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News ed EventiPiaceriA cena al cinema e a teatro

A cena al cinema e a teatro

In atrii e foyer trovano posto veri e propri ristoranti, dove regalarsi una cena gourmet prima che inizi lo spettacolo o, subito dopo, quando cala il sipario e scorrono i titoli di coda

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Unire la passione per la buona tavola con quella per gli spettacoli? È quello che promettono i ristoranti situati all’interno di cinema e teatri. Che risolvono l’annoso problema se mangiare una cosa prima di accomodarsi in sala o, con più calma, regalarsi un late dinner dopo che è calato il sipario, o sono finiti i titoli di coda. La sfida è offrire agli spettatori una cena sul posto che sia sempre più di qualità.

A Firenze, nel ricordo di Fabio Picchi
Per i buongustai fiorentini, e non solo, Fabio Picchi - scomparso a febbraio del 2022 - è stato un icona della gastronomia toscana con il suo ristorante Cibreo, al centro di una piccola galassia gastronomico culturale che comprendeva anche Teatro del Sale, fondato insieme alla moglie Maria Cassi, attrice. Oggi il circolo culturale ha riaperto, sotto la guida del figlio Giulio, con un ricco cartellone e una formula che vede cucina e palcoscenico intrecciarsi diventando un tutt’uno: ci si accomoda alle 19.30, a gustare i piatti rustici della più genuina tradizione toscana, e al termine i tavoli vengono sbarazzati per lasciare posto a pièce e concerti (foto in basso).

Passione per il teatro
Una serata a teatro è, ancora oggi, un evento mondano che gli appassionati preparano con cura. Per le prime più importanti, ma anche per gli spettacoli più leggeri, ci si attiene al dress code delle grandi occasioni e far precedere o seguire la rappresentazione con un’ottima cena diventa la ciliegina sulla torta. Così molte strutture si adeguano creando al loro interno, o nelle immediate vicinanze, ristoranti eleganti e bistrot di charme. InTeatro, di fianco al Sociale di Como, è gestito dallo storico ristorante In Centro e, affacciato sul Duomo cittadino, propone una cucina articolata che comprende anche la pizza e una selezione di piatti gluten free. Il Foyer, accanto al Teatro alla Scala di Milano, raccoglie l’eredità del grande Gualtiero Marchesi e in una sala tutta marmi e velluti rossi (foto in basso) offre una carta raffinata dove non manca il celebre Riso Oro e Zafferano, omaggio al maestro.

Poco lontano, il Cafè&Restaurant del Piccolo, all’interno del chiostro Nina Vinchi su cui si affaccia il teatro, accoglie gli ospiti dalla colazione alla cena, passando per il brunch. Altro indirizzo classico è il bistrot del teatro Franco Parenti che apre con aperitivi a buffet e chiude con la cena placée dopoteatro, in attesa della bella stagione che, come sempre, vedrà animarsi l’area dei Bagni Misteriosi con le piscine, il giardino e l’offerta food&drink curata dal gruppo GUD.

Esperienza a tutto tondo
“L’esperienza del teatro va vissuta a tutto tondo”, conferma Luca Guelfi, imprenditore della ristorazione con locali da Milano a Los Angeles. La sua ultima insegna è il nuovissimo Dal Milanese al Teatro Arcimboldi (che ospita anche il giapponese Finger’s A.R.T.S.). La sala è abbellita da decine di locandine di spettacoli storici e memorabilia, ricordi dei grandi del teatro cittadino, da Mariangela Melato a Giorgio Gaber, e riferimenti agli anni Ottanta della “Milano da bere” che fu (foto in basso). Di contro, il progetto è molto attuale, studiato insieme a Gianmario Longoni, consulente artistico del TAM che si propone di fare degli Arcimboldi un hub di culturale e di socialità. La scelta è di aprire solo in occasione degli spettacoli, dalle 19 (l’orario più gettonato dagli spettatori) all’una di notte, diventando così anche il luogo prediletto per le compagnie di attori che, spente le luci della ribalta, si rilassano - giustamente! - a tavola, con un menu che unisce classici della cucina lombarda, pizza e un’offerta di cocktail vintage.

Una serata al cinema
Vivere le strutture a 360°, non solo in occasione degli spettacoli, è la sfida per portare (o riportare) nelle sale il pubblico in molti casi ancora “timido” dopo gli anni della pandemia. “Le scene più belle accadono attorno a un tavolo”: è il claim con cui si presenta Miro Osteria del Cinema, il ristorante all’interno del cinema Anteo, sempre a Milano, che va oltre il concetto di pre/post spettacolo. In poco più di due anni dalla riapertura post Covid si è infatti affermato come indirizzo prediletto dai gourmand meneghini che riempiono le sale sovrapposte su più piani e, nella bella stagione, il meraviglioso cortile-giardino dove svetta un altissimo albero di fico. Merito del successo è la cucina di Enrico Maridati (in basso), giovane chef che propone una carta contemporanea, con guizzi di creatività e accostamenti prelibati.

I piatti portano il nome di film e protagonisti del grande schermo. Da provare, la terrina di stinco di maiale (intitolata ad Asterix e Obelix!), con la cotenna fondente, i plin alle erbe con beurre blanc, aringa affumicata e pickles e la quaglia al mattone. Divertente il dessert con un ciak di cioccolato fondente che svela una composizione di panettone, Lambrusco e ribes.

Del resto, all’Anteo il food è sempre stato di casa grazie all’iniziativa della Sala Nobel in cui è possibile gustare un pranzo, un aperitivo o una cena firmati Eataly, comodamente seduti in poltrona davanti a un film. Un’iniziativa che mette davvero al centro lo spettatore e lo sottrae alla logica dei multisala inseriti nei grandi centri commerciali. Dove, è vero, si trova di tutto, dal cibo ai drink. Ma, forse, si perde un po’ della magia che il grande schermo, così come i palcoscenici, sanno regalare.

Francesca Romana Mezzadri
Febbraio 2023

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