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News ed EventiE per finire... frutta

E per finire... frutta

Temete che vi gonfi o che sia indigesta? Al contrario, a fine pasto la frutta aiuta a stare meglio e a sentirsi più leggeri. A patto di scegliere quella giusta. Ecco le 7 tipologie top

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Piace a colazione ed è apprezzata come snack, ma quando si tratta di consumarla a fine pasto allora la frutta genera diverse ritrosie. A maggior ragione se il menu è stato sostanzioso, come accade nei giorni di festa. Le ragioni che spingono a rinunciare a mele e arance, pere o kiwi? Evitare di aggiungere calorie a pranzi già generosi, di appesantire la digestione e di sentirsi, poi, gonfi come palloncini. In buona parte dei casi tutto questo è corretto ma, a meno di problematiche conclamate, ci sono anche diverse e valide ragioni per mangiare la frutta a chiusura dei pasti.


Il primo è che la frutta stimola la salivazione e questo contribuisce a far sentire la bocca "pulita" e fresca e a favorire la salute dei denti. Il secondo è che spesso migliora l'assorbimento di molte sostanze contenute nei cibi perché alcuni frutti aiutano lo stomaco nel suo lavoro di ‘scomposizione’ dei macronutrienti presenti negli alimenti in modo da renderli più semplici e, quindi, più facili da assimilare nel nostro organismo. Infine, non necessariamente provoca gonfiore post-prandiale: basta semplicemente scegliere i frutti giusti e, possibilmente, utilizzarli in sostituzione di un dolce, tipicamente ricco di zuccheri, grassi e calorie. Ecco quali sono.


Mela


È la scelta perfetta per chiudere un pasto. Infatti, grazie all’alto contenuto di acido malico, le mele aumentano la produzione della saliva, dando un’immediata sensazione di freschezza. Inoltre la loro texture croccante costringe a morderle e questo movimento aiuta a pulire i denti, mantenendoli sani ed eliminando le particelle di cibo residue che possono macchiarli. E poi la mela è adatta a tutti, anche a chi soffre di colon irritabile o di gonfiori addominali perché non provoca fermentazioni intestinali, neppure se consumata dopo alimenti ricchi di amido, come succede abitualmente in Italia dove la pasta o i legumi sono presenze abituali in tavola.  


Agrumi


L’inverno è la loro stagione. Perdipiù mandarini e clementine sono considerati beneauguranti e, quindi, anche per scaramanzia non mancano mai sulla tavola delle feste. Una buona abitudine da conservare anche nel resto dell’anno (sfruttando il fatto che in Italia abbiamo agrumi 12 mesi l’anno) perché stimolano le porzioni laterali della lingua a produrre saliva e, quindi, fanno sentire subito più dissetati e con la bocca più pulita. Se alzandosi da tavola si avverte un spiacevole sensazione di bocca asciutta c’è un rimedio immediato e infallibile: bere un bicchiere d’acqua con un po’ di limone.


Ananas


Puntare sull'ananas, un frutto particolarmente gradito se portato in tavola a fine pasto, perché rinfresca il palato e svolge un’azione sbiancante naturale sui denti. L’ananas fornisce anche la bromelina, un enzima che “demolisce” le proteine, facilitandone l’assorbimento, e aiuta a eliminare i prodotti di scarto che si formano durante la loro digestione, svolgendo così un’azione detox. Il consiglio di terminare il pasto con una porzione di ananas è sempre valido, soprattutto dopo un pranzo ricco di salumi, carni, pesce o formaggi.


Papaya


Il suo enzima caratteristico è la papaina, che favorisce i processi digestivi e depura l’intestino dal muco, favorendo così la salute del sistema gastro-intestinale. Essendo un enzima proteolitico, facilita soprattutto la digestione degli albuminoidi, come la cheratina dei crostacei e la condroitina del pesce. Ecco perché la papaya è ideale soprattutto dopo un pranzo a base di pesce o di sushi. Ma è deliziosa anche privata dei semi e servita al cucchiaio insieme al prosciutto crudo, che rende meno salato e più digeribile.


Frutti rossi


Mirtilli, lamponi e ribes hanno il potere di rallentare l'assorbimento degli zuccheri nel sangue che avviene dopo aver mangiato alimenti dolci.  Lo ha rivelato uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition che lo ha attribuito a una particolare famiglia di molecole, i polifenoli, già noti per i loro effetti antiossidanti e antifiammatori, che proteggono l'organismo dall'attacco dei radicali liberi generati dall'inquinamento, dal fumo, dalle radiazioni, dallo stress fisico e mentale.


Pompelmo


Questo frutto stimola la secrezione dei succhi gastrici e biliari, e quindi ha proprietà digestive e aperitive. Inoltre alcune ricerche hanno anche ipotizzato che il pompelmo, consumato a fine pasto, contribuisca a ridurre l’assorbimento dei grassi nel sangue e a migliorare il metabolismo degli zuccheri, aiutando a bruciarli più in fretta.


Kiwi


Una bella insalata di kiwi non dovrebbe mai mancare dopo un menu carnivoro, perché in questi frutti ci sono due sostanze che aiutano a digerire meglio la carne. Sono l’enzima tipico del kiwi, l’actinidina, che è capace di “smontare” le proteine ingerite, e la vitamina K, che favorisce la funzionalità delle ossa. L’azione benefica della vitamina K aumenta se viene abbinata a dei grassi “buoni”, come quelli della frutta secca in guscio: ecco perché aggiungere mandorle o nocciole all’insalata di kiwi ne potenzia i “super poteri”.


Manuela Soressi

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