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News ed EventiNewsSei secoli di "bacalà" e di migrazione felice

Sei secoli di "bacalà" e di migrazione felice

Dalla remota Norvegia al Vicentino: è la rotta dello stoccafisso, celebrato al suo arrivo da una festa di successo, una confraternita, una ricetta e un legame inossidabile tra popoli lontani

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Tra Sandrigo (Vicenza) e l'isola di Røst (Norvegia) ci sono in linea d'aria 1950 chilometri. In auto, per la via più breve, ne occorrono 6200, mentre in barca le miglia marine sono 4200. Tutte queste distanze a fine settembre, da 38 anni, si azzerano con la Festa del Bacalà alla vicentina che si tiene a Sandrigo. Non è un miracolo, ma una lunga storia iniziata quasi 600 anni fa con un naufragio e proseguita ai giorni nostri grazie a passione, determinazione, buona volontà, amicizia e desiderio di preservare un piatto identitario da parte di una comunità.

La storia la fanno gli uomini

La storia la fanno gli uomini e il primo è stato il mercante veneziano Pietro Querini che, partito da Candia, l'attuale Creta, alla volta delle Fiandre con un carico di vino Malvasia, spezie e cotone, naufragò oltre la Manica. Con una scialuppa e gli undici membri dell'equipaggio rimasti, approdò su uno scoglio al largo dell'isola di Røst nell'arcipelago delle Lofoten. Soccorsi e ospitati dagli abitanti del posto, Querini e i suoi rimasero tre mesi scoprendo il merluzzo artico che qui, una volta eviscerato e pulito, si lasciava essiccare all'aria sfruttando il clima freddo e ventilato. Il risultato era un pesce leggero, nutriente, che si poteva trasportare e che durava a lungo. Querini tornò a Venezia con un carico di 60 stoccafissi dando inizio a un commercio che col tempo si diffuse in molte parti d'Italia. La prima fu l'entroterra veneziano che comprendeva anche il territorio vicentino, dove il prodotto, meno costoso del pesce fresco, fece presa. Chi abbia inventato la ricetta del bacalà alla vicentina (scritto con una "c", in Veneto lo stoccafisso si chiama così) e quando l'abbia fatto non si sa, ma nel 1580 il piatto era già famoso. In quell'anno, il filosofo francese Michel De Montaigne venne in visita a Vicenza lasciando un mediocre appunto sulla città, ma rivolgendo il suo entusiasmo alla ricetta.

Cosa non si fa per un piatto di baccalà

È del 1959 però il secondo atto della storia che ha tutt'altri protagonisti. Tra i principali va citato Michele Benetazzo, avvocato, che in quell'anno diventa presidente della Pro Loco di Sandrigo, nata nel 1954. A lui vanno molti meriti: non solo l'aver dato una svolta culturale all'associazione, inventando manifestazioni che hanno portato il nome del paese fuori dai confini provinciali, ma anche l'aver fondato, nel 1987, la "Venerabile Confraternita del Bacalà alla vicentina". Il piatto era caduto in disuso nelle case come nei ristoranti e non bisognava perderlo, visto il forte legame col territorio. Alla Confraternita il compito di tutelarlo e codificarlo. Il passo successivo fu quello di riportarlo alla ribalta, cosa che avvenne nel 1989 con una due giorni (oggi sono nove) organizzata in accordo con l'allora primo Consigliere dell'Ambasciata di Norvegia e il Console Generale: diecimila porzioni servite e lo stoccafisso arrivato appositamente dalla Norvegia. Da allora il festival non si è mai più fermato: gli attori della storia si moltiplicano, vengono istituite le giornate italo norvegesi per promuovere scambi culturali ed economici, nel 2002 viene siglato il gemellaggio con Røst e, come nei migliori fidanzamenti, Sandrigo dedica una piazzetta a Røst e i norvegesi regalano ai sandricensi un isolotto, Sandrigooya, proprio vicino a dove Querini naufragò. Nel 2007 lo chef Antonio Chemello, oggi presidente della Pro Loco e membro della Confraternita, organizza una spedizione per mare seguendo la rotta di Querini, due mesi di viaggio e grande risonanza mediatica. Nel 2012 invece una 500 gialla carica di 60 stoccafissi e tre camper di appoggio tocca 16 Paesi europei e 30 città per ripercorrere la strada che il mercante veneziano fece per tornare a Venezia. E infine l'istituzione nel 2022 dell'Associazione Internazionale "Via Querinissima" che ha la Pro Loco come socio fondatore con la Confraternita, la Regione Veneto, la Regione del Nordland, il Comune di Cadice, la Regione Vastra Gotaland in Svezia, il Cers Italia e l'Autorità portuale di Venezia e Chioggia. Verrebbe da dire: che cosa non si fa per un piatto di bacalà alla vicentina! Inarrestabili quelli della Pro Sandrigo con ristoranti e hotel esauriti ogni anno. E non meravigliatevi se sentite qualche norvegese con l'accento veneto o viceversa. Le distanze a volte avvicinano.

Laura Maragliano,
settembre 2025

Laura Maragliano
Laura Maragliano

Direttore editoriale di Sale&Pepe (di cui è stata direttore responsabile dal 2008 e dove lavora dal 2005, dopo aver seguito il tema food, anche come direttore, in diverse testate), è giornalista e grande appassionata di cibo. Poco la entusiasma quanto sperimentare una delle (rare) ricette che ancora non conosce, studiarne la storia e scoprire usi e costumi delle persone che la preparano (o preparavano). Ligure – o meglio genovese – di nascita e cultura, per lavoro e per diletto gravita da oltre da trent’anni su Milano, ma è Lodi (a una manciata di chilometri da dove ha messo le sue nuove radici) la cittadina lombarda che l’ha catturata.

Direttore editoriale di Sale&Pepe (di cui è stata direttore responsabile dal 2008 e dove lavora dal 2005, dopo aver seguito il tema food, anche come direttore, in diverse testate), è giornalista e grande appassionata di cibo. Poco la entusiasma quanto sperimentare una delle (rare) ricette che ancora non conosce, studiarne la storia e scoprire usi e costumi delle persone che la preparano (o preparavano). Ligure – o meglio genovese – di nascita e cultura, per lavoro e per diletto gravita da oltre da trent’anni su Milano, ma è Lodi (a una manciata di chilometri da dove ha messo le sue nuove radici) la cittadina lombarda che l’ha catturata.

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