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News ed EventiOggi è il Giorno del Waffle, festa golosa in tutto il mondo

Oggi è il Giorno del Waffle, festa golosa in tutto il mondo

C’è un momento speciale in cui gustarsi un waffle (o due) è d’obbligo - il 25 marzo, Giornata Internazionale del Waffle. Tra storia, nomi, forme e ricette diverse, è un’icona del Nord Europa, con le sue tasche profonde pronte a riempirsi di panna, confettura, gelato… o frutta fresca con un velo di zucchero

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Oggi, 25 marzo, si celebra la Giornata internazionale del waffle: molti tra noi e nel mondo amano queste morbide e profumate cialde dalla superficie a nido d’ape – decorazione per cui vengono chiamate anche gaufre (dal francese antico, un riferimento a come i waffle ricordano i favi da miele) – perfette da farcire golosamente ma buone anche au naturel.


Alla conquista del Nord Europa – e oltre
I waffle (all’inglese) o waffel (in tedesco) condividono l’etimologia: la parola wafre usata per indicare una specie di cialda compare nella lingua inglese nel 1377, e viene poi adottata dal tedesco come wâfel. In epoca elisabettiana, i waffle erano apprezzati da ogni classe sociale; in questo periodo, la ricetta si arricchisce con panna, lievito, zucchero e uova. Nel Nord America, il waffle arrivò nel 1620 con i pellegrini olandesi. Nel primo trentennio del 1700, cominciarono ad apparire le prime ricette di waffle documentate con il termine olandese, wafel, ancora più ricche di burro e zucchero. Oggi i waffle (per comodità, useremo il vocabolo inglese, il più diffuso), sono un piatto tipico del Belgio, diffuso nei Paesi Bassi, in Norvegia, nella Francia settentrionale, nelle regioni alpine italiane (Valle d'Aosta) e nella Svizzera francofona. Comune anche nei paesi anglosassoni. Ma è in Svezia, in particolare, che questo dolce assume un significato più celebrativo e gustoso che altrove: qui è nata la Giornata del Waffle, oggi internazionale. È molto attesa e le sue origini oscillano tra storia e leggenda, tra sacro e profano.


 

Swedish heart shaped waffles served in a traditional cast iron waffle pan.

Arriva il Giorno del Waffle!
Il våffel o våffla –  plurale våfflor – è il nome svedese del waffle: il termine appare per la prima volta in Svezia nel 1642 e si diffonde rapidamente. I våfflor, spesso accompagnati da confettura (sylt in svedese) di fragole o frutti di bosco e da panna montata non zuccherata (in versione estiva con fragole o altri frutti rossi freschi e gelato), si affermano come leccornia molto amata e si  conquistano così un giorno dedicato, Våffeldagen, che però in lingua svedese suona molto come Vårfrudagen, il giorno che celebra l’Annunciazione, il 25 marzo. A causa di questo pasticcio linguistico, divenne consuetudine per le famiglie svedesi celebrare Vårfrudagen mangiando waffle, fondendo le due festività, così il 25 marzo è stato formalmente designato come “Giornata Internazionale del Waffle”.
I waffle svedesi sono più sottili dei più famosi waffle belgi e vengono normalmente realizzati con una speciale macchina per waffle che dà loro forma di cuore (vedi foto sopra).

Traditional Belgian waffles with fresh summer berries, blueberry raspberry, strawberry and blackberry with icing sugar.

Il Belgio… raddoppia!
Ci sono due tipologie di waffle in Belgio: il Brussels Waffle è una cialda come quelle diffuse negli altri Paesi del Nord Europa: tradizionalmente è di forma rettangolare o quadrata, caratterizzata da scomparti sottili e fori profondi. Nel 1839, è stata realizzata una versione del waffle belga molto più spessa dei normali waffle e con griglie più profonde, con 20 “tasche” (4x5); si trovano oggigiorno anche i formati 4x6 (24 fori) e 4x4 (16 fori). Il Brussels Waffle è leggero, arioso e croccante, con un leggero gusto di vaniglia. Ha un sapore più neutro grazie al quale si sposa facilmente anche con farce salate come salmone e aneto, salumi, formaggio, bacon e contiene meno zucchero rispetto al gaufre de Liège. Lo si deve gustare caldo; se vi piace dolce, lo troverete servito con frutta fresca, panna montata, gelato, crema pasticcera, caramello e burro salato, miele o succo d'acero (vedi copertina del servizio), cioccolato fuso o crema di nocciole – il limite è la fantasia. Viene raramente gustato liscio, sempre spolverizzato con zucchero a velo. È tipico delle feste di quartiere.

