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La confettura di fichi ai semi di finocchio e sherry è una marmellata gustosa ma diversa dalle classiche confetture tradizionali. È adatta a merende sfiziose e come ripieno per strudel e dolci di ogni tipo.

I semi di finocchio sono i semi aromatici di alcune varietà di finocchio - coltivato e selvatico - una pianta erbacea spontanea diffusa principalmente nelle zone mediterranee. Sono piccoli, di colore verde marrone e forma leggermente ricurva. Il loro profumo ricorda quello dell'anice, con una nota meno dolce.
In cucina sono usati nelle marinate e negli intingoli delle carni, specialmente quelle di maiale, come l'arista e gli arrosti. Si usano anche per aromatizzare olive, fichi secchi, dolci, panini e biscotti. In salumeria danno sapore a numerosi insaccati, salsicce e salami, di cui il più celebre e caratteristico è la finocchiona toscana.
1 Tagliate a spicchi 800 g di fichi e metteteli in una casseruola di acciaio. Copriteli con lo zucchero e il succo del limone e lasciateli riposare chiusi da un coperchio. Nel frattempo, sbucciate i fichi rimasti e tritateli grossolanamente. Metteteli in una pentola con una tazza di acqua e cuoceteli a fuoco vivace per circa 5 minuti. Schiacciateli con il mestolo e proseguite la cottura per altri 5 minuti. Passate la polpa al setaccio per ottenere una purea omogenea e senza semi. Mescolatela con i frutti macerati nello zucchero e limone e unite i semi di finocchio.
2 Cuocete il composto a fuoco vivace, mescolando ogni tanto con un cucchiaio di legno. Dopo 20 minuti di cottura, verificate la densità del composto mettendone qualche goccia in un cucchiaio che raffredderete in freezer per alcuni minuti.
3 Se il composto è denso e traslucido, aggiungete lo sherry, fiammeggiatelo e trasferite subito la confettura nei vasetti che avrete in precedenza sterilizzato. Chiudeteli con il coperchio e fateli raffreddare capovolti per creare il sottovuoto. I barattolini chiusi in questo modo si conservano fino a un anno se tenuti in un luogo buio, fresco e asciutto.
Ricetta di Alessandra Avallone, foto di Felice Scoccimarro
Studiava ancora Agraria all’università quando ha iniziato scrivere ricette per i giornali. Poi è venuto il catering, la scuola di cucina, i libri e la sua attività di food stylist (lavora con Sale&Pepe fin dal primo numero). Manipolare gli ingredienti e creare la fa stare bene. Trovate traccia delle sue numerose passioni nel profilo IG
Studiava ancora Agraria all’università quando ha iniziato scrivere ricette per i giornali. Poi è venuto il catering, la scuola di cucina, i libri e la sua attività di food stylist (lavora con Sale&Pepe fin dal primo numero). Manipolare gli ingredienti e creare la fa stare bene. Trovate traccia delle sue numerose passioni nel profilo IG