Sottilissimo e croccante, il pane carasau fa parte dei PAT (Prodotti agroalimentari Tradizionali) della Sardegna, un tempo prodotto in modo artigianale, oggi disponibile in tutta Italia, confezionato in sfoglie rotonde, a mezzaluna o quadrate e chiamato anche carta da musica.
La ricetta originale è molto semplice, a base di farina di grano duro, sale, lievito (madre o di birra) e acqua; la lavorazione invece è piuttosto laboriosa e termina con la carasatura (da cui il nome), la seconda cottura che rende le sfoglie dorate e croccanti. Da provare anche la teglia di pane carasau, carciofi e stracchino e il rotolo di pane carasau con peperoni e prosciutto.
1 Sbucciate parzialmente la melanzana, tagliatela a fette dello spessore di circa mezzo cm e grigliatele su una piastra ben calda. Private i pomodori della pelle e dei semi e tagliateli a dadini.
2 Sgocciolate le sardine, tamponatele con carta assorbente da cucina, privatele della pelle, diliscatele e apritele a libro; spezzate il pane in grossi pezzi e metteteli a bagno in acqua fredda, finché si saranno ammorbiditi; sgocciolateli e strizzateli delicatamente tra le mani.
3 Ungete di olio una pirofila ovale di 28 cm di lunghezza, stendete sul fondo uno strato di pane, copritelo con melanzane e pomodoro, condite con un pizzico di sale e un cucchiaio di olio e terminate con metà sardine e foglie di basilico spezzettate.
4 Ripetete gli strati fino a esaurire gli ingredienti, cospargete la superficie con il caciocavallo grattugiato e passate in forno caldo, a 200°, per circa 10 minuti. Lasciate intiepidire e irrorate con un filo d'olio.
Ricetta di Claudia Compagni, foto di Alessandro Romiti