Dai siti must see ai tesori sconosciuti, da un vicolo medievale ad una architettura contemporanea, da una sorprendente prospettiva sulla città ad un originale parco giochi, ecco cosa vedere a Nantes
Capitale dei Duchi di Bretagna, città natale di Jules Verne e culla del surrealismo. E non è tutto! Nantes è capace di trasformarsi, anno dopo anno, nella città più creativa di Francia grazie al mix di cultura, creatività, follia e genialità de Le Voyage à Nantes. Questa geniale invenzione, infatti, svela ogni estate, da più di dieci anni, percorsi urbani e anime della città: e così, tra luglio e agosto strade, piazze e angoli nascosti di Nantes si riempiono di installazioni sorprendenti, mostre intriganti, sculture e opere d’arte dei più geniali creativi di Francia (e non solo). Vivere quest’avventura è facile: basta seguire un percorso di una ventina di chilometri (segnalato da una linea di un verde squillante dipinta sui marciapiedi) che porta da un’opera di un grande artista contemporaneo ad un elemento del patrimonio storico, dai siti must see ai tesori sconosciuti, da un vicolo medievale ad una architettura contemporanea, da una sorprendente prospettiva sulla città ad un originale parco giochi.
Evor, Jungle Intérieure, le Voyage à Nantes 2018 © Philippe Piron _ LVAN Tra installazioni effimere e collezioni permanenti la città diventa un museo diffuso che si espande a macchia d’olio tra i quartieri antichi e i sobborghi industriali, facendo scoprire le tante identità della città. Le Voyage à Nantes, insieme idea, progetto e percorso, è un susseguirsi di installazioni e monumenti giocosi o austeri, ribelli o convenzionali, dissacranti o celebrativi, destinanti a ridisegnare il profilo urbano di Nantes.
Da sinistra a destra: Cyril Pedrosa. L_évasion, Square Louis-Bureau, Le Voyage à Nantes 2024 © Martin Argyroglo _ LVAN; Philippe Ramette, Éloge du pas de côté, Place du Bouffay, Nantes - Le Voyage à Nantes 2023 © Philippe Piron _ LVAN; Daniel Buren et Patrick Bouchain, Les Anneaux, Quai des Antilles, Le Voyage à Nantes © Martin Argyroglo _ LVAN, ADAGP Ci si perde nella Jungle intérieure (un giardino segreto sospeso nel passage Bouchaud) o si cercano le quattro tappe de L’evasion (scultura provocatoria con cariatidi in fuga). Ci si interroga su L’Éloge du pas de côté (un uomo in bilico in una posizione che sfida la forza di gravità) o si cercano nuove prospettive con Les Anneaux (anelli di luce che incorniciano lo skyline della città).
Da sinistra a destra: Detroit architectes, playground _On va marcher sur la lune_, parc des Chantiers, étape du Voyage à Nantes 2016 © Franck Tomps _ LVAN; Tadashi Kawamata, Belvédère de l’Hermitage , Le voyage à Nantes 2019 © Martin Argyroglo _ LVAN Si gioca su On va marcher sur la lune (installazione che consente di saltare sui tappeti elastici nascosti in finti crateri lunari) o si godono scorci da brivido sul Belvédère de l’Hermitage (una passerella di legno che si spalanca sul vuoto a più di venti metri di altezza). Solo un assaggio, questo. Ma ogni opera (sono più di cento) è un invito alla meraviglia e al dialogo tra passato e futuro urbano.
Chateau des Ducs de Bretagne - Exterieurs ©David Gallard _ LVAN E poi ci sono le icone cittadine: il Castello dei Duchi di Bretagna, che nasconde un elegante palazzo rinascimentale dentro una robusta fortezza militare, il Bouffay, il quartiere medievale con case a graticcio, botteghe artigiane, caffè e bistrot ad ogni passo, l’Île de Nantes dove gli spazi occupati un tempo dai cantieri navali sono diventati il regno della creatività con Les Machines de l’Île, animali oversize (un gigantesco elefante, ragni, aironi lombrichi…) che si muovono, volano, strisciano grazie a meccanismi hi tech. Ogni angolo della città, insomma, è una scoperta, tra architetture storiche e innovazioni visionarie.
