Nonostante il successo della moda dell’“anforetta” di Fazi Battaglia, il Verdicchio longevo, importante, complesso e deciso che oggi, in alcune versioni, conosciamo è figlio degli anni Novanta, di una enologia più tecnica ma soprattutto di un lavoro agronomico teso a valorizzare le differenti aree delle due denominazioni di Matelica e Jesi, fratelli diversi, nel calice, così come nella geografia, nel clima e nei suoli.
Matelica
L’areale di Matelica (8 comuni, 6 nella provincia di Macerata e due in quella di Ancona) è interna e quasi appenninica, con un’altitudine media delle viti compresa tra i 400 e i 650 metri, forte escursione termica leggeri influssi del mare sono minimi. I suoli qui sono calcarei e caratterizzati da fossili di origine marina. I Matelica sono dei Verdicchio meno duttili di quelli dei Castelli di Jesi, con acidità spiccata e aromi floreali ed erbacei pronunciati. Si avvertono sentori di mandorle tostate, cedro e miele, preludio di un gusto sapido, ricco e molto fresco, con una ottima propensione alla longevità.
Jesi
L’areale di Jesi, più spostato verso il mare, abbraccia, invece, la media valle del fiume Esino e la valle del fiume Misa. Qui si distingue la zona classica, ossia quella di più antica produzione, che comprende diversi comuni tra cui Castelplanio, Cupra Montana, Jesi, Maiolati Spontini, Montecarotto, Morro d’Alba, Serra de’ Conti. I vigneti si trovano tra 75 e 550 metri sul livello del mare e gli influssi ventilati dell’Adriatico condizionano il clima mediterraneo della zona. La composizione dei suoli è varia: nei vigneti collinari prevalgono le argille e i calcari, mentre nelle zone pianeggianti la natura alluvionale dei terreni fa emergere ciottoli e pietre. La maturazione delle uve nei Castelli di Jesi è anticipata rispetto a Matelica e i vini sono, generalmente, più strutturati, con note aromatiche intense di fiori e di frutta matura tra cui camomilla, ginestra, biancospino, tiglio, agrumi, pesca, melone e albicocca. A questi si aggiungono sentori di anice stellato ed erbe aromatiche come timo e salvia. Fresca la bocca, lievemente sapida, più strutturata nelle versioni Riserva o Vendemmia tardiva in secco e dolce nei Passiti, che anticipano un corredo aromatico di frutta secca, miele e pasticceria.