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Luoghi e PersonaggiLuoghiSi fa presto a dire vino...

Si fa presto a dire vino...

Una lista di sentieri che si sviluppano nel territorio, tra la Val Venosta, la Val d’Isarco e il Renon, e che offrono agli amanti della natura, del gusto e della viticoltura, la possibilità di scoprire le eccellenze del terroir altoatesino

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Più di due millenni di storia della coltivazione dell’uva, oltre cinquemila viticoltori e viticoltrici che lavorano con passione, strade del vino e sentieri che attraversano distese di vigne, paesi medievali e cantine dove degustare etichette titolate. Tutto questo è il vigneto Alto Adige, da scoprire seguendo i percorsi che coniugano il fascino discreto di una natura incontaminata e la ricchezza enologica che caratterizzano questo angolo d’Italia. “L'Alto Adige – spiega Eduard Bernhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige - è una delle regioni vitivinicole più piccole d'Italia, appena 5.700 ettari vitati, ma grazie alla sua particolare posizione geografica tra Nord e Sud e al suo clima mite, è anche una delle più ricche di sfaccettature. Qui, infatti, vengono coltivati oltre venti vitigni diversi su terreni di varie conformazioni e a diverse altitudini. Questo permette alle quasi trecento cantine presenti sul territorio di offrire dei prodotti eccellenti e dall’origine inconfondibile.”
Facile, allora, capire come l’enoturismo in Alto Adige abbia tutte le caratteristiche che servono per soddisfare ogni esigenza: la viticoltura in questo angolo di terra è un’esperienza da vivere in prima persona ed è con questo spirito che le cantine sono pronte ad accogliere i loro ospiti, proponendo visite e tour guidati all’interno delle tenute, per mostrare dove nascono i loro vini e per farli degustare in location suggestive. E’ anche per questo che il Consorzio Vini Alto Adige ha stilato una lista di sentieri (sono elencati sul sito del Consorzio) che si sviluppano nel territorio, tra la Val Venosta, la Val d’Isarco e il Renon,  e che offrono agli amanti della natura, del gusto e della viticoltura, la possibilità di scoprire le eccellenze del terroir. Eccone una piccola selezione.

Il sentiero enodidattico di Lagundo
Nei secoli passati,  i vigneti dell'Alto Adige venivano irrigati con un sistema di canali, chiamati Waal (rogge) che in epoca successiva vennero sostituiti con metodi d’irrigazioni più efficaci. Le rogge, però, continuano ad esistere e i sentieri che le affiancano (i Waalweg) sono utilizzati per passeggiate ed escursioni.  Uno di questi percorsi, ad una manciata di chilometri da Merano, è l’Algunder Waalweg (il sentiero di Lagundo), che attraversa i vigneti disposti lungo i pendii e che è diventato un sentiero enodidattico grazie ai pannelli informativi collocati sul percorso. Che sono pronti a raccontare la storia dei Waal, degli antichi vitigni un tempo coltivati in zona, del Saltner, il guardiano dell’uva.  E così chi cammina lungo l’itinerario vede la storia di questo paesaggio viticolo prendere vita sotto i suoi occhi. 

La ViaCulturaVini di Marlengo
Il legame che unisce Marlengo al vino è vecchio di secoli: se ne trovano testimonianze scritte già a partire dal XII secolo e sopra il centro abitato si sviluppa una roggia (il Waal) fatta costruire nel ‘700 dai monaci certosini per l’irrigazione dei loro poderi vinicoli. Un buon modo per continuare l’immersione totale nella cultura vinicola altoatesina è quello di percorrere la  ViaCulturaVini del borgo: si parte dal centro del paese, ci si perde lungo vicoli poco trafficati passando per la Cantina sociale Merano Burggräfler e le numerose aziende vitivinicole di via Terzo di Mezzo per poi tornare a Marlengo in un percorso circolare. Lungo il sentiero sono collocati steli informative, con testi sulla storia del vino e la cultura vitivinicola, e oggetti per la viticoltura a grandezza naturale: il falcino per le viti, l’ammostatoio e la tradizionale Pazeide, un antichissimo recipiente per il vino e le misurazioni, installata sulla piazza centrale di Marlengo.

Il percorso del vino di Caldaro
Nella zona dell’Oltradige, a sud di Bolzano, si trova il Lago di Caldaro, il lago balneabile più grande della regione e il più caldo tra le Alpi. Attorno alle sue sponde si sviluppa un suggestivo percorso immerso tra vigneti e meleti che consente a chi lo percorre una immersione totale nella ricchezza vinicola e nella grande varietà del territorio altoatesino. Il  wein.weg (il sentiero del vino), questo il nome del percorso, richiede circa tre ore di camminata e offre agli appassionati la possibilità di degustare, lungo il tragitto, i vini della zona. Poi, per concludere, si può fare una visita al Museo del Vino, ospitato in una delle  più antiche cantine di Caldaro: attrezzi e utensili raccontano le condizioni di vita e di lavoro dei viticoltori e le tradizioni vinicole locali,  dal lavoro nella vigna fino alla produzione e alla conservazione del vino.

Enrico Saravalle
luglio 2023

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