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News ed EventiBenessereLa vera dieta dei gruppi sanguigni... funziona?

La vera dieta dei gruppi sanguigni... funziona?

Il gruppo sanguigno è una delle caratteristiche fondamentali dell'essere umano ed è determinante per sistema immunitario, digestione e metabolismo. Nel pezzo parliamo della teoria di D'Adamo, del suo nuovo libro e diamo qualche suggerimento per l'alimentazione di ciascun gruppo

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gruppi sanguigni per Peter J. D’Adamo sono una centrale di energia genetica con un’influenza importante su sistema immunitario, metabolismo e processi digestivi. La sua teoria compie quasi vent’anni e il concetto chiave resta ancora lo stesso: conoscere il gruppo sanguigno non è indispensabile solo in caso di incidenti dove occorrono le trasfusioni, ma può anche aiutare a seguire un regime alimentare armonioso con il proprio essere.

Gruppi sanguigni: un libro la spiega in dettaglio

Il primo libro del medico naturopata L’alimentazione su misura non è stato un best seller in senso classico. Ha venduto, si, 7 milioni di copie nel mondo, ma non ha fatto il botto immediatamente: ci ha messo i tempi lunghi di un passa parola basato, dice l’autore, sull’efficacia e i risultati. Chi si avvicina alla dieta dei gruppi sanguigni, noterà i primi cambiamenti in una decina di giorni, ma poi il sistema può essere adottato a oltranza, perché non è altro che un regime alimentare virtuoso, in linea con le necessità del proprio organismo.

131511Ora è in libreria la nuova edizione del libro rivista e ampliata grazie anche alla collaborazione con Catherine Whitney. Contiene nuove informazioni e nuovi studi, si intitola La vera dieta dei gruppi sanguigni (clicca qui per il libro) e racconta molti segreti dell’affascinante linfa che scorre nelle nostre vene.

D’Adamo sostiene che, tra chi segue questo regime, molti si trovavano in breve in buona salute, pieni di energie, senza i soliti gonfiori dopo pasto; risolvono lo stress e, in alcuni casi, vedono scomparire gradualmente disturbi più o meno gravi. Risultati importanti dunque.

Come nasce la teoria dei gruppi sanguigni

Il primo ad avere l’idea che il gruppo sanguigno fosse un indicatore importante, di cui tenere conto per il benessere della persona, fu James D’Adamo, padre di Peter, poi questi ha continuato ad approfondire gli studi ed è arrivato alla conclusione che il gruppo sanguigno è fondamentale per regolare dieta e stile di vita. Le caratteristiche associate al gruppo sanguigno possono fare da guida per raggiungere il peso ideale e rallentare i processi di invecchiamento.

Per questo occorre sapere quali sono le origini dei gruppi sanguigni. Semplificando il discorso che l’autore fa nel libro, possiamo in sostanza dire che il gruppo sanguigno racconta molto della nostra storia. Il gruppo 0 è comparso quando l’uomo era prevalentemente cacciatore, quello di tipo A inizia a evolversi con lo sviluppo dell’agricoltura, mentre il tipo B fa la sua comparsa quando gli uomini cominciano a migrare verso i territori del nord più freddi e inospitali. Il gruppo AB è il più moderno ed è il risultato di mescolanze tra gruppi diversi.

Il gruppo sanguigno è una delle caratteristiche della persona e fornisce informazioni semplici, andando ben oltre e più in profondità che non le caratteristiche di etnie e nazionalità. In altre parole, due persone con lo stesso gruppo sanguigno, nonostante abbiano per esempio una tratti caucasici e l’altra africani, avranno molte affinità che riguardano funzioni digestive e struttura immunologia.

Come funziona la dieta dei gruppi sanguigni

Il libro racconta come calcolare il proprio peso ideale. Occorre fare conteggi non semplicissimi, ma il libro permette di arrivarci passaggio dopo passaggio.

Ancora una volta semplificando molto, possiamo dire che chi ha gruppo 0 (il cacciatore) deve optare per una dieta ricca di proteine magre e di alta qualità. Queste persone in origine erano programmate per l’azione. Per tenere sotto controllo il peso, perciò questi soggetti devono soprattutto limitare pane, cereali e legumi. Addirittura ci sono alcuni alimenti come arance, latte, mais e patate che favoriscono il proliferare di batteri nocivi per l’intestino. E molti di questi, insieme a fagioli e derivati del latte vaccino possono scatenare delle infiammazioni.

Mentre le riducono ananas, nocciole, noci, olio di semi di lino e pesci ricchi di omega3. Insomma per ogni alimento che disturba metabolismo, sistema immunitario e apparato digerente ce ne sono altri che possono al contrario favorire le loro attività.

Per il gruppo A (l’agricoltore) non sono indicate le proteine animali: dovrà optare per un’alimentazione per lo più vegetariana ed evitare i cibi elaborati o eccessivamente raffinati. Anche il latte e i suoi derivati non sono ideali. Il frumento non è controindicato, purché non si esageri.

Chi ha il gruppo sanguigno B (il nomade) deve evitare il pollo e limitare mais, frumento, lenticchie. Mentre sono perfetti i latticini, anche lavorati e fermentati (ovvio, se non ci sono intolleranze dichiarate).

Per i soggetti con gruppo sanguigno AB (l’enigma) la faccenda si complica, perché la sua natura è misteriosa e dunque difficile da decifrare. Chi ha gruppo AB deve ridurre al minimo gli alimenti poco digeribili o male assorbiti dall’intestino e dare una sferzata alla flora intestinale. Lo stress ha notevole effetto sui soggetti di tipo AB oltretutto il suo sistema immunitario è tollerante, quindi c’è una maggiore predisposizione alle infezioni, e l’apparato digerente è fragile.

La dieta perfetta per questo gruppo è mista, tuttavia se si vuole dimagrire vanno evitate le carni rosse, i fagioli e la frutta secca, mentre vanno bene tofu, pesce, prodotti caseari e ortaggi a foglia verde.

In generale il libro spiega in dettaglio quali cibi sono da evitare e in quali situazioni e persino quali sono le attività fisiche consigliate e quelle da evitare. Consultare le tabelle con i cibi benefici, indifferenti e da evitare è una scoperta. Ce ne sono tante per ciascun tipo: non resta che individuare le proprie, provare a seguirle per qualche giorno e vedere se, in effetti, la situazione psicofisica ne ha dei benefici.


Barbara Roncarolo
Ottobre 2016

photo credit: kokoroe_ed_tech via photopin 

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