Da sinistra a destra: Le Grand Éléphant, les Machines de l'Île, Nantes © David Gallard _ LVAN; La Galerie des Machines. Les Machines de l'île. Nantes (Loire-Atlantique) © Romain Peneau _ LVAN; La Galerie des Machines. Les Machines de l'Île (Nantes), Le Caméléon © Globusliebe _ LVAN “Ma in città e nei suoi dintorni, i piaceri del palato convivono con le esperienze artistiche – rassicura Richard Baussay, responsabile della promozione culinaria de Le Voyage à Nantes – quindi la gastronomia, meglio l’enogastronomia, entra di diritto nel nostro progetto. Nantes, insomma, è diventata una food destination e, grazie anche alla guida Les Tables de Nantes, si scoprono la cucina e i vini locali attraverso una selezione di ristoranti, un centinaio di indirizzi in tutto, dai fast good agli stellati, tra la città, il suo circondario e i vigneti. Ispirandosi alla terra e al mare, la cucina di Nantes si basa sui prodotti locali: ostriche, scampi, branzini dall’oceano, anguille e luccioperca dalla Loira, verdure e frutta che arrivano dai piccoli domaine del territorio, carni delle fattorie bretoni. E il vino, il nostro Muscadet, capace di sorprendere anche i palati più raffinati con le sue performance.”
Le marché de Talensac, Nantes © Philippe Piron _ LVAN Per una immersione totale nella dispensa di Nantes basta andare al Marché de Talensac con decine di boutique del gusto tra panetterie, enoteche, pescherie, salumerie, pasticcerie… E qui che i gourmet di Nantes fanno shopping di prodotti tipici: di Petit Beurre, per esempio, i biscotti nati in casa LU più di un secolo fa, oppure di beurre salé, di Boudin de Vertou, il sanguinaccio inversione bianca o nera, di Curé Nantais, formaggio morbido a pasta lavata. Quella di Nantes è una cucina semplice, basata sulla qualità delle materie prime che raccontano la storia e la geografia di questo territorio tra fiume e oceano.
Da sinistra a destra: Biscuit Petit Beurre. Nantes (Loire-Atlantique) ©Vincent Sarazin_LVAN; Gateau nantais. Nantes (Loire-Atlantique) © Patrick Gérard_LVAN E che, trasformate, diventano le ricette culto della tavola locale come, per esempio, il Beurre Blanc Nantais, una salsa a base di scalogno, aceto, vino bianco (Muscadet) e, ovviamente, burro salato. O anche la Potée Nantaise, un robusto stufato, simile al pot-au-feu ma con influenze regionali, a base di carne di maiale e verdure. O, ancora, il Gâteau Nantais, una torta a base di farina di mandorle, zucchero, burro uova, rum e ricoperta da una glassa di zucchero bianco aromatizzata al rum.
Le Voyage dans le Vignoble, la Frémoire, Vertou © David Gallard _ LVAN Ancora due parole sul Muscadet, il vino bianco per eccellenza di Nantes. Prodotto con uva Melon de Bourgogne, secco, fresco, minerale, spesso con note agrumate e un leggero sentore di lievito, è l'abbinamento perfetto con frutti di mare, ostriche, pesce e, ovviamente, il beurre blanc. Da provare, con degustazioni orizzontali e verticali, in un tappa del Voyage dans le Vignoble, al Castello de la Frémoire, la casa dei viticoltori di Nantes tra torrette, vetrate, scalinate monumentali e parco romantico.
Info: www.france.fr/it
Enrico Saravalle,
luglio 2025
Enrico Saravalle è giornalista di vasta e varia cultura, che ama viaggiare, mangiare e usare mouse e tastiera per raccontare luoghi, esperienze e sapori ad ogni angolo del globo. Quando non è in giro per il mondo si divide tra Milano e la Sicilia.
Enrico Saravalle è giornalista di vasta e varia cultura, che ama viaggiare, mangiare e usare mouse e tastiera per raccontare luoghi, esperienze e sapori ad ogni angolo del globo. Quando non è in giro per il mondo si divide tra Milano e la Sicilia.