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Luoghi e PersonaggiLuoghiLosanna, dove la Svizzera si fa arte, gusto e spirito olimpico

Losanna, dove la Svizzera si fa arte, gusto e spirito olimpico

Perla svizzera adagiata sulle sponde del lago Lemano dove la cultura del vino si sposa con l’eccellenza gastronomica e lo spirito olimpico si respira tra vicoli antichi e musei avveniristici

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Losanna unisce storia e modernità con naturale eleganza. Dalle architetture medievali della Cité ai musei firmati, la città svizzera è oggi un laboratorio di cultura e di bien vivre. Capitale olimpica e porta d’accesso a una delle regioni vinicole più suggestive d’Europa, Losanna conquista anche a tavola, tra mercati, bistrot e cioccolaterie d’autore.

Colline che si tuffano nel lago, vigne che seguono il profilo del territorio e una città dove le architetture medievali convivono pacificamente con i progetti firmati dai più arditi archistar. Ecco Losanna, perla svizzera adagiata sulle sponde del lago Lemano, crocevia di storie, sapori e ambizioni, dove la cultura del vino si sposa con l’eccellenza gastronomica e lo spirito olimpico si respira tra vicoli antichi e musei avveniristici.

Losanna, città d’arte, tra guglie gotiche e geometrie all’avanguardia

Losanna è arte, architettura, immaginazione. Camminando dalla Cité medievale, con la sua Cattedrale gotica che sembra puntare le nuvole, fino al lungolago dove sono nati musei progettati da archistar internazionali, si attraversano secoli di forme, materiali e visioni. Si comincia dal Castello, un tempo residenza dei potenti vescovi della città, ora sede del Consiglio di Stato del Cantone di Vaud. Con le mura in pietra, le alte torri angolari, i merli è il perfetto testimonial di un Medio Evo rissoso e combattivo, quando i prelati di Losanna avevano bisogno di una dimora raffinata ma imprendibile.

Si continua con la Cattedrale di Notre-Dame: tra le più imponenti della Svizzera, accoglie ancora oggi il visitatore con le sue navate immerse nella penombra, un organo monumentale (uscito dalla matita geniale di Giugiaro) e il rosone, capolavoro dell’arte gotica che rappresenta la visione medievale del cosmo.

Dalla Cattedrale si sale alla Torre del Beffroi, dove ancora oggi il Guet – la storica sentinella notturna – annuncia le ore gridando C’est le guet, il a sonné dix (onze / minuit / une / deux ). Ma appena fuori dai vicoli e dalle rouelles della Cité ecco Plateforme 10, il nuovo distretto culturale nato in un deposito ferroviario dismesso e diventato un campus dell’arte che ospita il Musée Cantonal des Beaux-Arts (dipinti e sculture dall’800 ad oggi, da Luca Giordano a Nomellini, da Giacometti a Balthus ), il Musée de l’Élysée dedicato alla fotografia, e il MUDAC, centro di design contemporaneo e arte applicata. È qui che l’anima classica e quella sperimentale della città si danno appuntamento, tra cemento, vetro e sogni ben piantati a terra.

Losanna Olimpica, con spirito e cuore

E poi, c’è l’altro volto di Losanna: quello internazionalmente sportivo. Dal 1915 la città è la sede del Comitato Olimpico Internazionale, e dal 1993 si fregia del titolo ufficiale di Ville Olympique. Ma non è solo una targhetta da esibire: a Losanna, lo spirito olimpico è una cosa viva. Lo si respira nel Musée Olympique, uno dei più belli e interattivi d’Europa, che riesce a parlare tanto ai piccoli visitatori quanto agli appassionati di storia dello sport. Si parte da uno splendido parco a gradoni affacciato sul lago e disseminato di statue e installazioni (firmate da Mitoraj, Niki de Saint-Phalle e Botero, solo per citare alcuni nomi) ispirate alle varie discipline sportive per poi entrare nel palazzo che ospita cimeli e memorabilia, schermi interattivi e percorsi in realtà aumentata, giochi e videowall pronti a trasformare la visita in una esperienza viva e dinamica.

