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Colli Tortonesi, tutti da scoprire

Luoghi e PersonaggiLuoghiColli Tortonesi, tutti da scoprire

Rustici e suggestivi, qui castagneti e vigneti si rincorrono senza soluzione di continuità regalando tante sorprese gourmet

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Dici Tortona e pensi subito ai suoi colli, a valli dal look rude, a paesaggi rustici e suggestivi (sono quelli dipinti da Pellizza da Volpedo) dove calanchi, castagneti e vigneti si rincorrono senza soluzione di continuità. Da sempre, alla periferia dell’impero ma, contemporaneamente, frequentato crocevia delle antiche vie del sale, le valli tortonesi, piemontesissime ma con caratteri lombardi, liguri, emiliani, hanno un carattere schivo e naif. Colpa (o merito?) della loro particolare morfologia che segue le anse tortuose di fiumi e torrenti e che regalano viste da colpo di fulmine sui primi contrafforti dell’Appennino, sulle distese di faggete e castagneti, su minuscoli borghi gioiello. Per gli appassionati di storia ed arte, il territorio è un piccolo concentrato di tesori a cominciare da Tortona, la Derthona romana. Qui si può visitare, nella sede della Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio, una straordinaria collezione dedicata al Divisionismo con opere di Segantini, Longoni, Morbelli, Nomellini, Previati, Pellizza. Poi ci sono il Museo delle Macchine agricole Orsi, il Teatro Civico tutto stucchi, fregi e velluti, il Duomo… . Ma anche i dintorni di Tortona sono un piccolo concentrato di tesori : spalti di severi castelli e di rocche turrite controllano il paesaggio, pievi romaniche disseminate lungo sentieri e vie maestre raccontano una lunga storia fatta di fede e di devozione, architetture barocche dei palazzotti nobiliari sbocciano nei centri abitati.

Un tesoro gourmand

“L’asso nella manica del nostro terroir – spiega Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutale Vini Colli Tortonesi - è soprattutto l’agricoltura, una agricoltura di qualità da cui si ricavano diversi Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.) ben radicati nella cultura e nella tradizione di queste zone, a partire dalle Pesche di Volpedo per passare alla Ciliegia di Garbagna o alla Fragola di Tortona (difesa e protetta dal bollino di Presidio Slow Food).

Per non parlare, poi, del Tartufo di San Sebastiano che ha una Fiera tutta sua.” Tutto qui? No, ovviamente perché il paniere gourmet dei Colli ha altro in serbo.

Formaggi speciali

Qui i cheese addict vanno alla ricerca del Montébore, formaggio preparato con un mix di latte crudo vaccino e ovino dalla curiosa forma di una torta nuziale.

Salame Nobile

Sulle tavole, poi, fa la sua comparsa il Salame Nobile del Giarolo di antica norcineria tradizionale, così prezioso da essere diventato un Presidio Slow Food, preparato solo con le parti nobili del suino (spalla, coscia, lonza e filetto) e stagionato a lungo in antiche cantine naturali.

Una vocazione per i vini

E, ancora, in una regione ad altissima vocazione vinicola come il Piemonte non può mancare una produzione di vini comme il faut. Le uve Barbera e Cortese, Freisa e Croatina hanno, infatti, trovato sulle colline tortonesi uno dei loro habitat migliori. Ma le cantine della zona offrono anche un “bianco”, grande e longevo, che forse mancava nel panorama enologico della regione. È il Derthona, vero outsider dei Colli Tortonesi, bianco di grande struttura, che esprime il meglio delle sue qualità a partire dai 18 mesi dalla vendemmia e che raggiunge altissimi livelli, con una insospettabile performance per un bianco, anche dopo 5/6 anni in bottiglia. “È l’enoturismo – continua Repetto – uno dei punti di forza del nostro territorio: giovani vigneron (molti di loro sono entusiasti associati di Derthona Giovani) aprono le loro cantine per visite e degustazioni e consentono agli enoturisti di approfondire la conoscenza delle nostre valli.”

I motivi perché Tortona e il suo hinterland possano diventare meta di un turismo goloso e non solo, insomma, ci sono tutti.

Enrico Saravalle,
dicembre 2024

Enrico Saravalle
Enrico Saravalle

Enrico Saravalle è giornalista di vasta e varia cultura, che ama viaggiare, mangiare e usare mouse e tastiera per raccontare luoghi, esperienze e sapori ad ogni angolo del globo. Quando non è in giro per il mondo si divide tra Milano e la Sicilia.

Enrico Saravalle è giornalista di vasta e varia cultura, che ama viaggiare, mangiare e usare mouse e tastiera per raccontare luoghi, esperienze e sapori ad ogni angolo del globo. Quando non è in giro per il mondo si divide tra Milano e la Sicilia.

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