Pomodori in qualsiasi data del calendario, spremute d’arancia ad agosto – belle ghiacciate, mi raccomando! – e, adesso che è primavera, ci mancherebbe non ci fossero già le melanzane in forno. Oggigiorno quasi tutto è disponibile tutto l’anno: perché dunque privarsi dei pomodori d’inverno, delle arance d’estate o dei peperoni in primavera?
Tutti oramai conosciamo l’importanza del consumo quotidiano di frutta e verdura fresca: le famose “5 porzioni” – 7 per allungare la vita - Ma non si bada più al discorso della stagionalità - che vale in realtà per tanti alimenti, per esempio per il pesce. Per frutta e verdura diventa prioritario, e non facciamoci confondere dal fatto che oramai persino l’agricoltura biologica proponga ortaggi e frutti non di stagione: non è così infatti per l’agricoltura biodinamica, che è davvero legata ai cicli della Terra e bada al concetto di “vitalità” degli alimenti.
Eppure non è solo l’agricoltura biodinamica che lo sostiene, ma l’intera scienza (e lo sottolinea la Fondazione Veronesi, che sostiene la ricerca e la divulgazione scientifica, in primis in ambito oncologico): i frutti e gli ortaggi cresciuti e maturati nel proprio terreno hanno una maggiore ricchezza di nutrienti rispetto a quelli non cresciuti nel proprio ambiente. E così è per tutta la verdura e frutta non di stagione che ci offre il mercato: è cresciuta in serra. L’alternativa è che arrivi da luoghi lontani dove le stagioni sono diverse dalle nostre, con un oneroso viaggio e tutto quello che comporta in termini di danno ambientale e danno alla salute: più tempo passa dal momento della raccolta a quello del consumo, più spariscono alcuni nutrienti, vitamine in primis.
Non solo: per poter affrontare il trasporto e la vendita distante, gli ortaggi – pensiamo ai pomodori - e ancor più i frutti, vengono raccolti molto prematuramente, con il risultato di non sviluppare appieno né le potenzialità nutritive né quelle di gusto: avete notato che frutta e verdura non sanno più di nulla, vero?!? Succede troppo spesso. Certo, ciò è dovuto anche ad altri fattori, in primis l’uso di sostanze chimiche di sintesi nella coltivazione, come il concime azotato, che comporta che aumenti enormemente la parte liquida dell’ortaggio: foglie più grandi, ma con poco sapore. Però la perdita di quest’ultimo è certamente parte in causa: se cogliamo un frutto della terra nella stagione in cui essa ha previsto che cresca, e lo raccogliamo al suo punto giusto di maturazione – ossia nel punto in cui la Terra ha previsto che venga mangiato, le proprietà nutritive e organolettiche sono naturalmente al top. Lo dimostrano oramai diversi studi scientifici.
E in effetti la natura fornisce anche la frutta e la verdura giusta nella stagione giusta: per esempio in primavera, tempo per il nostro organismo di scrollarsi dalle pesantezze e dalle tossine accumulate in inverno e prepararsi alla bella stagione, arrivano verdure ed erbe naturalmente detox e remineralizzanti come i ravanelli, gli agretti o barba di frate e naturalmente gli asparagi, oppure il tarassaco (o dente di leone). Anche a livello calorico la natura fornisce alimenti più light e più consistenti quando è la stagione giusta affinché noi riceviamo più o meno riserve ed energia.
Ci sono altri elementi da tenere in considerazione: quando una pianta è costretta a crescere e far frutti in una stagione che non è la sua, è sempre tendenzialmente più debole, meno vitale e resistente e ciò si traduce in un dato: più trattamenti per proteggerla di attacchi e parassiti, ossia più pesticidi&c che arrivano a lei e dunque poi a noi. E ancora: la frutta e verdura di stagione costa meno! Se non è così – ossia se il pomodoro ci costa poco anche d’inverno - dobbiamo davvero preoccuparci…
Infine, non sottovalutiamo il fattore varietà: vi dice qualcosa il concetto di pomodoro e zucchino insapore + fagiolino e pisello surgelato 365 giorni all’anno? È importante variare gli alimenti che consumiamo e se seguiamo le stagioni, forzatamente lo facciamo di più. Ci può aiutare abbonarci a un comodo servizio settimanale di consegna di frutta e verdura a domicilio dai produttori locali: oramai ci sono tantissime possibilità in giro per il Paese, vale la pena di informarsi (e controllare che forniscano solo frutta e verdura di stagione)! Perché la conclusione è semplice: essere allineati con i ritmi della natura di cui siamo parte non può che nutrirci meglio e di più. E fidatevi delle vostre papille: se un frutto o un ortaggio non ha gusto, che gusto c’è?!?
Carola Traverso Saibante
aprile 2018
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