“Amare significa non dire mai mi dispiace”. Quando Ali MacGraw pronuncia questa frase nel film Love Story, gli spettatori si preparano estraendo i fazzoletti e aumentano la cadenza della pesca dei pop corn dal bicchierone. Quando poi si scopre che la protagonista è affetta da una forma leucemica fulminante, le lacrime iniziano a sgorgare e i pop corn si esauriscono velocemente.
È quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori della Cornell University di Ithaca (NY). Per dimostrare questa tesi i ricercatori hanno testato due gruppi di volontari, entrambi dotati di un’uguale scorta di pop corn: un gruppo ha guardato lo strappalacrime Love Story e l’altro gruppo un film decisamente più allegro, Tutta colpa dell’amore. Alla fine della proiezione il gruppo Love Story aveva mangiato il 36% di pop corn in più.
La controprova l’hanno avuta confrontando il consumo di snack durante la produzione del caustrofobico (e noioso) Solaris con George Clooney e del divertente Il mio grosso grasso matrimonio greco. Il consumo dei pop corn durante la visione del primo film è aumentata fino al 55%.
Il rapporto film tristi e aumento dell’appetito sembra provato. Mangiare di più sembrerebbe una reazione compensativa per combattere le sensazioni depressive che il film ci sta trasmettendo: mangiamo per combattere l’infelicità.
Non è la prima volta che l’università americana si è dedicata al rapporto Quarta arte-alimentazione.
Qualche anno fa, con una metodologia simile, avevano provato che la visione di film d’azione o di avventura trascinava gli spettatori ad assumere più calorie, perché mangiavano adeguandosi al ritmo concitato della pellicola.
Come possiamo allora tenere sotto controllo la compulsione per il cibo quando guardiamo un film. Aner Tal, uno degli autori della ricerca, consiglia di allontanare gli snack supercalorici e di circondarsi di alimenti sani come frutta e verdura. Geniale.
Abbiamo una curiosità. Quale sarebbe stata la reazione degli spettatori coinvolti nell’esperimento alla visione del film Miseria e nobiltà, dove spinto da una fame atavica, mangia gli spaghetti con le mani e se li infila persino in tasca?
Il film non fa piangere, se non dalle risate. A nostro parere il consumo dei pop corn non sarebbe aumentato, ma una pasta asciutta ritornati a casa sarebbe stata d’obbligo.
Mauro Cominelli
9 marzo 2015