Vegani, atteni allo zucchero. Non quello più comune, ottenuto dalla barbabietola. Lo zucchero di canna, considerato spesso (e a torto) più sano, puro e naturale, in molti stabilimenti viene raffinato utilizzando carbone animale.
Non è più salutare
Lo zucchero di canna non è in realtà più salutare di quello di barbabietola: sostanzialmente si equivalgono, per composizione e calorie. Ma si ottengono con procedimenti differenti. Per la produzione di quello di canna, i gambi della pianta vengono schiacciati per separare il succo dalla polpa. Il succo viene poi riscaldato perché cristallizzi e successivamente filtrato, per rimuoverne le impurità, con vari metodi, tra cui l'utilizzo del carbone vegetale o animale.
È filtrato con carbone animale
Quest'ultimo si ottiene esclusivamente da ossa bovine, carcasse di animali macellati (è vietato l'utilizzo di ossa di animali morti per cause naturali), provenienti da Paesi certificati come immuni dalla Bse (il morbo della mucca pazza); in particolare Afghanistan, Argentina, India e Pakistan. Le ossa vengono inizialmente utilizzate dalle industrie alimentari per la produzione di gelatina e successivamente trasformate in carbone. A questo scopo vengono riscaldate ad altissime temperature che ne modificano radicalmente la natura. Il carbone che se ne ottiene può essere utilizzato per molti anni, purché sia costantemente ripulito dai residui di zucchero.
Non contiene particelle animali
Lo zucchero così raffinato, anche se fa storcere il naso a vegani e puristi, viene sì a contatto con particelle di animali (o che lo sono state) ma non ne contiene affatto. Il carbone non diviene parte dello zucchero. È però innegabile che questo procedimento produttivo preveda uno sfruttamento animale. In più, l'uso di questo carbone non viene indicato in etichetta e non è percepibile attraverso il gusto del prodotto.
Che fare?
Chi non vuole correre rischi può consumare zucchero di barbabietola, raffinato e sbiancato con metodi diversi (per esempio scambio di ioni). Ma ci sono anche aziende produttrici di zucchero di canna (peta.org) che si servono tipi di carbone diversi o adottano soluzioni di altro tipo. Ma, ancora, si può ricorrere a dolcificanti differenti, ovviamente di origine vegetale: sciroppo d'acero o di agave, prodotti a base di stevia e altro ancora. Noi tutti però, vegani e non, conosciamo la soluzione migliore: rinunciare. Senza zucchero, si può. Ed è più sano sicuramente.
Barbara Galli
aggiornato 2023
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