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News ed EventiNewsLa sorprendente storia dell’uovo di cioccolato

La sorprendente storia dell’uovo di cioccolato

Dalle uova decorate degli Antichi fino alle creazioni cioccolatose moderne, scopriamo perché l'uovo di Pasqua ha la forma di un uovo e perché è di cioccolato. Sveliamo, inoltre, perché nasconde e ha nascosto sorprese deliziose e preziose (parola di Zar)

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L'uovo è da sempre il più potente emblema di rinascita perché considerato l'inizio di una vita: già diverse migliaia di anni fa, presso Egiziani, Sumeri, Persiani, Greci (ma anche popoli fuori dall’area mediterranea come i Cinesi) si celebrava l’usanza di donare uova dipinte o decorate come augurio di rinnovamento. Nell’antica Roma, all’inizio della primavera, si usava interrare uova nei campi per propiziare la fecondità della madre terra, sperando in abbondanti raccolti futuri. Plinio, in epoca romana, parla della tradizione di colorare di rosso le uova. Tra i sette cibi simbolici presenti nel piatto di Pessach (quella che chiamiamo pasqua ebraica) all’epoca del Secondo Tempio, intorno al 515 a.C., compare un uovo sodo intero (betzàh) a simbolizzare la vita che ricomincia.

Piero della Francesca. Pala di Brera_dettaglio

Una simbologia che attraversa tutta la storia
Durante il Medioevo in alcune chiese per il periodo pasquale, a significare rinnovamento e risurrezione, c’era un uovo di struzzo appeso a un filo calato dal soffitto: un’immagine potente che ricordava ai fedeli la rinascita spirituale. Un famoso esempio ne è quella che è chiamata la Pala di Brera o Pala Montefeltro, a Milano: si tratta della Sacra conversazione, opera di Piero della Francesca,1472 (foto sopra, il dettaglio). Quasi cinque secoli dopo, nel 1949, il pittore Salvador Dalì riprenderà la simbologia dell’uovo nella sua surrealistica Madonna di Port Lligat.

Bukovina_eggs_PH_TwoWings

L'arte di decorare un uovo (di gallina)
L’uovo come dono pasquale acquista sempre più̀ importanza a partire dal Medioevo: nei libri contabili delle famiglie che lavoravano per Edoardo I, sotto i conti della Pasqua del 1307 c'è la voce di addebito di “18 penny per 450 uova da lessare e colorare o ricoprire di foglia d'oro e distribuire alla Casa Reale”. In questo periodo, poiché l’uovo veniva considerato un prodotto animale come la carne – che veniva proibita in Quaresima – si diffuse la tradizione di rassodare le uova per farle durare fino a Pasqua per colorarle, decorarle con motivi sacri e usarle come doni simbolici dopo averle fatte benedire.

Easter bread and red eggs Grecia

In tutta Europa le diverse culture hanno sviluppato i propri stili e colori: in Grecia vengono scambiate – e usate nei dolci – uova di gallina color rosso vivo (foto sopra); a Ischia, la più antica colonia greca del Mediterraneo occidentale, c’è ancora la tradizione delle uova rosse di Pasqua. Le uova di Pasqua austriache hanno spesso disegni di piante e felci; nei Paesi nell'Europa orientale come, per esempio, la Polonia, si usa “scolpire” il guscio con uno spillo per ricavare una decorazione (va fatto con molta attenzione), in altri vengono dipinte a colori. In Russia sono comuni decorazioni in argento e oro commestibili. Nel XVII secolo, in tutta Europa, ai bambini venivano dati giocattoli di legno a forma di uovo per la Festa.

CIOCCOLATO FRUSTA

L’uovo diventa di cioccolato
Pare che la prima idea di far realizzare uova pasquali di cioccolato sia stata di Luigi XIV, il re Sole: il sovrano francese era sì splendido, ma senza esagerare. Fatti i conti con l’abitudine – osservata dal re francese fino a quel momento – di regalare a Pasqua a parenti, amici e amiche intime uova d’oro massiccio, Luigi chiese al cioccolatiere della Reale Casa, Monsieur David Chaillou,di realizzarle in cioccolato (sempre massicce, però, ben piene). Dal XVIII secolo, si potevano acquistare uova di cartone o cartapesta che venivano riempite con dolci. Durante l'Era Vittoriana, nel XIX secolo, erano di moda uova di cartapesta rivestite di raso, seta, pizzo o velluto, dove venivano inseriti doni o dolci per poi chiuderle e fissarle con un grande fiocco a nastro.

