere a metà strada fra la Grande Mela e Playa del Carmen.


Giugno 2021

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