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News ed EventiNewsLa dieta per arrivare a 100 anni

La dieta per arrivare a 100 anni

Nel libro “Zone Blue Solution” un giornalista del National Geographic svela le abitudini alimentari condivise dai popoli più longevi del pianeta

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Carne non più di 5 volte al mese, pesce, vegetali, fruttacereali integrali e legumi a volontà. Ecco le abitudini alimentari condivise dalle popolazioni più longeve del pianeta. Lo sa bene Dan Buettner, il giornalista del National Geographic che per più di 10 anni ha viaggiato con un team di scienziati da un capo all’altro del pianeta a caccia delle popolazioni più longeve, per comprendere come vivessero e soprattutto cosa mangiassero. Le conclusioni delle sue ricerche sono raccolte nel libro “Blue zone Solution”, dove l’autore, oltre a tracciare una mappa dei 5 paesi dove si vive più a lungo, le cosiddette Blue Zones, svela le abitudini alimentari dei loro abitanti.

Okinawa, Giappone

In questa piccola isola circondata dell’Oceano si concentra il maggior numero di centenari il cui regime alimentare è costituito principalmente da tofu, tè verde e funghi shitake.

Ogliastra, Sardegna

Anche l’Italia ha la sua “isola felice” abitata dalla più alta concentrazione al mondo di centenari maschi.

Ikaria- Grecia

In questa isola dell’Egeo si registra uno dei più bassi tassi di mortalità.

Penisola di Nicoya, Costa Rica: percentuali più basse del mondo di mortalità nella mezza età, secondo posto al mondo per la più alta concentrazione di centenari maschi.

Loma Linda, California: sede della maggiore comunità degli Avventisti del Settimo Giorno: vivono 10 anni in più rispetto ai loro omologhi nordamericani.

Ciò che accomuna queste zone è un regime semi-vegetariano, con un elevato consumo di legumi cotti come fagioli, lenticchie, fave e fagiolini (almeno mezza tazza ogni giorno) e un uso moderato bevande alcoliche e carne rossa. Quest’ultima, in particolare, viene consumata nella quantità di non più di 50 grammi, limitatamente a 5 giorni al mese.

Protagonista dei pasti dei popoli centenari è invece il pesce e, in misura minore, i formaggi di capra e di pecora. In particolar modo nelle zone blu di Ikaria e Sardegna si consumano prodotti caseari derivanti da latte di pecora e di capra. La principale fonte di calcio dei popoli così longevi sono le verdure a foglia verde.

Il pane? Non manca mai sulle tavole di 3 delle 5 zone blu, ma è rigorosamente a base di cereali integrali, in primis frumento, segale e orzo. I centenari delle Blue Zones consumano 1/5 dello zucchero aggiunto rispetto a noi. Per loro mangiare dolci è un evento occasionale. Secondo gli scienziati per assicurarsi una lunga vita sarebbe bene consumarne non più di 4 cucchiaini al giorno. 

Oltre all'alimentazione, Buettner indica tra le cause principali della longevità uno stile di vita attivo, fortemente socializzato e radicato nella comunità e nella famiglia, di cui l’anziano è membro attivo. Un elisir di lunga vita? Secondo Buettner potrebbe nascondersi nell’abitudine di coltivare l’orto, pratica molto diffusa in diverse località delle Blue Zones. Si fa attività fisica all’aria aperta a contatto con la natura, e ci si può cibare di verdure e legumi, con la promessa (e la speranza) di arrivare a cent’anni. Per saperne di più clicca qui .

Silvia Tatozzi,
27 agosto 2015

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