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News ed EventiNewsBiodiversità, un patrimonio mondiale anche nel mondo vitivinicolo

Biodiversità, un patrimonio mondiale anche nel mondo vitivinicolo

Cos'è la biodiversità? Perché va tutelata? E come? Un esempio: il recupero di varietà vitivinicole operato dal Consorzio Vini Venezia che, in giro per giardini e conventi, ha scovato trenta varietà, di cui tre completamente sconosciute

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Brolo dei Carmelitani

Il 22 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Biodiversità, intendendo con questo termine la totalità delle specie viventi del nostro pianeta, dagli animali alle piante, dai funghi ai microrganismi. La giornata è stata proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2000 per dar seguito all’adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica firmata a Nairobi proprio il 22 maggio del 1992. Un patrimonio, quello della Biodiversità, che riguarda tutti noi e che è seriamente in pericolo: il rapporto annuale di IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services) rivela, infatti, che gli ecosistemi hanno perso circa il 75% della originaria biodiversità a causa delle attività incontrollate dell'uomo. L’obiettivo della Giornata è proprio quello di ricordare sia l’importanza della diversità biologica del Pianeta e sia la tutela dell’equilibrio degli ecosistemi contro le minacce del cambiamento climatico e dell’inquinamento.  “Agire ora” è il mantra degli ecoattenti per evitare il peggio. 


186448E c’è chi sta già agendo. Già da una decina d’anni, infatti, il Consorzio Vini Venezia ha dato vita ad un progetto ecologically correct di recupero della biodiversità vitivinicola a Venezia. Il Consorzio, nato per promuovere e tutelare cinque Denominazioni (DOC Venezia, DOC Lison-Pramaggiore, DOC Piave e le DOCG Lison e Malanotte del Piave) ha, infatti, creato due vigneti sperimentali nel cuore della città lagunare realizzando una collezione di viti che costituisce una banca genetica delle varietà presenti nel territorio veneziano. L’obiettivo? Scoprire origine, provenienza e caratteristiche delle varietà ancora presenti in città e studiarne la conservazione. Il lavoro ha comportato una accurata ricerca che ha visto una squadra di tecnici varcare i muri di broli, giardini e conventi per mappare questa vera e propria banca genetica di tesori varietali: grazie al supporto di tecnici ed esperti, sono stati raccolti più di settanta esemplari individuando ben trenta varietà di cui ancora tre risultano sconosciute.


Dove trovare i vigneti sperimentali nella zona lagunare
186446Due i siti di raccolta della preziosa collezione: uno è sull’isola di Torcello, l’altro, situato nel complesso di Santa Maria di Nazareth, è il brolo del Convento dei Carmelitani Scalzi: dai vigneti del brolo il Consorzio ricava il vino che i frati utilizzano per lo svolgimento della messa ma che si può anche acquistare nel piccolo negozio del convento. Nel brolo e nel chiostro del monastero si tiene, poi, Feel Venice, evento aperto al pubblico che celebra l’eccellenza enologica di Venezia (quest’anno il 3 luglio). Il progetto è ben presentato sul sito del consorzio dove vengono proposti anche tre itinerari culturali ed enogastronomici all’interno della città di Venezia.


Enrico Saravalle 
maggio 2021 

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