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News ed EventiPiaceriLe donne del latte

Le donne del latte

Donne che hanno rinunciato alle comodità di un lavoro in città per dedicarsi all'allevamento del bestiame e alla produzione del latte nei cosiddetti masi, aziende agricole a conduzione familiare di antichissima tradizione tirolese, storicamente di dominio maschile. Con gioia portano avanti la loro attività che fornisce ogni giorno centinai di litri di latte fresco con il marchio "Qualità alto Adige"

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196358Sono 4.500 i contadini che in Alto Adige producono latte con metodi naturali e sostenibili, un pilastro dell'economia montana della regione. Di questi, sono numerose le donne che hanno preso le redini dei masi, aziende agricole a conduzione familiare di antichissima tradizione tirolese, storicamente di dominio maschile. Non solo perché originariamente potevano essere ereditati solo dal primogenito maschio, ma anche per il duro mestiere di contadino. Senza dubbiooggifacilitato dalla meccanizzazione - e bisogna ammettere che le donne guidano il trattore con molta disinvoltura - ma che rimane comunque un lavoro di grande impegno e sacrifici, con sveglia alle 5 del mattino per la prima delle due mungiture giornaliere. Tutto l'anno, senza ferie.

Nella foto: Siegried Stocker Lintner


Le "quote rosa" dei masi sono però molto determinate, il loro sguardo è diretto, il sorriso sempre aperto, a dimostrazione che la loro è una scelta consapevole. In alcuni casi coraggiosa. Come quella di Lisa Wieser, 21 anni, che ha preferito lasciare gli studi per portare avanti il maso Meggner, della sua famiglia da cinque generazioni. "I miei amici mi dicevano che ero matta, ora sono gelosi" commenta con un sorriso Lisa. A quota 700 metri, il maso, con 88 ettari tra prati e foresta, si trova al termine di una stradina che si insinua in una valle stretta tra alti alberi e pareti di roccia. Immersi nel silenzio assoluto della natura, dalla terrazza si scorge Bolzano e arriva il ronzio impercettibile della città, lontana i tutti i sensi. In questo ambiente idilliaco 18 mucche di razza Pezzata rossa, ciascuna con un nome proprio, producono 300 litri di latte al giorno. Che va poi portato a Wengen, il villaggio più vicino, entro le 6 e mezza del mattino, per essere conferito al più presto a camion cisterna tecnologicamente avanzati che ne abbattono la temperatura, lo analizzano e infine lo consegnano a una delle nove cooperative lattiere della regione. Qui viene di nuovo controllato e quindi distribuito come prodotto fresco, con il marchio Qualità Alto Adige, o lavorato entro 24 ore.


Se la salubrità dell'habitat è importante per far vivere le mucche sane e felici, e quindi ottenere un latte migliore, lo è anche la loro alimentazione. Per le sue attuali 18 mucche da latte più una dozzina di vitelli, Siegried Stocker Lintner può contare sui terreni di proprietà del maso Wöserhof, a un'altitudine di 1.500 metri, nei dintorni di Aldino: 10 ettari di pascolo e 20 ettari di prato, da cui ricava il fieno, con due raccolte all'anno. "Il primo taglio, tra la fine di maggio e giugno, è molto profumato" spiega Siegried, e si comprende perché il latte altoatesino abbia un gusto così pieno e corposo. "Il fieno va poi lasciato maturare nel fienile, ben arieggiato, per circa un mese, e controllato prima di darlo alle mucche". Le fortunate Brune si abbeverano alle fonti della fattoria e anche l'acqua viene sottoposta ad analisi. Siegried gestisce il maso, della famiglia del marito, fin dall'età di 22 anni.

Nella foto: Lisa Wieser


Non rimpiange di aver lasciato il lavoro di serigrafa a Bolzano, ma di non aver mai avuto il tempo di portare i figli in gita. Consapevole di portare avanti un pezzo di storia della cultura contadina tirolese, Siegried è attiva anche come "ambasciatrice del latte" nelle scuole, per trasmettere questo patrimonio alle nuove generazioni. E anche formare i bambini su come il latte viene ottenuto e trasformato nei prodotti che vedono al supermercato: yogurt, burro, mozzarella, panna, formaggi. Anche le mucche allevate da Manuela Wallnöfer nel maso Hof am Schloss, nel cuore della val Venosta, sono alimentate con il fieno raccolto nei terreni di proprietà, mentre d'estate brucano l'erba fresca degli alpeggi a quota 2.500 metri; da questi scendono a inizio autunno secondo il tradizionale Almabtrieb, l'antico rituale della transumanza. Per diversi anni Manuela è stata eletta regina altoatesina degli allevatori di razza Bruna, bovini molto adatti alla montagna, rustici e mansueti. "Ciascuna mucca produce mediamente 25 litri di latte al giorno, una quantità minore rispetto alla razza Frisona, ma molto proteico e adatto alla caseificazione" spiega Manuela, diventata allevatrice giovanissima, quando si è sposata subito dopo la maturità, ed è riuscita anche a crescere quattro figli. I due maschi, ventenni, lavorano al maso, uno come apicoltore, l'altro nella produzione di speck e salumi. Specialità che Manuela porta ai mercatini della zona, come quello di Glorenza, gioiello tardo medievale che dista solo 4 km.


196383 Nella foto: Manuela Wallnöfer

Di Paola Mancuso
Febbraio 2022

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