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News ed EventiPiaceriBere fresco, che meraviglia (senza esagerare)!

Bere fresco, che meraviglia (senza esagerare)!

Che si tratti di vini bianchi o rosé, di spremute golose, bibite, tè aromatizzati o semplice acqua, con il caldo – ma non solo – il bere qualcosa di leggermente freddo è un momento di piacere apprezzato da tutti, fin da tempi lontani. Con la dovuta attenzione

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Rinfrescare le bevande è infatti usanza molto antica: Egizi, Mesopotamici e poi Ateniesi e Romani usavano mettere nel vino o nell’acqua ghiaccio o neve presi sulle montagne in grossi blocchi e conservati in fosse o caverne ai piedi delle stesse. Dalle grotte fino alle ghiacciaie in muratura utilizzate ai tempi del Granducato di Toscana (dal 1569 al 1800), bere fresco era un privilegio, un piacere riservato a ricchi e potenti. Per fortuna, oggi basta aprire lo sportello del frigorifero per avere refrigerio con la bevanda preferita.

Tra privilegio e benessere

Trattato della Neve e del Bere FrescoTrattato della Neve e del Bere Fresco, di Giovan Batista Scarampo

Nicolás Monardes o Nicola Monardo (1493-1588), medico e botanico spagnolo di Siviglia, fu un vero sostenitore del piacere del “bere fresco”, che lo spagnolo considera una panacea per tutti i mali.

Monardo dedicò al tema del bere freddo un intero volume: Il Trattato del Monardo Medico di Siviglia (1574) che verrà successivamente tradotto in varie lingue, tra cui l’inglese, (da John Frampton) e la lingua toscana (“Trattato della Neve e del Bere Fresco”, di Giovan Batista Scarampo).

Curiosamente, Monardo scrive che “con una bevuta d’acqua fredda si guariscano de flussi colerici, et in alcuni altri, che bevendola freddissima si sanano de dolori, et passioni di stomaco”. Per Monardo, in particolare, devono assolutamente bere fresco coloro che si dedicano a “molti negotii e quelli che hanno cura di molte cose, come sono i Governatori di città e i re, ministri che li aiutano, che partecipano a tali cure e fatiche”. Con queste teorie concorda anche il contemporaneo Discorso sopra il bere fresco, nel quale si prova con autorità di medici, filosofi, poeti, e oratori di Giovan Battista Berti (1616)  che dichiara che “il bere fresco con la neve è sano al corpo humano”.

Il ghiaccio arriva per tutti (in cubetti)

Vassoio metallo cubetti ghiaccio, con leva - 1950Vassoio in acciaio con leva per estrarre cubetti di ghiaccio

Bere fresco è molto gradevole: qualche sorso di acqua fresca o qualche cubetto di ghiaccio in una bevanda a temperatura ambiente possono aiutare a rinfrescare il corpo, contrastandone il surriscaldamento da caldo o da sport, aiutando a reintegrare i liquidi persi. Il compito del ghiaccio in una bevanda è quello di raffreddarla velocemente, di mantenerla alla giusta temperatura e di conferirle il giusto grado di diluizione.

Attenzione al troppo freddo!

ACQUA TROPPO FREDDA - GHIACCIATA

Non bisogna dissetarsi con acqua o bevande freddissime: va particolarmente evitato quando si è reduci da un grande sforzo fisico o è veramente molto caldo (oltretutto, la sensazione di dissetarsi data dal troppo freddo è effimera) perché si avrebbe uno sbalzo improvviso di temperatura all'interno dello stomaco, il che può causare una congestione. Anche se si ha una sensibilità digestiva o dentale, oppure se si soffre di determinate condizioni, è consigliabile evitare bevande troppo fredde.

BEVANDE E ACQUA IN FRIGOTenere le bevande nell’apposito spazio nella porta del frigorifero: saranno fredde senza essere ghiacciate.

Meglio bere bevande leggermente fresche, a piccoli sorsi, si avrà una sensazione gradevole e piacevole. Per rinfrescarvi, provate anche le acque o i tè aromatici, freschissimi, oppure sorbetti (qui ne trovate di deliziosi) e granite

Acque aromaticheAcque aromatizzate

I devoti del caffè lo apprezzeranno in versione fredda e speziata; da provare bevande molto dissetanti, classiche come le acque aromatizzate o anche insolite come la limonata all'anguria. Chi non disdegna una punta di alcol con il suo refrigerio, apprezzerà sicuramente le nuove granite.  

Giulia Paganelli
luglio 2025

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