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News ed EventiNewsUn Paese di spreconi

Un Paese di spreconi

Nel 2013 gli italiani hanno buttato 8,1 miliardi di cibo ancora buono. Un leggero miglioramento rispetto all'anno precedente. Ma, per invertire veramente la rotta, bisogna puntare sulle nuove generazioni

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Gli italiani continuano a sprecare troppo cibo, anche se l'ultimo rapporto "Waste Watcher - Knowledge for Expo" mostra una leggera tendenza al miglioramento delle nostre abitudini: dagli 8,7 miliardi di euro buttati nel 2012, si è scesi agli 8,1 miliardi del 2013. Il che, tradotto in numeri concreti, significa che ogni famiglia, in una settimana, spreca 630 grammi di cibo ancora buono per un equivalente di 6,50 euro.

Su questo argomento, nel corso della nona edizione della "Città dello Zecchino" appena conclusa a Bologna, è intervenuto Andrea Segrè, presidente del "Last minute market" e docente di Politica agraria internazionale e comparata dell'Università di Bologna. A parere di Segrè, si potrà invertire veramente la rotta solo investendo sulle giovani generazioni. "L'educazione alimentare" ha detto nella sua relazione "deve entrare nei programmi scolastici, perché è una forma di educazione civica. La proposta era stata fatta il 5 giugno, alla Giornata mondiale dell'ambiente al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Il governo sembrava interessato, ma nel piano per la scuola si parla solo di combattere l'obesità potenziando l'educazione fisica e non di prevenirla insegnando ai bambini ad alimentarsi correttamente". 

L'educazione dei giovani andrebbe a innestarsi su atteggiamenti che iniziano comunque a evidenziare una tendenza virtuosa. Il rapporto del "Waste Watcher" mostra in proposito che il 63% degli italiani, prima ancora che sicurezza, equità e tolleranza, chiede al proprio Paese di imparare a non sprecare. Addirittura l'81% controlla se il cibo scaduto è ancora buono prima di gettarlo. E se solo il 30% si porta a casa il cibo avanzato al ristorante, il 46% dice di non farlo solo per timidezza o perché pochi locali pubblici hanno i contenitori adatti a questo servizio.

Secondo Andrea Segrè, è dunque il momento giusto per intervenire sull'educazione attraverso la scuola. "C'è ancora un anno per modificare il piano, perciò ci auguriamo che il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini raccolga il nostro appello e inserisca, a partire dal prossimo anno scolastico, l'educazione alimentare nei programmi didattici. L'educazione alimentare è importante anche perché riguarda il settore agroalimentare, che è strategico per il Paese. Imparare ad alimentarsi correttamente e a non sprecare il cibo aiuterebbe anche l'economia: servirebbe a rilanciare le produzioni di maggior qualità".

Per questo motivo, l'edizione 2014 della campagna europea di sensibilizzazione "Un anno contro lo spreco", promossa da "Last minute market", è dedicata ai giovani. Tra le iniziative di quest'anno, ci sarà la realizzazione, in collaborazione con l'Antoniano, di una clip musicale in cui i bambini del Piccolo coro "insegneranno" alcune regole per combattere gli sprechi alimentari. 

Alessandro Gnocchi
8 settembre 2014

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