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Un primo raffinato con crostacei, frutta e verdure. Insaporito con lemon grass, aceto di lamponi e pepe verde
Dolce, versatile e molto profumato, il melone mantovano nelle sue diverse tipologie è perfetto per zuppe fredde, insalate estive e delicati dessert. Il retato è più dolce, il liscio più profumato. Da scegliere maturo e gustare in giornata.
Tra i primi piatti, l'insalata di pasta con melone, cipollotti e speck si presta a un pranzo in spiaggi o un pic nic; più delicato il gazpacho di melone, da servire anche per una cena elegante tra amici. Sorprendente con il pesce, come l'orata speziata con riso e melone e i tranci di baccalà speziati con melone.
1 Dividete i pomodorini a metà, eliminate i semi e metteteli in un colino appoggiato su una ciotola per raccogliere l'acqua di vegetazione. Unite il pane spezzettato e l'aceto per ammorbidirlo. Private il sedano dei filamenti e tagliuzzatelo con il cipollotto, il lemon grass e il peperoncino. Dividete il melone a metà, eliminate i semi. Con uno scavino, ricavate 20 ovali e metteteli in frigo.
2 Asportate successivamente la polpa di melone rimasta con un coltello, mettetela nel frullatore con i pomodorini, il pane ammorbidito, gli altri ortaggi e aromi tagliati, 4-5 cubetti di ghiaccio, un po' di sale, abbondante pepe macinato delle due varietà, e 2 cucchiai di olio. Frullate fino a ottenere un composto omogeneo.
3 Sgusciate gli scampi mantenendo la testa e la coda ed eliminate il budellino nero dorsale sollevandolo con uno stecchino. Suddividete il frullato in 4 piatti fondi e, disponete sopra i pezzi di melone formando dei petali, aggiungete gli scampi ben freddi e servite completando con un filo di olio, i taralli sbriciolati e qualche pezzetto di erba cipollina.
Luglio 2025
Ricetta di Giovanna Ruo Berchera, foto dei piatti di Laura Spinelli
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera
Esperta di cucina storica regionale e giornalista del settore food, insegna anche tecniche culinarie ed è specializzata in tradizioni gastronomiche del Piemonte, dove è nata. A cominciare dalla merenda sinòira, il ghiotto spuntino consumato direttamente nei campi dai contadini e in genere di tutto quanto era considerato “povero ma buono” e al giorno d’oggi diventa prezioso e goloso, perché naturale, patrimonio culturale alimentare che traduce in corsi e ricette golose, anche per chi è a dieta. @ruoberchera