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News ed EventiBenessereEcco perché la casa in disordine ci fa ingrassare

Ecco perché la casa in disordine ci fa ingrassare

Diverse ricerche lo hanno dimostrato: lasciare tutto in mezzo non aiuta a mangiare regolarmente e anzi ci spinge a esagerare col cibo

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Che per essere sani e belli sia necessario badare alla cucina - scegliendo gli alimenti che non dovrebbero mai mancare per rimanere in forma, secondo l'OMS - è senz'altro oramai noto a tutti. Molto meno noto il fatto che sia importante badare alla cucina anche in quanto spazio fisico. E non solo alla cucina: a tutta la casa.


Secondo la scienza, infatti, non sono solo stress, stanchezza, preoccupazioni o noia a farci incamerare centinaia di calorie superflue al giorno (e alla notte: qui i cibi sì e quelli no per gli spuntini notturni). Anche il disordine, prima di tutto in cucina, non aiuta infatti la regolarità alimentare e ci spingerebbe anzi a consumare cibo in modo caotico, proprio come lo stato della nostra abitazione.


Per questo vale la pena di rinfrescare i risultati di un paio di studi accademici - certo non gli unici degli ultimi anni - capitanati dalla Cornell University nel 2016. La prima ricerca, condotta fotografando 200 donne nelle loro cucine, ha scoperto che dove c’erano in bella vista scatole di cereali, di biscotti, bibite gassate o zuccherine, le abitanti pesavano in media 9 chilogrammi in più rispetto alle case dove l’ordine regnava e tutto il cibo era riposto non in vista. Il solo elemento che aiutava le abitanti a non trasgredire con cibi altamente calorici era la presenza di una fruttiera, con mele e altra frutta fresca - che secondo un'altra, prestigiosissima università, quella di Harvard, fa infatti perdere peso.


La stessa ricerca ha anche dimostrato come il disordine non influisca così fortemente sul peso e sulle abitudini alimentari degli uomini. Per le donne invece, vi è un forte legame psicologico tra il caos in cucina e il caos interiore: la sensazione di non avere le cose sotto controllo le portava infatti a trovare meccanismi di compensazione, attraverso il consumo sregolato di cibo. Il discorso poi, raccontano i ricercatori americani, vale anche per l’ufficio: uno studio ha infatti dimostrato come avere vicino una scatola di cioccolatini in vista al lavoro aumenti di 125 calorie i consumi alimentari quotidiani.


Un secondo studio aveva messo alla prova un gruppo di studentesse all’interno di cucine diverse: da un lato, ambienti disordinati e caotici, con cibo a vista, giornali, telefono che squillava, resti dei pasti; dall’altro un ambiente pulito e organizzato perfettamente. Le ragazze dovevano aspettare un’ora nella stanza, in totale libertà. Avevano davanti a sé biscotti, cracker, carote. Ebbene, quelle che soggiornavano nell’ambiente meno ordinato erano le più propense a cercare ristoro nel cibo più calorico e avevano consumato un maggior quantitativo di biscotti. Il consumo di cracker e carote, invece, non aveva oscillazioni significative a seconda che ci si trovasse nella stanza disordinata o in quella ordinata. Ancora una volta, i ricercatori avevano potuto dimostrare che vivere all’interno di ambienti disordinati rende più vulnerabili a trasgredire.


Eva Perasso
2 dicembre 2016
aggiornato gennaio 2019
da Carola Traverso Saibante


Crediti foto Flickr / Jamie Anderson 

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