Il cetriolo appartiene alla famiglia delle cucurbitacee ed è originario dell’Asia, dove viene coltivato fin dal 3000 a.C.
In pratica è il frutto di una pianta annuale erbacea, della stessa famiglia di anguria e melone.
Ne esistono molte varietà, di diverse dimensioni, più o meno stondate all’estremità, con la buccia liscia o bitorzoluta. Alcune crescono bene persino in montagna, altre in zone calde, purché non aride.
Il cetriolo contiene moltissima acqua (96%) e ha bisogno di terreni ben idratati. In Italia si coltiva da sempre in Lazio, Veneto, Puglia, Sicilia, Calabria ed Emilia Romagna.
I cetrioli più comuni hanno colore verde e forma cilindrica: la lunghezza può andare dai 15-20 cm nei tipi più diffusi sui nostri mercati, fino ai 30-40 cm nelle varietà olandesi. Vi sono poi cetrioli di soli 4-5 cm, utilizzati per la conservazione sott'aceto.
Si raccolgono non ancora completamente maturi: la polpa, soda e croccante, contiene numerosi semi, più abbondanti nei cetrioli meno freschi.
Esistono poi i cetrioli cosiddetti “carosello”: corti, di forma bombata e percorsi da sottili solchi verticali, possono essere di colore verde intenso o chiaro, uniforme o striato. La loro polpa è più digeribile di quella dei comuni cetrioli.
Per rendelo più digeribile, spuntalo e sbuccialo con un pelapatate ad archetto, poi taglialo a metà per il lungo ed elimina i semini, passando uno scavino lungo la parte centrale con i semi.
Per togliere il gusto amarognolo del cetriolo, metti l’ortaggio a fette in un colino, cosparglile di sale e posaci un peso; sciacquale dopo 30 minuti.
Oppure elimina le 2 estremità e sfregale sulla polpa appena tagliata per estrarre la schiumetta bianca.
Nella nostra tradizione si usa affettarla sottile per mescolarla alle insalate miste. Tagliata a bastoncini, a cubetti o sminuzzata, è protagonista di grandi piatti della cucina mediterranea, dal gazpacho spagnolo allo tzatziki greco o a una caratteristica minestra bulgara, datta tarator, in cui viene mescolata allo yogurt.
Il cetriolo è rinfrescante e diuretico, ha pochissime calorie ma contiene fibre, potassio, magnesio, vitamine.
Ed è ottimo per la bellezza: due fette spesse appoggiate sugli occhi per 10-15 minuti fanno contrarre i capillari e ridurre così il gonfiore degli occhi.
Barbara Roncarolo
giugno 2020
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