Seguici su Facebook Seguici su Instagram
News ed EventiPiaceriCaffè Espresso Italiano, dalla candidatura a patrimonio Unesco alle novità di settore

Caffè Espresso Italiano, dalla candidatura a patrimonio Unesco alle novità di settore

Il suo consumo, alla versione "espressa", ovvero ottenuto dalla torrefazione e macinazione dei semi di tipologia arabica o robusta, preparato a macchina secondo un procedimento di percolazione sotto alta pressione di acqua calda, è considerato un vero e proprio rito

Condividi

Il Caffè Espresso Italiano è appena stato candidato come patrimonio immateriale dell'Umanità dell'Unesco. E benché il caffè non sia un alimento prodotto nel nostro Paese, il suo uso, alla versione "espressa", ovvero ottenuto dalla torrefazione e macinazione dei semi di tipologia arabica o robusta, preparato a macchina secondo un procedimento di percolazione sotto alta pressione di acqua calda, è considerato un vero e proprio rito.
“Dopo due anni in cui le nostre vite sono, di fatto, sospese a causa della pandemia, abbiamo bisogno di recuperare il valore delle nostre tradizioni, anche attraverso atti dal forte valore simbolico. Per questo siamo estremamente felici che il ministero delle Politiche agricole e forestali abbia deciso di ufficializzare e sostenere la candidatura del caffè espresso italiano a Patrimonio immateriale dell’umanità presso l’Unesco. In questo modo saremo in grado di promuovere un’eccellenza tutta italiana, uno stile di vita inconfondibile e insostituibile, un rito inclusivo e unico, in tutto il mondo” così racconta l'approvazione della candidatura Alessandro Cavo, consigliere delegato di Fipe-Confcommercio.


Personal Shopper del caffè
Sono oltre 800 i torrefattori, più di 7.000 dipendenti, per un fatturato di 3,6 miliardi di euro: il settore del caffè è strategico per l'economia italiana. Tanto che recentemente si è sviluppata una nuova figura, quella del personal shopper del caffè. L'azienda NIMS con sede a Padova e parte del Gruppo Lavazza offre una nuova opportunità per un lavoro flessibile e meritocratico, per una carriera in un settore in crescita, che fino ad oggi non era pensabile. Il mercato del caffè in Italia infatti continua a puntare sul porzionato, ovvero in cialde, che si conferma il segmento più dinamico nello scenario italiano. Ecco perché il personal shopper deve essere adeguatamente formato per sviluppare competenze specifiche (come una grande conoscenza sul caffè, le sue origini, le sue peculiarità e le sue tipologie) e particolari qualità umane come la capacità di ascolto, la disponibilità e la capacità di entrare in sintonia con il cliente. Un caffè può essere buono, intenso, corposo, aromatico, cremoso, pregiato e persino ecologico. Ma a rendere unica la coffee experience contribuiscono diversi altri fattori: la comodità di gustarlo comodamente a casa o in ufficio, l’utilizzo di macchine moderne, prestanti e gratuite, non restare mai senza prodotto, poter contare sulla professionalità di un consulente competente e disponibile. I consumatori sono sempre alla ricerca di servizi a valore aggiunto, per risparmiare tempo, avere un prezzo competitivo ma senza rinunciare alla qualità del prodotto. E qui entra in gioco la figura del Personal Shopper del caffè, innovativa, creativa


La start up: i giovani puntano sul caffè
Café 124 è una start up innovativa nata a Milano durante il lockdown da un’idea di due vicini di casa: Mario Alemi e Ivan Marchese. Fisico e creatore di intelligenza artificiale il primo, laureato in comunicazione e pubblicità il secondo. Dai semi di caffè tostati la giovane start up produce una bevanda analcolica utilizzando un metodo proprietario di percolazione.
Per percolazione si intende l'uso di un filtro con cui si passa il caffè in polvere con acqua calda o fredda. Questo metodo è così innovativo che è stato depositato come brevetto d'ingegno e il metodo è segreto. La bevanda così ottenuta si chiama Drink 124 ed è prodotta utilizzando solamente acqua e micro lotti di caffè tracciato all'origine (che cambiano a seconda della disponibilità). Questa sorta di innovativo cold brew si può consumare freddo o caldo, l'unico con 6 mesi di shelf life (ma stanno lavorando per arrivare a 12 mesi, senza zucchero e gas di conservazione aggiunti). Può essere miscelato insieme ai più grandi distillati in commercio per realizzare ottimi cocktail o rivisitare i grandi classici, a partire dall' Espresso Martini, al  Negroni, all'Old Fashioned.


Gennaio 2022
Camilla Rocca

Abbina il tuo piatto a

Aggiornamento disponibile!
Fai tap sul pulsante AGGIORNA per aggiornare la Web App.

AGGIORNA ANNULLA

Installa la Web App Le ricette di Sale&Pepe sul tuo iPhone.

Fai tap su Installa Web App e poi Installa Web App "Aggiungi a Home".

Sei offline, alcune risorse potrebbero non essere disponibili. Verifica la connessione.