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Luoghi e PersonaggiLuoghiVeneto: Polesine, tra terra e acqua

Veneto: Polesine, tra terra e acqua

Tra ville patrizie e casoni di valle si stende una pianura fertile solcata da grandi fiumi e un reticolo infinito di canali, paradiso degli uccelli migratori. Qui nascono grandi risi, golosi salumi e, tra acque dolci e salate, strepitosi molluschi

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Il Polesine è un trapezio di terra bassa che si immerge nell’Adriatico con lentezza, al ritmo dello scorrere delle acque dell’Adige e del Po che lo orlano.


La regione
189886Una zolla fertile, di pianure sconfinate e piatte dove i campanili di tanto in tanto sfuggono alla forza di gravità e si alzano d’improvviso verso il cielo. Come quello di Melara, all’estremo occidentale di Rovigo, costruito sui ruderi di un castello nel Quattrocento. Le anse del grande fiume, verdeggianti di salici e pioppi, sono il paradiso per chi ama fotografare gazze e aironi e la prossima tappa, Bergantino, è vicina.
Ci vuole del tempo per visitare a Palazzo Strozzi, un ex casino di caccia, il Museo della Giostra e dello Spettacolo Popolare, unico nel suo genere, che racconta la storia degli spettacoli itineranti. All’uscita, seguendo il ronzio delle api, si trova con facilità Giuliano Montagnini, uno degli ultimi apicoltori professionisti della zona che ricava il miele millefiori dagli alveari sulle sponde del Po, dove la flora è ricca e costante. Anche il campanile dell’abbazia della Vangadizza a Badia Polesine, sulle rive dell’Adige, si protende verso il cielo. Ma del monastero benedettino fondato nel Mille un occhio di riguardo merita il chiostro a due ordini di archi su colonne.



I salumi
189885Anche la pausa all’Agriturismo Le Clementine richiede tempo. I proprietari Luciana Vallese e Giuseppe Tomaini sono lo specchio della cultura gastronomica della zona. L’argomento sul quale risultano insuperabili sono i salumi, privi di conservanti e dalla lunga stagionatura. Dalla zia, un grande salame tondeggiante, alla bondola, un cotechino che prevede una speciale lavorazione della cotica a cui si toglie tutto il grasso possibile.



Tra cultura e tradizione culinaria
La mattina, sulla riva destra dell’Adige sono le immense golene di un verde abbagliante e i campi di erba medica a dare il benvenuto. Uno spettacolo di colori si vede in primavera, quando fioriscono gli alberi da frutta. Ma attraversando Badia Polesine è come fare un salto indietro nel tempo di cent’anni, catapultati nel periodo della Belle Époque. Una pacchia per chi ama lo stile liberty, che si ripete tra il Mercato coperto, il Palazzo comunale e le ville dal profilo inconfondibile. Si contendono la prima fila con platani e tigli lungo il naviglio Adigetto. Si può seguire l’alzaia del corso d’acqua fino a Lendinara. In un intensificarsi di dimore patrizie svetta la Torre dell’Orologio, avanzo di uno scomparso castello medievale. Sulla ristorazione locale si erge invece la bella storia dei cinque fratelli Quaglia, che hanno aperto un’insegna di pizze, panini e lievitati da capogiro. La tappa per il pranzo o per uno spuntino si fa nel loro Mama Mia con pizza al roastbeef e rare etichette di vino. I dieci chilometri che servono per giungere a Fratta Polesine zigzagano sul Canale Scortico. Rivolgendosi al Mulino del Pizzon, una piccola meraviglia di archeologia industriale, si può prenotare anche un passaggio via fiume, trasportati dai vogatori su una caorlina originale, il tradizionale scafo a ventre piatto. Impone una sosta anche Villa Badoer, capolavoro palladiano che ospita il Museo Archeologico Nazionale. La prima fu palcoscenico del film Notte senza fine per la regia di Elisabetta Sgarbi, il secondo custodisce i reperti di Frattesina, l’area archeologica del X secolo a.C.






Una passeggiata a Rovigo tra rinascimento e gastronomia
Anche Rovigo va goduta senza fretta passeggiando i portici di Piazza Vittorio Emanuele sul lastricato di trachite e andando alla ricerca dei nobili edifici rinascimentali: dal portico bugnato di Palazzo Roncale alla facciata in cotto di Palazzo Roverella. È questa la sede della pinacoteca dell’Accademia dei Concordi, una tra le maggiori collezione d’arte in Italia. Chi va alla ricerca di gusti forti deve invece sapere che nella frazione di Mardimago, a nord della città, si trova una delle capitali dell’aglio bianco polesano Dop. Per conoscerlo si va nell’azienda agricola di Massimo Tovo, dove i piccoli bulbi sprigionano un profumo persistente e le loro dimensioni sono ideali perché si conservino a lungo. Poi si taglia la pianura verso sud alla ricerca di un’altra meraviglia golosa. Si ferma nelle campagne di Pontecchio Polesine chi va alla ricerca di una pasta dall’alto contenuto di proteine, priva di tossine e prodotta con varietà di grani adatti al particolare ambiente di coltivazione, secondo i dettami della natura. L’indirizzo giusto è quello dell’azienda agricola di Lodovico Fracasso. 
Anche a Papozze si celebra il frumento, ma sotto forma di pane. In particolare di pan biscotto, secondo tradizione rodigina. Dalla bocca di fuoco, in base alla stagione, escono biscotti alle mandorle o pane alle amarene. Il sabato le treccine dolci.