FABERGÉ

Arriva la sorpresa nell’uovo
Al contrario del sovrano francese, lo zar Alessandro III Romanov non era tipo che badava a spese e – per la Pasqua del 1885 – commissionò a Peter Carl Fabergé, gioielliere di corte, un’opera d’arte orafa a forma di uovo da donare alla moglie Maria Fedorovna.

FABERGè 2

Fabergé cesellò un uovo–matrioska che conteneva un tuorlo d’oro, all’interno del quale c’era una gallinella d’oro (foto sopra), dentro alla quale si trovavano due sorprese: una microscopica copia della corona imperiale e un rubino a forma d’uovo. La Pasqua successiva arrivò un altro meraviglioso uovo Fabergé con smalti, platino, pietre preziose incastonate e un gioiello all’interno.

faberge_3

Capolavori che, uno dopo l’altro, conquistarono la zarina al punto che Fabergé continuò a realizzare per gli zar ben 54 uova–gioiello, una più fantastica dell’altra, fino alla Rivoluzione russa.

Fabergé_Courtesy of the Forbes Collection

L’uovo di cioccolato odierno
La primogenitura delle uova pasquali di cioccolato viene contesa alla Francia dalla Gran Bretagna e dall’Italia. Luigi XIV a parte, pare che un artigiano lattoniere francese nel 1832 vendesse già stampi a forma di uovo per cioccolatieri a Parigi. Nel 1854, in Gran Bretagna, la regina Vittoria diede al quacchero John Cadbury il mandato reale che lo consacrò come cioccolatiere preferito dalla Corona: nel 1875, Cadbury realizzò le prime uova di cioccolato prodotte in serie e, dotato di acuto senso d’affari, diffuse in scala industriale l’usanza delle uova con la sorpresa dentro. Nel 1893 c'erano non meno di 19 linee diverse nell'elenco pasquale della Cadbury Brothers nel Regno Unito.

chocolate easter egg COCCODRILLO

Dalla Germania del periodo arriva la finitura 'coccodrillo' che, segnando la superficie liscia, maschera piccole imperfezioni, ed è utilizzata ancora oggi da alcuni produttori (foto sopra).
Torino rivendica la creazione delle uova di cioccolato facendola addirittura risalire al 1700 quando una pasticciera ne mise in vetrina alcune ricavate usando come stampi gusci vuoti delle uova di gallina.

DEPERO B UOVA CIOCCOLATO

Fu sempre a Torino che, due secoli dopo, intorno al 1920, una piccola azienda dolciaria, la Ditta Sartorio, brevettò una macchina con stampi a cerniera, i quali permettevano di creare due involucri di cioccolato perfettamente combaciabili: prima della saldatura finale, si potevano introdurre all’interno eventuali sorprese (lo testimoniano anche gli splendidi manifesti del futurista Depero, foto sopra). Nel 1967, arrivarono sul mercati anglosassoni i primissimi mini–ovetti di cioccolato ricopertI di zucchero colorato,  a simulare vere uova, a marchio Cadbury (foto sotto).

Mini_Eggs_CADBURY

Va ricordato che le uova furono realizzate solamente in cioccolato fondente fino al 1905, quando i cioccolatieri svizzeri cominciarono a produrne di cioccolato al latte e il mercato esplose. Versioni ripiene di crema apparvero nel 1923. Negli ultimi anni, i mastri cioccolatieri artigianali sono riusciti a creare vere e proprie opere d'arte, sia tradizionali uova decorate all'esterno con ghiaccia reale utilizzando una sac–à–poche (tecnica tipica del Piemonte), sia uova modellate con architetture da design e forme avveniristiche.

Easter_Greetings

Buona Pasqua!

Francesca Tagliabue
aprile 2023

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