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News ed EventiNewsGoji, Açai, Maqui e Chia, bacche e semi che vale la pena mangiare

Goji, Açai, Maqui e Chia, bacche e semi che vale la pena mangiare

Sono ricchi di antiossidanti e preziose sostanze nutrienti. Ecco perché Goji, Açai, Maqui e Chia, aggiunti ai cibi di tutti i giorni, ci aiutano a stare meglio

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Le bacche più di moda al momento sono quelle di Goji. Conosciute da millenni in Cina dove vengono chiamate le "bacche della longevità", da qualche anno si trovano anche da noi, essiccate, sotto forma di succo, in polvere e ora anche fresche, provenienti da coltivazioni italiane. Sono molto ricche di antiossidanti: vitamine (la C in particolare ma anche A e B2), selenio e ferro. In più contengono polisaccaridi esclusivi di questa specie botanica in grado di rinforzare il sistema immunitario. Di sapore gradevole e appena acidulo, sono buone aggiunte al muesli, alle insalate di verdura e alle macedonie di frutta. Si possono impiegare nella preparazione di pane e dolci.

Arrivano invece dall'America del Sud le bacche di Açai. Come gli altri frutti blu, sono ricche di antocianine, potenti antiossidanti, in concentrazioni molto elevate: 3 volte il mirtillo. E grazie anche all'alto contenuto di vitamine C e A, di calcio e ferro, proteggono il sistema cardiovascolare e aiutano la pelle a rimanere giovane. Sono anche rivitalizzanti e indicate per chi fa sport. Si trovano sotto forma di polpa surgelata, con cui realizzare frullati, gelati o dolci in genere, o in polvere oppure in capsule come integratori.

Le altre bacche superfood del momento sono quelle di Maqui, una pianta molto diffusa in Cile e Patagonia. Anch'esse di colore blu sono ricchissime, come l'Açai, di antiossidanti, capaci di contrastare l'azione dei radicali liberi. Ma sono note anche per le loro proprietà antinfiammatorie, in particolare della mucosa orale. In più hanno un leggero potere astringente e possono aiutare in caso di dissenteria. Si trovano sotto forma di succo, puro o mescolato con altri frutti, o come polvere da aggiungere ai liquidi.

Passando ai semi invece, spopolano quelli di Chia, ricavati da una pianta floreale nativa del Guatemala e del Messico (Chia in Atzeco significa "forza"). La principale virtù di questi semi è il contenuto di calcio e la presenza particolarmente bilanciata di acidi grassi essenziali omega3 e omega6 (8 volte più del pesce, di cui sono infatti un valido sostituto nell'alimentazione vegana). Questi grassi sono molto importanti per la salute del cuore, del cervello e dei muscoli. Di gusto delicato, si mangiano crudi o tostati (diventano croccanti, simili a mini pop corn) e aggiunti a yogurt e frullati, oppure in insalate, minestre e risotti.

Essendo alimenti così ricchi, un vero e proprio concentrato di vitamine e principi nutritivi, queste bacche e i semi di Chia possono essere un toccasana per il nostro organismo, soprattutto se utilizzati come integratore dell'alimentazione quotidiana in quei periodi dell'anno in cui si sente il bisogno di una piccola carica; come a volte accade a primavera, oppure quando si è sottoposti a intensi sforzi mentali (stress) o fisici (attività sportiva). Non è necessario assumerne grandi quantità. Due cucchiaini di polvere di Açai o di Maqui, oppure 2 cucchiai scarsi di Goji o 3 cucchiai di Chia al giorno sono sufficienti a garantire l'integrazione e lo sprint promesso. È utile ripetere l'integrazione tutti i giorni per un mese circa, per 3 "cicli" l'anno. 

di Barbara Galli
aprile 2016

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