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News ed EventiNewsBartolini e gli altri: il pieno di stelle Michelin

Bartolini e gli altri: il pieno di stelle Michelin

Enrico Bartolini è lo chef dei record, 5 stelle Michelin in 4 ristoranti diversi, l'ultima nel suo GLAM di Venezia. Ma le sorprese delle assegnazioni 2018 della famosa guida rossa non finiscono qui...

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37 anni e già chef da... 5 stelle. Un record italiano quello di Enrico Bartolini (clicca qui), lo chef toscano che nell'assegnazione delle stelle annuali della guida Michelin per il nostro Paese ha fatto manbassa di attestazioni, battendo molti dei grandi e ricevendo la sua quinta stella per il Ristorante GLAM aperto lo scorso anno a Venezia, nel Palazzo Venart, romantico hotel bomboniera affacciato sul Canal Grande.


La stella sulla laguna si aggiunge alle quattro guadagnate da Bartolini nel 2016 - tutte insieme! - un vero record nella storia Michelin. Due infatti furono assegnate al Ristorante Enrico Bartolini al MUDEC, Museo delle Culture di Milano, una al Casual Ristorante a Bergamo e una a La Trattoria Enrico Bartolini a Castiglione della Pescaia, Grosseto. Una storia di successo cresciuta rapidamente, se si pensa che lo stesso Bartolini ha appena inaugurato anche il suo quinto ristorante all'interno di FICO a Eataly World, Bologna.


Le novità della 63esima edizione della guida rossa Michelin 2018 però non finiscono con il bottino di Enrico Bartolini e anzi raccontano sorprese e novità, a partire dalla versione anche in digitale della pubblicazione, per poter consultare tutti i locali stellati anche online all'indirizzo https://guida.michelin.it/.


I numeri della guida 2018: 306 una stella, 41 due stelle e 9 tre stelle. Tra i tre stelle, ovvero quei ristoranti che "valgono il viaggio", c'è la novità del premio al ristorante St. Hubertus di San Cassiano, in Alta Badia, guidato dallo chef Norbert Niederkofler. Restano confermati invece i grandi già premiati lo scorso anno: Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma, Le Calandre a Rubano.
Tra i due stelle, ovvero quelli che "meritano una deviazione", ci sono tre novità: il ristorante Vun di Milano con lo chef Andrea Aprea, il ristorante La Siriola di San Cassiano con lo chef Matteo Metullio e il ristorante Magnolia di Cesenatico, chef Alberto Faccani. Sono ventidue invece le "nuove stelle" (quelle assegnate ai ristoranti in cui "vale la pena fare tappa").
Novità chiacchierate anche tra le stelle "perse", tra cui spiccano quella di Carlo Cracco e del locale omonimo così come quella del Sadler di Milano, di Claudio Sadler: il loro lavoro resta comunque premiato con una stella Michelin 2018.


Eva Perasso
novembre 2017

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