Losanna e il Lavaux: la Svizzera in un bicchiere

In pochi lo sanno, ma Losanna è la porta d’accesso a una delle regioni vitivinicole più preziose d’Europa: il Lavaux, quasi mille ettari di vigneti distesi tra la città e Montreux. Patrimonio dell’Umanità UNESCO, questa regione terrazzata – che sembra disegnata da un architetto rinascimentale – produce vini bianchi di grande finezza, dominati dallo Chasselas, senza dimenticare i rossi, in cui il Pinot Nero fa la parte del leone. Qui, il vino non è solo un prodotto: è una cultura, una lingua, un paesaggio mentale. Basta una passeggiata tra Epesses, Saint-Saphorin e Dézaley (i villages viticoles del territorio) per capire che queste colline parlano di fatica e poesia, e che ogni bicchiere racconta una storia di sole, sassi e silenzio. Losanna, così, diventa il palcoscenico urbano di questa civiltà rurale con le enoteche cittadine – come Street Cellar (con il vino spillato direttamente dalle botti) che sono le ambasciate più sincere.

Losanna da gustare: tra mercati, chef e bistrot

Ma non si vive di solo vino. Losanna è anche una città che ama la tavola con la compostezza tipica svizzera, ma con l’estro dei grandi chef. Il mercato del sabato mattina, tra Place de la Riponne e Rue de Bourg, è un manifesto vivente della biodiversità elvetica: formaggi d’alpeggio, salumi del Vallese, pane alle castagne, pesci di lago. Qui la gastronomia è una questione di filiera corta e di rispetto per la materia prima, ma anche di creatività. Basta pensare a boutique del gusto come La Ferme Vaudoise (con un assortimento golosissimo di formaggi, paté, salumi) o a locali tipici come il Cafè du Grütli (con le sue fondue e le sue papet) o ai ristoranti bistronomique come Jacques o DéCi per capire che la cucina diventa, spesso, arte applicata ma sempre con i piedi ben piantati nella tradizione.

Cioccolato, l’oro nero di Losanna

Il vino è solo una delle tante voci del territorio. Perché tra le glorie di Losanna non va dimenticato il cioccolato. La città custodisce alcune delle migliori cioccolaterie della Svizzera, e questo – in un paese dove il cioccolato è quasi una religione – non è un dettaglio da poco. Da Durig a Jorge Cardoso, da La Chocolatière a Blondel c’è solo l’imbarazzo della scelta per assaggiare praline e cioccolatini, tavolette e dragée, dove il cacao incontra la panna, le nocciole, il miele locale, in un equilibrio di sapori che riesce a essere raffinato senza mai perdere la sua carica emotiva. Mangiare cioccolato a Losanna è un’esperienza multisensoriale, quasi musicale: croccante, fondente, suadente.

Una città da gustare, in ogni senso

In fondo, Losanna è proprio questo: una città da assaporare, lentamente. Come un buon vino lasciato ossigenare nel bicchiere, come un cioccolatino che si scioglie sul palato, come un tramonto sulle rive del Lemano. È una città che non ha bisogno di urlare per farsi notare, che preferisce il passo lento alla corsa sfrenata, ma che proprio per questo lascia un segno profondo. Un segno buono, come il gusto di una cosa fatta bene.

Enrico Saravalle,
ottobre 2025

Enrico Saravalle
Enrico Saravalle

Enrico Saravalle è giornalista di vasta e varia cultura, che ama viaggiare, mangiare e usare mouse e tastiera per raccontare luoghi, esperienze e sapori ad ogni angolo del globo. Quando non è in giro per il mondo si divide tra Milano e la Sicilia.

Enrico Saravalle è giornalista di vasta e varia cultura, che ama viaggiare, mangiare e usare mouse e tastiera per raccontare luoghi, esperienze e sapori ad ogni angolo del globo. Quando non è in giro per il mondo si divide tra Milano e la Sicilia.

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TAG: #Losanna

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