Belgium waffles with ice cream, caramel sauce and fresh berries

L’altra tipologia risale invece al Medioevo, quando appare per la prima volta il  “gaufre de Liège” o gaufre au sucre. I gaufre Liegeoise sono davvero unici nel variegato mondo dei waffle perché sono fatti con un impasto speciale e compatto chiamato pâton e non con una pastella, come le altre versioni. La morbida bontà dell'interno è esaltata dalla croccantezza esterna. La leggenda vuole che i gaufre de Liège siano nati quando il principe–vescovo di Liegi chiese al suo cuoco di preparare un dolce con un allora inedito ingrediente, lo zucchero perlato (sucre perlé). Questo zucchero belga – da non confondere con lo zucchero in granella – è reso speciale dalla sua resistenza alla cottura, che permette di lasciare tenerissimo l’interno dei gaufre, caramellandone leggermente l’esterno e dando loro una consistenza croccante. Diversamente dal “collega”, il gaufre de Liège ha forma ovale con bordi irregolari ed è tradizionalmente composto da 24 fori, ma li trovate anche piccoli e tondeggianti, con 9 fori (foto sotto). Viene in due gusti principali: vaniglia e cannella. Solitamente, i belgi si godono questo waffle così com’è, senza alcuna aggiunta o guarnizione.

gaufre de Liège - with raspberries sugar powder

L’utensile giusto
Strumento indispensabile è la cialdiera, la tipica piastra che rende le cialde quadrate, tonde, rettangolari oppure a forma di cuore: si compone di due piastre su cui, una volta scaldate, va versato l’impasto così che  solidifichi subito e si cuocia (4 minuti circa). Nate insieme ai waffle nel Medioevo (vedi foto sotto, Museo della Lorena, Nancy - Francia) , le cialdiere non erano molto differenti da quelle odierne: erano costituita da due piastre metalliche incernierate tra loro da uno o più cardini, decorate con motivi che si imprimono nell'impasto e che, in quelle più moderne, conferiscono ai waffle la caratteristica forma a nido d’ape.

Piastre da waffle medievali / Museo di lorena a Nancy PHOTO Léna

Le ricette dei waffle!


Per 8 våfflor svedesi (a forma di cuore)


Per la pastella:
210 g di farina 00
2 cucchiaini di lievito per dolci
2 uova
4 dl di latte
100 g di burro (meglio se leggermente salato)


Procedimento
Mischiate farina e lievito in un’ampia ciotola, aggiungete poi le uova sgusciate, il latte e il burro fuso tiepido. Amalgamate il tutto fin quando l’impasto raggiungerà omogeneità e una certa consistenza.
Riscaldate la piastra per waffle e spennellatela con poco burro.
Versate 1/8 della pastella preparata nella piastra inferiore e chiudete la macchina per qualche minuto. Appena la pasta si rapprenderà, il vostro våffla sarà pronto.
Ripetete altre 7 volte, facendo attenzione a togliere le cialde appena si sono rapprese, per evitare che perdano la loro morbidezza.

Sejny_muzeum_Poland_PHOTO by Ludwig Schneider

Per i gaufre de Liège


Per il pâton
500 g farina 00
75 g zucchero muscovado
2 uova
1 pizzico di sale
10 ml di estratto di vaniglia, a piacere
20 g lievito fresco di birra
200 ml latte
250 g burro
200 g zucchero perlato


Procedimento
Riunite nel contenitore della planetaria la farina, lo zucchero, le uova, il sale e la vaniglia, se la usi; mescolate.
Fate sciogliere completamente il lievito nel latte appena tiepido.
Unite il latte con il lievito al composto di farina, poco per volta, e impastate per 5 minuti, l’impasto dovrà risultare elastico e staccarsi dalle pareti. Aggiungete il burro morbido a pezzetti, continuando a impastare fino a farlo assorbire tutto dall’impasto.
Lasciate l’impasto nel recipiente della planetaria, coperto con pellicola, e fate riposare per 2 ore (raddoppierà il volume).
Trascorso il tempo, unite all’impasto lievitato lo zucchero perlato, senza mescolare troppo: dovrà rimanere in superficie, per garantire la speciale caramellatura dei gaufre; lasciate riposare altri 15 minuti.
Fate tante palline di pasta da 50-80 g (secondo la grandezza della piastra da gaufre). Riscaldate la piastra da gaufre, spennellatela con burro fuso. Posizionate una pallina di pasta sulla piastra ben calda e chiudete.
Lasciate cuocere 3-4 minuti (attenzione, ogni piastra è differente). Togliete il gaufre dalla piastra appena si rapprenderà.
Ripetete le operazioni fino a esaurire l’impasto. Farcite a piacere o gustatele così.


Francesca Tagliabue
marzo 2022

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