L'acqua dolce e le coltivazioni
Il fiume offre invece uno spettacolo ormai unico: il traghetto a chiamata che fa la spola tre le due rive del Po, quella di Rovigo e Ferrara. Da qui il Po si dirama per la prima volta: il Po di Goro si allontana verso sud est e il Po di Venezia verso est. Hanno inizio anche le risaie, i gabbiani salutano il passaggio delle biciclette, trattorie e osterie si riconoscono per il profumo delle anguille alla griglia. La coltivazione del riso nel Delta del Po è parte di una storia lunga secoli che si intreccia con le bonifiche dei territori. Marco Uccellatori produce da sempre barbabietola, cereali e riso, un riso dalla protezione europea: il Riso del Delta del Po Igp dove la varietà Carnaroli la fa da padrone accompagnata da Arborio, Baldo e Volano. Tanto riso, a tal punto che il piatto più caratteristico della zona è il riso alla canarola, un tempo cibo principale dei raccoglitori di canna palustre. Si deve prenotare all’Osteria Arcadia di Porto Tolle.
Gli argini, alti sul fiume, permettono prospettive privilegiate, da percorrere, se si vuole, in bicicletta e a cavallo. Sino a Sacca degli Scardovari, la patria della cozza Dop, allevata nelle acque basse secondo tecniche che si tramandano di generazione in generazione. Raccolta, depurazione e confezionamento avvengono da parte del Consorzio dei Pescatori interamente nel territorio di Porto Tolle, dove il mollusco si caratterizza per una parte edibile morbida, fondente e poco salata. Lungo la strada che costeggia la Sacca bisogna fermarsi nel casone di Alessio Greguoldo, che fa parte dello stesso Consorzio di Pescatori. Greguoldo però si occupa di ostriche. Grazie a un sofisticato metodo attivato con energia solare vengono simulate le maree con un continuo su e giù dei molluschi in acqua, appesi a cordicelle: si rafforza il guscio e assume sfumature color rosa. Nasce l’ostrica rosa del delta del Po, ricercata dai gourmet per la sua moderata salinità e buona consistenza.


Attraversando queste terre anfibie che sono tutelate come Riserva della Biosfera dall’Unesco, appaiono di tanto in tanto colonie di fenicotteri, anatre selvatiche, svassi. Chi vuole può noleggiare una canoa o un piccolo natante per raggiungere scanni deserti, le ultime barriere di sabbia prima dell’Adriatico. Un paradiso di natura che è ambiente perfetto per le api. Ci ha pensato Alessio Marangon a rendere proficuo il loro lavoro. Un paesaggio onirico si apre lungo la strada che percorre la Riserva Naturale Bocche di Po sino a Rosolina Mare. Un altro miracolo della natura scaturisce dalla intuizione di Enrico Crivellari: raccoglie le bacche di ginepro nate spontanee lungo la spiaggia di Caleri e ne fa un gin sincero, dal gusto iodato e d’arrembaggio. Un omaggio a una terra d’acqua che il turismo di massa non ha ancora scoperto.


agosto 2021
di Riccardo Lagorio

foto in alto Daniele Soncin / Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po



Gli indirizzi
di Sale&Pepe



Produttori





Azienda Agricola Lodovico Fracasso
Via Antonio Gramsci, 517
Pontecchio Polesine (RO)
Tel. 04251871511
destinationgusto.it


Consorzio delle Cooperative Pescatori del Polesine
Via della Sacca, 11
Porto Tolle (RO)
Tel. 0426389226


Apicoltura Alessio Marangon
Via Po di Gnocca, 31
Porto Tolle (RO)
Tel. 3488327531


Azienda Agricola Massimo Tovo
Via Giuseppe Peano, 3
Località Mardimago
Rovigo
Tel. 3289137733


Giuliano Montagnini
Via Campo, 294
Bergantino (RO)
Tel. 3349195149


Uccellatori Società Agricola
Via del Campo, 7
Taglio di Po (RO)
Tel. 3386161493cal


Gin Caleri
Piazza San Giorgio, 16
Rosolina Mare (RO)
Tel. 3466104429


ristoranti


Agriturismo Le Clementine
Via Colombano, 1239/I
Badia Polesine (RO)
Tel. 0425597029


Osteria Arcadia
Via Luigi Longo, 29
Porto Tolle (RO)
Tel. 0426388334


Mama Mia
Via Santa Maria Nuova, 59
Lendinara (RO)
Tel. 0425601476



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