Il fenomeno della transumanza, ovvero la migrazione stagionale di mandrie, greggi e pastori, è vecchio come l’uomo e, malgrado gli stravolgimenti sociali che hanno portato al costante abbandono della montagna, vi sono zone del nostro paese dove rimane un appuntamento importante per le comunità alpigiane, dove gli animali vengono portati in alpeggio tra metà giugno e fine settembre. In Alto Adige e in Trentino questa usanza è assai viva e dà vita a caratteristici eventi e festeggiamenti. Oltre a squisiti formaggi…
In Alto Adige la transumanza è un rito tra i più celebrati che raccoglie in sé cultura, turismo, biodiversità, economia. Non è difficile incontrare in alpeggio e nei cortei di ritorno a valle le nuove generazioni di contadini, attratti da questo lavoro per il profondo ruolo sociale che possiede, come il mantenimento dell’ambiente. Il giorno dell’Almabtrieb (la discesa dall’alpeggio) i piccoli borghi dei fondovalle sudtirolesi si animano. A Clusio in alta Val Venosta il ritorno dai 2078 metri della Schleiser Alm si celebra a inizio settembre, a Braies in Val Pusteria bisogna attendere il 21 settembre, in Val Ridanna il 28 e il 5 ottobre a Castelrotto sull’Alpe di Siusi lungo un fitto calendario che coinvolge le oltre 1500 malghe in attività (https://www.suedtirol.info/it/it/informazioni/questo-e-l-alto-adige/tradizioni-usanze/discesa-alpeggio).
La costante è che la transumanza è sempre un momento di festa tanto che per l’occasione le bovine sono agghindate con corone artistiche e fiori freschi, come ricorda già un inventario ufficiale della Val Pusteria datato 1746. Anche i campanacci rivestono un ruolo fondamentale: quello di scacciare gli spiriti maligni lungo i sentieri e fare arrivare la mandria indenne nelle stalle. Inoltre alla vacca che ha dato più latte durante l’estate viene riservato l’ornamento più vistoso e il campanaccio più prestigioso.
In Alto Adige le curiosità non finiscono qui: un aspetto da sottolineare è che le malghe della Val Venosta appartengono alla comunità, che provvede a mantenerle efficienti. Così il formaggio prodotto in malga (Almkäse) viene distribuito proporzionalmente tra coloro che hanno mandato gli animali in alpeggio. Durante l’ultimo Almabtrieb di Clusio la mandria è stata guidata a fondovalle da Joos Hermann (foto sotto), arzillo signore dalla folta barba “perché in malga per tradizione non ce la si taglia. Ho 72 anni e ho iniziato le transumanze quando ne avevo 7. Non vedo l’ora di arrivare a fondovalle per potermi concedere un giorno di festa con balli e canti tradizionali” dice sorridendo.
A metà del tragitto, ai visitatori vengono offerte torte ai frutti di bosco, speck e Schüttelbrot (il pane tondo e secco alla segale e trigonella). Ancora un’ora e si potrà iniziare a suonare una delle fisarmoniche di Christoph Amenitsch, che ha scelto Clusio per amore (harmonikus.it).
In Val di Sole il Cheese FestiVal di Sole è stato da poco inaugurato e c’è tempo sino al 22 settembre per provare nei ristoranti della valle i piatti a base di Casolet (foto sopra), il piccolo formaggio a latte crudo vanto della valle (tra i 10 e i 22 cm di diametro per un peso inferiore ai 500 gr). È poi la volta delle tre tradizionali come la “Festa dell’Agricoltura” (foto sotto), il 14 e 15 settembre in Val di Peio all’insegna delle tradizioni e del buon gusto con escursioni, degustazioni e la sfilata delle mucche e la “Fera de San Maté”, storica fiera del bestiame che celebra le radici rurali di un’intera valle (in programma a Malè il 19 settembre).
Chi ama questo tema il 21 e 22 settembre, in Val di Rabbi, non si perde “Latte in festa” (foto sotto) con il momento clou rappresentato dalla colorita Desmalgada: il festoso ritorno delle mandrie dall’alpeggio. Il Cheese FestiVal di Sole si conclude con l’appuntamento più atteso: l’asta dei formaggi di malga. Lunedì 23 settembre (alle 18.00), a Castel Caldes decine di ristoratori, cuochi stellati e appassionati si sfideranno a colpi di rialzo, palette alla mano, per aggiudicarsi questi pezzi pregiati a stagionatura variabile (da uno a 10 anni di affinamento) prodotti nelle malghe della Val di Sole (visitvaldisole.it).
Riccardo Lagorio,
settembre 2024
foto credits:
Friedet Blickle
Brianimage
Giacomo Podetti
NitidaImmagine
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