Una scorta di pomodori pelati in barattolo, un paio di confezioni di tonno in scatola e di carne lessa già pronta. Pasta, pasta e poi ancora pasta. Aglio, burro, acciughe, capperi, pane da tostare, pomodori secchi, peperonicino, olio, prezzemolo e sapori da tenere in freezer, farina. Uova, pancetta a dadini già confezionata, formaggio grattugiato. Infine un po’ di pane facilmente surgelabile. Ci sono anche altri prodotti alimentari che conviene avere sempre nel frigo e che possono ritornare utili in qualsiasi momento, come ad esempio dei pezzi di formaggio stagionato, e in generale dei salumi come il prosciutto, fatto preventivamente imbustare sottovuoto in confezioni da circa 100 grammi. Se in cantina e/o in dispensa si tengono poi un paio di bottiglie buone teoricamente con questi ingredienti si può stare al sicuro, sempre.
Al sicuro da ….
Al riparo da improvvise carestie, al riparo dal pizzaiolo/kebab/tawe away indiano e quant’altro chiuso proprio quel giorno in cui rientriamo sfatti dal lavoro. Al riparo da repentini inviti dell’ultimo minuto sull’onda emotiva (vi va di farvi una pasta da me?). Al riparo dagli auto-inviti dell’ultimo minuto e anche da possibili sprechi perché diciamocela tutta, se siamo ancora giovani, mangiamo spesso fuori, non abbiamo legami e tanto meno figli bisogna stare molto attenti a riempire troppo il frigo perché la destinazione spazzatura rischia di essere una certezza.
Le quattro virtù essenziali
Insomma ci vogliono quei cibi, ingredienti, elementi che vantino simultaneamente una serie di qualità strategiche: non essere (troppo) deperibili, prestarsi a condire le scanzonate spaghettate improvvisate, essere confezionati in formato ridotto (quando si apre una busta/pacchetto/sacchetto si sa cosa accadrà), si prestino a un antipasto (sì a tutti i toast spalmabili di creme, cremine o paté) e soprattutto sì a un evergreen come pane, burro e acciughe. Con questa guida alla mano i ragazzi possono affrontare a testa alta i supermercati, senza riempirsi il carrello di alimenti inutili candidati a essere buttati via e con la certezza di potersi improvvisare una cenetta in casa anche all’ultimo momento. Per se stessi, per un partner o per gli amici/colleghi/genitori. A queste buone abitudini di spesa si aggiungano poi le naturali inclinazioni dei Millenials, che popolano una buona parte dei single giovanissimi.
La vocazione del Millenial
I ventenni e neo-trentenni effettuano la loro spesa tra le due e le tre volte a settimana, visitando punti di vendita differenti e, sempre più spesso, specializzati. La scelta dei momenti e dei luoghi in cui acquistare i prodotti di largo consumo stia diventando infatti liquida, citando Bauman. Dunque si consiglia la spesa di cui sopra nelle fonti d’acquisto diverse, a seconda del bisogno del momento e della “convenience”. Niente routine, tante scatolette di tonno e barattoli d’acciuga e anche un po’ di mestiere. Perché alla fine il vero spartiacque tra chi ne sa di cucina e chi no è proprio saper imbastire una cena con due ingredienti in croce trovati tra frigo e dispensa. A condizione che siano quelli giusti.
Emanuela Di Pasqua,
gennaio 2018
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