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News ed EventiNewsQuanta acqua serve per la nostra tavola?

Quanta acqua serve per la nostra tavola?

Per produrre la carne si impiega più acqua che non per frutta, verdura e persino birra. Mentre la disponibilità di oro blu nel mondo cala, resta la cucina il luogo in cui se ne fa un maggiore uso

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Acqua, risorsa preziosa. Che consumiamo, senza accorgercene, in molti modi diversi durante la giornata, cucina inclusa. Domenica 22 marzo il mondo ha onorato la Giornata mondiale dell'acqua (clicca qui), occasione usata dalle Nazioni Unite per lanciare un allarme ambientale: se la gestione del cosiddetto “oro blu” non migliorerà, già tra 15 anni il mondo dovrà far fronte a un calo del 40 per cento della disponibilità di acqua. Ma noi, attenti a non consumarne troppa quando facciamo la doccia o laviamo i denti, sappiamo davvero quanta acqua usiamo per cucinare?

Le Nazioni Unite nei loro rapporti propongono un calcolo dell'acqua consumata per produrre cibo che parte dalle calorie: a seconda della tipologia di alimenti, per produrne una sono necessari fino a 100 litri di acqua. In Italia, per esempio, si calcola che l'89 per cento dell'acqua dolce usata riguardi il cibo (produzione, preparazione, conservazione e così via). Usando i dati del Water Foortprint (il calcolatore dell'impronta idrica, ovvero l'indicatore dei consumi di acqua dolce nel mondo), una ong ambientalista chiamata Grist ha pubblicato un video (clicca qui) in cui spiega chiaramente quanta acqua ci vuole per preparare determinati piatti, come la tazza del caffè al mattino o la carne per il pranzo. I dati raccolti mostrano diverse sorprese e confermano che l'attività più intensiva quanto a uso dell'oro blu è proprio quella che riguarda la cucina e che parte dai campi fino ad arrivare a tavola.

Quanta acqua ci vuole per produrre e portare nel piatto 2 etti di fragole? Il calcolatore ha stimato che servano 87 litri di acqua. E per 2 etti di broccoli? Ne servono 71 litri. Tenendo fermi i pesi degli alimenti a due ettogrammi, pari alla portata media, ecco quanto serve per portare in tavola: un avocado (495 litri), asparagi (537 litri), pane bianco (400 litri), carne di manzo (circa 3500 litri), pollo (980 litri), tofu (630 litri), formaggio (1250 litri), caffè (250 litri), birra (70 litri), cioccolato (3900 litri). Che traslato in docce, per esempio, significa che consumare quei due etti di carne di manzo a pranzo equivale a fare 54 docce di durata media.

Paese che vai, dieta che trovi: a seconda del tipo di alimentazione usata, infatti, cambiano i consumi di acqua dolce. Un secondo studio (clicca qui) sull'acqua "virtuale" usate per i cibi, ha provato a fare i conti per chi segue una dieta mediterranea: 250 grammi di pomodori farebbero consumare 50 litri di acqua, una pizza margherita circa 1250, un chilogrammo di pasta 1850 litri. La dieta che più contribuisce al consumo di acqua è quella occidentale, caratterizzata da grandi apporti di proteine animali. Lo studio ha dimostrato che se tutto il mondo seguisse questo tipo di regime alimentare, basato soprattutto sul consumo di carne, il fabbisogno di acqua dolce nel mondo crescerebbe del 75 per cento perché serve molto più oro blu per produrre proteine animali che non per coltivare frutta e verdura. Fino alla scelta vegetariana: provare a seguire per un giorno questo tipo di dieta farebbe risparmiare mille litri di acqua a testa.

Eva Perasso
23 marzo 2015

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