Non solo vino, non solo cioccolato: da oggi anche il gelato è materia di studio per degustatori. Protagonista assoluto del nuovo corso ideato dalla Carpigiani Gelato University, il primo al mondo per addestrare “Assaggiatori di gelato”.
Il gelato è uno dei dessert più popolari del pianeta – che in realtà solo dolce non è più, dato che mai come oggi è tornato in auge il “gelato gastronomico”, ossia il gelato dai gusti sofisticatamente salati, di settecentesca memoria e che proprio nel Bel Paese negli anni ‘70 ritrovò gloria. Ma non c’è bisogno di gelato al baccalà, ai gamberetti o alla pasta&fagioli per stupire i palati. E si fa presto a dire “crema” o “limone”: c’è gusto e gusto. Da oggi ci sarà chi potrà conoscere, descrivere e indirizzare alla perfezione verso i migliori di tutti i gelati.
La Carpigiani University è un’accademia per mastri gelatai, creata dai uno dei marchi italiani leader a livello internazionale, che da mezzo secolo produce macchine per gelati. Nasce di per sé come progetto culturale educativo per sostenere l’artigianalità nel mondo del gelato e tiene corsi di vari livelli, durata e tipi, compresi quelli individuali e online. Il calendario è ricco: ci sono corsi specializzati, per esempio, come quello su gelato ricco in probiotici e basso in calori, oppure vegan o ancora sulle decorazioni in cioccolato o le sculture di ghiaccio Le lezioni in italiano, inglese, francese, tedesco, olandese, giapponese, cinese e molte altre lingue, e si tengono sia nella sede centrale di Anzola Emilia (Bologna) che nelle sedi estere, come in Spagna e Inghilterra.
Il “Corso di analisi sensoriale: impara a degustare il gelato come un calice di vino!” debutterà il 27 febbraio, e sarà ripetuto a maggio e luglio (per un costo di 100 euro + IVA). Studiato in collaborazione con il Centro Studi Assaggiatori di Brescia, l’unità di analisi sensoriale più avanzata d’Italia, si rivolge a gelatieri, chef, pasticceri, ma anche solo ad manti gourmet del gelato, e insegna quali sono le basi scientifiche dell’assaggio del gelato, per imparare a riconoscerne difetti e meraviglie.
Quel gusto fragola ha un colore un po’ troppo “fragoloso”? Allarme coloranti! E attenzione anche agli aromi industriali, ovviamente. La crema invece che liscia e soave si presenta al palato vagamente granulosa? Potrebbe esserci un difettuccio strutturale...Il gelato perfetto ha le sue regole di gusto, e di temperatura. Bisogna saper riconoscere il salato, il rbuciato, il grasso, l’amaro, il superdolce. Tutto questo si apprende nel corso, che prevede tanto d’esercitazioni sul bilanciamento degli ingredienti e sulla lavorazione, e poi gli esami finali, sia teorici che pratici. Superati i quali, ci si potrà fregiare nientemeno che del titolo di “sommelier del gelato”.
Carola Traverso Saibante
gennaio 2017
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