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News ed EventiPiaceriDipingere con il vino e con l'aceto

Dipingere con il vino e con l'aceto

Dipingere con il vino e con l'aceto, una tecnica assolutamente innovativa ideata dalla pittrice Elisabetta Rogai che, negli ultimi, anni ha realizzato performance dal vivo di pittura in diverse location italiane ed estere. Il procedimento è legato alla concentrazione a freddo del vino secondo un metodo studiato insieme all'Università di Firenze che resta un segreto. I vini diventano così i colori con cui raccontare il mondo, concentrati e poi allungati con l'acqua in modo da diventare dei pigmenti.

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Dipingere utilizzando il vino e l'aceto Balsamico di Modena al posto dei tradizionali colori, in un modo decisamente diverso da ogni tentativo finora provato: è la tecnica ideata da Elisabetta Rogai, pittrice che negli ultimi anni ha realizzato performance dal vivo di pittura a Los Angeles, Hong Kong e in diverse altre location italiane ed estere, dalla Cina alla Russia. Il procedimento, legato a una concentrazione a freddo del vino secondo un metodo studiato insieme all'Università di Firenze, resta un segreto. I vini diventano così i colori con cui raccontare il mondo: concentrati e poi allungati con l'acqua in modo da diventare dei pigmenti. Ma il dipinto non è mai statico: il vino invecchia letteralmente sulla tela, un po' come succedeva al Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Infatti una volta che la pittrice dipinge il vino evolve, sia nei colori che negli odori, intensificandosi nel primo caso e smorzandosi nel secondo. Nasce così il fenomeno dell'Enoarte


196271I dipinti
A dieci anni da quando Elisabetta Rogai ha iniziato ha girato il mondo: è stata ammirata in sedi istituzionali e occasioni legate al mondo vinicolo, in primis il Vinitaly, e non solo: pensiamo al Drappellone del Palio di Siena del 2015, realizzato – per la prima volta nella storia – con un mix di vino e colori, oppure al quadro ispirato alla Divina Commedia per il 700° anniversario dalla morte di Dante. Tra le più recenti mostre di Elisabetta Rogai, invece, spiccano quelle al Museo Civico di Siena e a Palazzo Vecchio, a Firenze, in occasione del G20 dell'Agricoltura con i ministri provenienti da numerosi Paesi.
In un settore come quello vinicolo, in cui il lavoro del marketing procede di pari passo con quello in vigna e in cantina per creare la ricetta di un vino di successo, sempre più produttori scelgono di raccontare se stessi e le proprie etichette attraverso un connubio inedito con il settore dell'arte. Non solo cantine d'autore, concerti tra le vigne o etichette limited edition affidate ad artisti di fama: Elisabetta Rogai crea con il vino autentiche opere d'arte, portando una ventata di contemporaneità nella storica tradizione italiana legata alla ritrattistica. Nascono così i profili di personaggi come Donatella Cinelli CHI E' Colombini o guru dell'enologia come Giacomo Tachis.


Dipingere con l'aceto Balsamico 
E Elisabetta Rogai ha iniziato anche a dipingere con l'aceto Balsamico di Modena IGP. Per l'esattezza con quello di uno dei suoi padri fondatori, Adriano Grosoli, tra coloro che hanno lottato per fondare la denominazione oggi famosa in tutto il mondo. Il dipinto riguarda il Duca Francesco I d’Este, tra i più famosi e appassionati produttori di quel balsamo molto apprezzato alla corte degli Estensi, che diviene il testimonial dell'azienda. Tanto che in suo onore la famiglia Grosoli ha finanziato il restauro del dipinto di Velazquez che lo ritrae, famoso in tutto il mondo e oggi custodito nella Galleria d'arte di Modena. 


196272Ecco perché un ritratto "di vino"
“Credo che per un produttore vinicolo – spiega l'artista – avere un ritratto realizzato col vino della sua stessa cantina significhi
stabilire un legame speciale e inscindibile con la propria passione, consegnando al futuro dell'azienda un retaggio fuori dagli schemi. Inoltre, spesso la realizzazione di un ritratto col vino avviene durante una performance live, sotto gli occhi di un pubblico che può degustare il vino proprio mentre questo viene usato sulla tela. Per i produttori stranieri, invece è un modo di collegare a doppio filo arte e vino, due aspetti per cui il nostro Paese è famoso nel mondo”.


Febbraio 2022
Camilla Rocca

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