Seguici su Facebook Seguici su Instagram
News ed EventiEat local: quest’estate, mangiate locale!

Eat local: quest’estate, mangiate locale!

Che sia all’estero o in una delle nostre meravigliose località di vacanza, assaporare la cucina del posto permette di immergersi in una realtà tutta da scoprire!

Condividi

Il modo più goloso per immergersi appieno nel mood di una vacanza? Mangiare locale! L’espressione “eat local”, per dirla in inglese, significa dimenticare le abitudini “casalinghe” e andare alla scoperta delle specialità gastronomiche del posto. Un tour a tavola che promette di regalare grandi soddisfazioni e una regola che vale sia per chi si reca all’estero che per chi sceglie lidi nostrani.

Lontano dai luoghi comuni
Partiamo da chi, quest’estate, ha deciso per una vacanza all’estero. Un luogo comune vuole il turista italiano famoso per cercare pizza e spaghetti anche nelle mete più remote. Tranne poi subire amare delusioni. Fuori dal nostro Paese, infatti, persino i ristoranti gestiti da connazionali spesso finiscono per cedere ai gusti dei clienti “indigeni”. Così, la pasta è sempre un po’ scotta, il risotto slegato, e capita che nella parmigiana... ci sia il pollo! Per evitare di cadere in queste vere e proprie trappole per turisti basta... tenersene alla larga!

Fuori come a casa
Fra chi resta in Italia, un vizio comune è ordinare al ristorante le stesse cose di sempre, quelle che ci prepariamo anche nella nostra cucina, o i soliti piatti che scegliamo quando usciamo a cena. Niente di male se, in vacanza al mare, dopo tante scorpacciate di pesce una sera ci viene voglia di una bistecca o, perché no, di un sushi (sì, ormai esistono ristoranti jap e fusion in tutte le località di villeggiatura!) ma senza esagerare. Perché il bello di un soggiorno lontano da casa può, anzi, deve essere anche sovvertire le nostre abitudini mangerecce.

ristoranti turistici grado

In cerca di specialità
Non ci sono scuse: siamo circondanti da guide, reportage di viaggio, blog e siti specializzati di globetrotter che, già settimane prima della partenza, ci aiutano a individuare le spiagge migliori, le attrazioni imperdibili, gli itinerari più suggestivi. E sì: anche le specialità enogastronomiche da non perdere. Così come pianifichiamo gite e visite, è possibile dunque predisporre in anticipo anche un tour del gusto fra ristoranti tipici e banchetti di street food che, specie nei paesi stranieri, sono un’occasione meravigliosa per immergersi nella cultura locale e interagire con la gente.

caffe maiorca

Le dritte giuste
Se, al contrario, non vi siete preparati prima della partenza, vi toccherà informarvi sul posto. È abbastanza da sprovveduti chiedere consigli alla reception dell’hotel o al tassista: facilmente, vi darebbero gli indirizzi più turistici o comunque “amici”, con poche garanzie di qualità. Più efficace, e divertente, è individuare nel centro del paese un bar, magari modesto, ma che vi appaia frequentato da avventori locali e semplicemente... attaccare bottone! Durante una conversazione in cui magnificate le bellezze della zona e vi complimentate per l’accoglienza ricevuta, facilmente i vostri interlocutori si sbottoneranno quel tanto che basta per indirizzarvi verso trattorie autentiche e chioschetti ameni.

Paese che vai, cibo che trovi
Non solo indirizzi: prima di partire, ci si può informare anche sulle produzioni tradizionali. Così da cercare, per quanto possibile, di mangiare prodotti che siano espressione del territorio. Tutti, andando in Spagna, prima o poi fanno una cena a base di paella. Meno scontato ordinare fideuà de marisco, con spaghettini, pesce e frutti di mare, o arroz negro con calamari, seppie e il loro nero. Chi visita grandi città può trovare decine di ristoranti di fine dining e cucina internazionale. Ma non c’è niente di meglio che sbocconcellare un fish&chips fra le bancarelle di Camden Town, a Londra, o di una petit déjeuner con croissant, pain au chocolat, baguette e confetture ai tavolini di un caffè parigino.

brioche tuppo gelato

Cucina e cantina a chilometro zero
C’è chi, per gola o sbadataggine, si ostina a desiderare cibi che, per giungere sul luogo del consumo, hanno percorso migliaia di chilometri, senza considerare le delizie autoctone. Perché ordinare, in Puglia, avocado toast al salmone quando dal mare arrivano polpi, seppie, cozze prelibate, e dagli orti cetrioli caroselli, barattieri e “checozze” (talli di zucchine)? Conoscere e scegliere le produzioni locali è una missione possibile e gradevolissima. Non si può lasciare l’Alto Adige senza aver gustato in un rifugio speck, formaggi di malga e graukäse (formaggio a latte crudo della Valle Aurina), accompagnati da fragranti pani di segale. È un delitto essere in Sicilia e non sperimentare la colazione o la merenda a base di granita, gelato e brioche col tuppo. Per porceddu e seadas sardi, testaroli e sgabei (pasta lievitata fritta) della Lunigiana, pallotte e arrosticini e abruzzesi, allontanatevi dai locali turistici sul litorale e spingetevi nell’entroterra, in cerca di piccoli agriturismi a conduzione familiare. Nelle carte dei vini, privilegiate le cantine del territorio: potreste scoprire piccole chicche. Di cui, magari, comprare una cassetta: souvenir per riportare a casa un po’ della vostra vacanza.

Francesca Romana Mezzadri
Luglio 2022



Abbina il tuo piatto a

Aggiornamento disponibile!
Fai tap sul pulsante AGGIORNA per aggiornare la Web App.

AGGIORNA ANNULLA

Installa la Web App Le ricette di Sale&Pepe sul tuo iPhone.

Fai tap su Installa Web App e poi Installa Web App "Aggiungi a Home".

Sei offline, alcune risorse potrebbero non essere disponibili. Verifica la connessione.