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Luoghi e PersonaggiMade in ItalyMosnel, omaggio al tempo con le Riedizioni 2020

Mosnel, omaggio al tempo con le Riedizioni 2020

Mosnel e il tempo: un sodalizio che determina lo stile dell’azienda franciacortina guidata da Lucia e Giulio Barzanò. Fieri dei risultati a cui questa lunga attesa ha portato, Lucia e Giulio presentano oggi le Riedizioni 2020 delle due iconiche etichette

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La firma stilistica del tempo
Il tempo è sempre stato un fattore fondamentale, uno di quegli ingredienti che compongono l’impasto dell’azienda Mosnel. Porta l’orma del tempo persino nella sua fisionomia, il Mosnel, e nella sua struttura, oltre che nei suoi vini. La villa seicentesca su cui fa perno la cantina racconta storie antiche, mentre il centenario cedro che si erge come una bandiera nel giardino mostra le incisioni lasciate come una firma dai venti lontani. Ma, soprattutto, il tempo scorre silenzioso sotto terra, dove giacciono i Franciacorta pazienti del Mosnel, che hanno fatto della veemenza espressiva la più elegante mansuetudine. È così, che Mosnel pone sul mercato i suoi Franciacorta finissimi e complessi. Ed è per questo che oggi ci presenta due etichette uniche, due assaggi di tempo: le Riedizioni 2020 dell’annata 2010 di EBB e di Parosè. Poiché il tempo non ha una forma, ma ha certamente un gusto.

Storia di una famiglia, storia di una terra
Siamo in Franciacorta, precisamente a Camignone, in provincia di Brescia. Qui, nel 1836, la famiglia Barboglio eredita una tenuta. Seppur la produzione vitivinicola fosse già all’epoca l’attività principale, ci vollero più di cento anni per veder trasformare l’azienda storica in una moderna cantina. Ciò accadde per mano di Emanuela Barboglio, nel 1954. Altri anni trascorsero, fino al 1976, quando l’azienda, ormai immersa nello stile produttivo franciacortino e animata da quello spirito di intraprendenza e lungimiranza tipico dei produttori di Franciacorta, decise di cambiare il nome ne Il Mosnel, abbreviato in seguito a Mosnel.


Oggi ad afferrare e dirigere le redini dell’azienda sono i figli di Emanuela Barboglio, Lucia e Giulio Barzanò. Gli ettari sono 41, suddivisi in 18 vigneti, e sono tutti coltivati secondo un sistema di agricoltura biologica. L’adesione al Protocollo ITACA – per controllare l’emissione di anidride carbonica – e al Progetto BIOPASS per tutelare la biodiversità dei suoli, li colloca al centro della “rivoluzione” franciacortina che persegue la tutela dell’ambiente e, soprattutto, un approccio consapevole alla cura della pianta.



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La disponibilità ad osservare il vigneto e assecondarlo nelle sue esigenze naturali si rintraccia anche nella scelta produttiva del Mosnel, che consegna un’importante fetta della sua vigna alla coltivazione del tanto discusso Pinot Bianco. Si tratta infatti di una varietà molto ostica da coltivare, specialmente nelle zone più soggette a nebbie e umidità. L’assenza di entrambi questi due fattori del microcosmo del Mosnel gioca pertanto un ruolo fondamentale, permettendo loro di mantenere in vita la bacca bianca dalla gestione più complicata, ma anche la più elegante. Lo charme del Pinot Bianco, qui da Mosnel, diventa attore principale nello spettacolo di molte etichette, che si riconoscono ad occhi chiusi proprio per quel tocco di classe peculiare. I sorsi dei loro vini si contraddistinguono per una riuscita sintesi di delicatezza e personalità, come una danza sulle punte.

Non solo Pinot Bianco: il fascino delle Riedizioni 2020 di EBB e Parosè
L’eleganza, tuttavia, contraddistingue lo stile Mosnel indipendentemente dagli uvaggi impiegati. È il caso del noto Franciacorta Extrabrut EBB Millesimato. Purezza di Chardonnay, EBB è un omaggio alla capostipite dell’azienda, Emanuela Barzanò Barboglio (E.B.B.). La prima annata prodotta fu la 2003 e previde un affinamento minimo di 36 mesi sui lieviti. Da allora, EBB gioca con il tempo, prestandosi ad eventi eccezionali come quello delle Riedizioni 2020. Il millesimo 2010 di EBB uscì sul mercato nel 2015, dopo 4 anni di affinamento sui lieviti. Una parte delle bottiglie, però, venne tenuta da parte, per proseguire la sua silenziosa avventura nel tempo, a contatto con i propri lieviti di rifermentazione ormai sfaldati e resi preziosi compagni di viaggio per lo spumante, che da essi attinge complessità e timbrica. Ed eccolo qui, oggi, sboccato nel 2020 dopo 9 anni e mezzo di sosta sui lieviti e presentato al mercato nel 2021. Da ottobre, questa alchimistica miscela di vino, anidride carbonica, lieviti e tempo targata Riedizione 2020, è presente sugli scaffali delle enoteche. Un vino che trattiene tutta la complessità del suo lunghissimo riposo sui lieviti, sia in termini di profumo – stratificato, ricco, che muove dalla finezza bacca bianca alla grassezza della frutta secca – sia in termini di bocca: equilibrato, armonico, composto in tutte le sue parti e snellito da una cesellata finitura fresco-sapida.
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Un percorso condiviso con il Franciacorta Rosè Pas Dosè Parosè Millesimato. Figlio di un 70% di Pinot Nero e di un 30% di Chardonnay, il Parosè è stato uno dei primi Franciacorta Rosè senza dosaggio, ossia uno dei primi Franciacorta Rosè completamente secchi, al gusto. Anch’esso, come l’EBB, nel suo millesimo 2010 fu presentato al mercato nel 2015, ad eccezione di quelle bottiglie che oggi costituiscono la Riedizione 2020, sboccata nel 2020 e presente nelle enoteche oggi, nell’ottobre 2021. Il carattere silvestre e incisivo del Pinot Nero qui è esaltato dalla struttura del lievito, che concede complessità aromatica nel profumo e solidità materica nel sorso. Preserva il suo profilo teso, freschissimo, nervoso, ma si impreziosisce di una gentilezza conferitagli dal potere levigante degli anni.


Una celebrazione del tempo, una celebrazione dello stile Mosnel, che ha sempre tratto il meglio dalle proprie terre e dal proprio patrimonio umano, lasciandolo sedimentare e rendendolo storia.

novembre 2021
Sofia Landoni

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