Un dolce che ha origini nella Roma antica, realizzato soprattutto durante il periodo invernale. Negli anni il Pangiallo ha subito diverse trasformazioni ma le basi rimangono farina, lievito, frutta secca e cannella.
1) Tagliate a cubetti 250 g di canditi (arancia e cedro), tritate grossolanamente 400 g di frutta secca (noci, nocciole, mandorle e pinoli) e mettete a bagno in acqua 250 g di uvetta. Stemperate 12 g di lievito di birra fresco in 3 dl di acqua tiepida. In una ciotola, disponete a fontana 200 g di farina e mettete al centro 3 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 1/2 cucchiaino di noce moscata e un pizzico di sale. Amalgamate gli ingredienti aggiungendo, poca alla volta, l'acqua con il lievito. Poi unite la frutta secca, i canditi e l'uvetta strizzata e impastate bene. Coprite la ciotola con un telo e lasciate riposare per 12 ore.
2) Intanto preparate una glassa mescolando 50 g di zucchero a velo, 1 cucchiaino di farina e 2 cucchiai di acqua. Date all'impasto la forma di una pagnotta, trasferitelo in una teglia foderata con carta da forno e spennellate la superficie con la glassa. Cuocete in forno a 180° per 45-50 minuti finché il pangiallo sarà ben dorato.
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