Simbolo della cucina spagnola nel mondo, la tradizionale paella è un piatto ricco, ghiotto e colorato, da gustare in famiglia e con gli amici nel segno della convivialità e dello stare insieme
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La prima ricetta di quello che si può considerare un antesignano della paella moderna – il riso alla Valenciana (Arroz a La Valenciana) – compare in un manoscritto catalano del Settecento, “Avisos y instruccions per lo principiant cuyner” (Avvertenze e istruzioni per il cuoco alle prime armi). Oggi la paella è diventata un simbolo della cultura spagnola, conosciuta in tutto il mondo e spesso associata alle vacanze, alla spiaggia e alle feste, considerata un piatto emblematico della cucina spagnola, rinomata per la sua diversità e ricchezza.
In Spagna, la paella è più di un semplice piatto: è una tradizione tramandata di generazione in generazione. Simbolo di convivialità, condivisione e generosità, viene considerata il piatto dello stare insieme, apprezzato per il sapore delizioso e per la sua capacità di riunire le persone attorno alla tavola. Spesso è preparata in grandi quantità, il che la rende una scelta ideale sia per i giorni di festa in famiglia e con gli amici, sia in occasione di festività religiose e locali (foto sopra) o celebrazioni nazionali, come la festa di San Juan o della Tomatina. Nelle culture in cui la paella è diffusa (dalla Spagna è arrivata nell’America Latina), compare anche sulle tavole di matrimoni, compleanni o altri eventi a simboleggiare amore, gioia e generosità.
Un segreto di famiglia Questo piatto unico popolare nasce nella zona del lago de La Albufera con il recupero di pezzetti di carne bianca (ma anche lumachine di terra e perfino pezzetti di anguilla) abbinati ai più abbondanti – economici e facilmente reperibili – riso, legumi e verdure, rendendolo ideale per sfamare molte persone in economia. Nelle prime versioni non c’erano ingredienti provenienti dal mare. Come per tutti i piatti di tradizione, ogni famiglia spagnola ha la sua ricetta, che varia a seconda delle origini, degli ingredienti a disposizione e del gusto personale. La ricetta è spesso tenuta nascosta, passata solo ai familiari stretti: un modo per preservare le tradizioni familiari e mantenere vivi i ricordi e le storie di famiglia.
Va preparata tutti insieme Quando si prepara una paella, la cura e l’attenzione sono intense per assicurare che il piatto sia perfetto. Tradizionalmente è cucinata e servita in grandi padelle chiamate paelleras (foto sopra): i membri della famiglia si riuniscono intorno alla paellera – un tegame di ferro grezzo o smaltato molto largo e dal bordo basso per cuocere in un solo strato – per aiutare a preparare il piatto, aggiungere ingredienti e supervisionarne la cottura. È un momento di collaborazione, dove ognuno porta il proprio contributo a una preparazione che prevede tempi lunghi: gli ingredienti vengono cotti separatamente o comunque un tipo alla volta. Questa tradizione di preparazione collettiva della paella rafforza il sentimento di comunità e solidarietà e i legami sociali tra le persone che vi partecipano. Di collettivo e amicale c’è anche la gara a prendersi quella parte di paella accanto al bordo chiamata socarrat, dove il riso leggermente caramellato (grazie alla reazione di Maillard) ha acquistato un gusto molto intenso e ghiotto.
Rituali golosi La preparazione è immersa nelle tradizioni: per esempio, in alcune famiglie il riso viene aggiunto a forma di croce, per simboleggiare la religione cattolica e chiedere la benedizione di Dio. In altre famiglie si usano cucchiai di legno d'ulivo per mescolare la paella, il che conferisce un gusto particolare al piatto. Il caratteristico colore giallo è dovuto all'uso dello zafferano, ingrediente che contribuisce anche al sapore unico di questo iconico piatto spagnolo, ma può variare a seconda degli ingredienti e del metodo di preparazione: alcune varianti, come la paella di pescado e quella di mariscos, possono avere una tinta più scura a causa della cottura dei frutti di mare. La paella è un risotto: non dev’essere brodosa e il riso, che va cotto al dente, va mescolato molto bene perché rilasci gli amidi che conferiscono cremosità e consistenza al piatto e fatto riposare per un minuto una volta pronto. La qualità tradizionale di riso per paella è il bomba (prodotto nei campi de La Albufera e riconosciuto a marchio DOP, foto sopra) che si trova nei negozi di specialità internazionali e online.
Tipologie di base della paella Ci sono la classica valenciana – nata povera e di terra, con verdure, legumi tipici della regione come i grandi fagioli Garrofón e carni bianche (pollo e coniglio), che oggi alla carne mescola anche conchiglie e crostacei – e la catalanamixta, che a questi ingredienti unisce pezzetti di chorizo (la tipica salsiccia al pimenton, la paprica affumicata spagnola); ci sono anche la paella di pescado con pesce a pezzetti e quella di mariscoso marinera (con calamari, seppioline, gamberetti). Tutte sono guarnite con gamberi o scamponi e cozze. Più recenti, la paella di carne, senza ingredienti “marini” e con chorizo e altri tagli di maiale, la paella vegetariana (solo verdure e legumi, foto sopra) e la catalana fideuà, con fili di pasta al posto del riso (foto sotto).
Di qualunque ricetta o variante si tratti, in Spagna, quando le persone si riuniscono per condividere un pasto in amicizia, in tavola c’è una paella (e più di una brocca di sangria fresca).