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Con pesce di scoglio, zafferano e pomodori freschi.

Questo secondo di dal sapore di mare è preparato con triglie di scoglio, più pregiate e delicate rispetto alle triglie di fango dal sapore più deciso ma meno fine. Nella nostra ricetta abbiamo rispettato la tradizione della città abruzzese, con zafferano, un'eccellenza della zona, pomodoro fresco, erbe aromatiche e il tocco vivace del peperoncino.
Sempre con il pomodoro le triglie al vermentino sono servite con carciofi; profumatissime le triglie marinate con macedonia, ma se volete un boccone croccante provate le triglie in panatura d'avena e mandorle.
1 Squamate le triglie, evisceratele, lavatele e disponetele in un largo tegame. Irroratele con un filo d'olio, voltatele e sistematele una accanto all'altra, senza sovrapporle. Aggiungete l'aglio, schiacciato ma non sbucciato, alcuni grani di pepe, i semi di finocchio, il peperoncino tritato, il timo e l'alloro, il vino e i pomodori spellati, privati dei semi e tagliati a dadini. Salate.
2 Mettete il coperchio e portate a ebollizione a fuoco dolce. Cuocete per 4-5 minuti da un lato, poi girate delicatamente le triglie e aggiungete il prezzemolo tritato e lo zafferano, diluito in una tazzina di acqua calda. Proseguite la cottura per altri 4-5 minuti a fiamma bassa e a tegame coperto.
3 Ritirate il tegame dalla fiamma e lasciate raffreddare. Servite le triglie a temperatura ambiente con il loro fondo di cottura, guarnite con il limone tagliato a spicchietti.
Settembre 2025
ricetta di Giovanna Ruo Berchera, foto di Sonia Fedrizzi
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera